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Sorry for Your Loss: anche Facebook Watch fa Serie Tv straordinarie

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Sorry for Your Loss è una delle frasi che ci vengono dette quando subiamo un lutto. “Mi dispiace per la tua perdita”. Una frase di circostanza che siamo abituati a dire, ma che non sentiamo quasi mai come nostra. L’omonima frase è anche il titolo di una serie di produzione Facebook Watch, con protagonista Elizabeth Olsen. Girata in pochi giorni in California, ha avuto un’ottima accoglienza dalla critica con il pilot trasmesso nel 2018, tanto da essere stata rinnovata per una seconda stagione.

Leigh è una giovane vedova che ha appena perso il marito, Matt, e Sorry for Your Loss affronta il lutto nella quotidianità, una quotidianità che non siamo abituati a vedere spesso nelle serie tv. Molte serie si focalizzano sull’aldilà, su quello che troveremo dopo la morte, ma non questa serie. Con estrema delicatezza, Sorry for Your Loss sa emozionare, sviluppando una storia semplice, senza l’utilizzo di scene artefatte o dialoghi troppo intensi.

Sorry for Your Loss ha una sceneggiatura vecchio stile: focus sul personaggio e si gira.

Odio quando usano la parola condoglianze. Odio quando, all’inizio, ti mandano fiori, fanno donazioni a enti benefici a nome del defunto. E poi smettono di chiamare, di scrivere, di fare gesti carini perché l’hanno superata e si aspettano che l’abbia fatto anche tu.

Immagina di avere dei piani. Di aver incontrato la persona con la quale passare il resto dei tuoi giorni. Okay, ora che l’hai immaginata, dimenticala. Perché quella persona con la quale dividevate la vostra vita non c’è più. Una mattina esce dalla porta di casa e dopo qualche ora ti arriva una chiamata da uno sconosciuto. Hanno trovato il suo corpo, dicono. E tutti i tuoi sogni vanno in frantumi. Non ci sono più. Crollati.

E rimane il silenzio, il buio, la tristezza. Una sensazione che se non hai mai affrontato, non si riesce bene a comprendere. Io non ho mai affrontato un lutto del genere, ma Sorry for Your Loss mi ha fatto commuovere come poche serie sono riuscite a fare, facendomi immedesimare nello scenario peggiore che potrebbe succedere quando trovi l’amore. E lo perdi per sempre.

Ed è quello che accade a Leigh.

Non c’è un modo giusto per affrontare un lutto. Non c’è un manuale da seguire o un tempo da rispettare per riprendersi. Ti alzi, vivi la tua vita come meglio credi, e continui così fino a quando ti sentirai meglio. Perché il meglio arriva. Prima o poi. Leigh affronta la sua quotidianità con una superficialità tangibile, in parte tipica del suo carattere e in parte conseguenza di quello che le è accaduto. La sua vita di prima, quella fatta di ricordi felici, ha sempre una luce a farle contorno, in netta contrapposizione con i momenti grigi del presente.

La ragione per cui ti dicono che non è la fine del mondo è perché non è la fine del LORO mondo. Non devono trovare un modo per vivere in un mondo che è finito. Tu sì.

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Ma il lutto di Leigh non è il solo a essere rappresentato in Sorry for Your Loss

Un marito prima di essere tale è un figlio, un fratello, un cognato. E Matt era tutto questo. Un ragazzo che ha lasciato un grande vuoto nella vita dei suoi cari. E la sua perdita viene affrontata in un modo molto realistico. Nessuno ha potuto dirgli addio. Rimangono le domande senza una risposta, le parole non dette, e la consapevolezza di non aver fatto abbastanza quando era in vita. Il finale dell’ultima puntata lascia dei dubbi che nella seconda stagione dovranno essere affrontati, ma la prima stagione si può definire perfetta. Perché Sorry for Your Loss non ci mostra un addio strappalacrime, con la musica perfetta in sottofondo e gli ultimi ti amo pronunciati tra le lacrime.  Ci mostra la perdita per quella che è davvero. Una condizione perenne di tristezza, di rabbia, e incredulità. Ma sopratutto la solitudine, quella compagna di vita che non ti abbandonerà mai.

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