6) I’m no Superman – Scrubs
La più scanzonata canzone tra quelle proposte non manca di una sua profondità contenutistica. In I’m no Superman di Lazlo Bane troviamo la descrizione figurata di una giornata comune (Devo incontrare il nuovo capo alle 8 // Il telefono suona in auto). Il focus è tutto sul logorio quotidiano, sulle mille piccole preoccupazioni che si affastellano. E in tutto questo, la mancanza di tempo per un’interiorità sempre più inaridita. “So che ti ho detto di lavorare per alimentare la tua anima, // Ma non posso fare tutto da solo”.
La “muffa” sale, la soluzione sarebbe “prendersi un po’ di pausa” ma non se ne ha il tempo. Così alla fine “Hai vinto la gara ma sei partito di testa”. Non siamo supereroi. Non possiamo fare tutto da soli. Abbiamo bisogno dell’altro. Dell’amore, dell’umanità. In questa disamina si delinea così il protagonista di Scrubs, irrimediabilmente fuori tempo nella sua vita, privo di una direzione e costantemente incerto. Eppure, affiancato da amici che lo supporteranno verso la sua piena maturità e l’intimo sviluppo umano. I’m no Superman non raggiungerà, forse, il livello della ballata di Sons of Anarchy ma merita a pieno titolo di far parte di questa lista.