Ben prima di interpretare l’inquietante Reclutatore in Squid Game (disponibile sul catalogo Netflix), Gong Yoo è uno dei volti più noti nell’intrattenimento sudcoreano. Lavora nel mondo della televisione e del cinema da più di vent’anni, conquistando un pubblico sempre più affezionato e ampio anche oltreoceano. Tra le sue partecipazioni più note ci sono Silenced e Train to Busan, ma è senza dubbio con Squid Game (qui la nostra recensione della seconda stagione) che l’attore ha raggiunto definitivamente lo status di star mondiale.
Ecco 5 curiosità che forse non sapevate sulla star di Squid Game, come la paura per i film horror per esempio!
1) Un’icona del K-Drama, prima di Squid Game
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famosi dell'attore di Squid Game"
Nato il 10 luglio 1979 a Busan e laureatosi in teatro all’Università Kyung Hee, ha iniziato la sua carriera nel mondo dello spettacolo nel 2000 come video jockey per Mnet. Il primo ruolo da protagonista è arrivato nel 2005 con il drama “Geonbbang seonsaeng-gwa byeolsatang”, al fianco di Gong Hyo-jin. Tuttavia, è stato nel 2007, interpretando il personaggio principale nel popolare drama “Coffee Prince 1hojeom”, che Gong Yoo ha raggiunto una vasta notorietà, consolidando la sua posizione nell’industria dell’intrattenimento coreano. Eppure, recitare non era nei suoi piani:
“Da bambino ricordo di aver impersonato un personaggio di un film, ma diventare attore non era il mio sogno. In realtà volevo produrre o lavorare nella pubblicità. La prima volta che ho fatto qualcosa davanti alla telecamera è stato al college, quando ho trovato un lavoro part-time come VJ per uno show musicale: il mio compito era essenzialmente quello di fornire informazioni al pubblico. Ma a un certo punto ho iniziato a voler esprimere le mie emozioni attraverso l’obiettivo della telecamera. […] Credo che quel lavoro part-time sia stato un punto di svolta nella mia vita. È così che alla fine ho iniziato a recitare, e sono più di 20 anni che condivido ogni tipo di emozione con il pubblico e vivo attraverso questi personaggi.”
La svolta decisiva avviene, però, nel 2016 quando torna in televisione con un drama fantasy-romantico. Scritta dalla mente brillante di Kim Eun-sook, celebre autrice di K-drama di successo, Guardian: The Lonely and Great God—meglio noto come Goblin—è uno dei titoli più conosciuti del genere Hallyu. Fin dal suo debutto, la serie si è trasformata in un vero e proprio fenomeno culturale, conquistando il pubblico coreano e internazionale e registrando ascolti da record. Goblin racconta la storia di Kim Shin, un generale del passato maledetto a vivere per l’eternità come un “goblin” (un essere mitologico), fino a quando non trova la sua “sposa”, l’unica persona capace di spezzare la sua immortalità.
Proprio grazie al k-drama, Gong Yoo, già molto noto nel suo paese, ha raggiunto nuove vette di popolarità, aggiudicandosi il prestigioso premio come Miglior Attore ai Baeksang Arts Awards e consolidando il suo status di superstar.
2) Paura degli zombie
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Il 2016 rimarrà per sempre nella storia del cinema coreano grazie a Train to Busan. Un film che ha saputo coniugare tensione, emozione e critica sociale, portando il genere zombie a un livello completamente nuovo. Ambientato a bordo di un treno diretto a Busan, il film racconta la disperata lotta per la sopravvivenza in un’epidemia zombie. La storia segue Seok-woo, interpretato da Gong Yoo, un padre divorziato e uomo d’affari apparentemente freddo, che si trova costretto a fare i conti con il caos e la brutalità di una crisi senza precedenti. Mentre il virus si diffonde a ritmo inesorabile, i passeggeri del treno si ritrovano intrappolati in una corsa contro il tempo, in cui ogni scelta può significare la differenza tra vita e morte.
La performance di Gong Yoo in Train to Busan segna una svolta nel suo percorso artistico. Nei panni di Seok-woo, l’attore offre una rappresentazione profonda e sfaccettata di un personaggio in costante evoluzione. Inizialmente distaccato e preoccupato solo per se stesso, il viaggio diventa un percorso di redenzione e riscoperta dei valori umani più autentici. La trasformazione di Seok-woo viene resa in maniera intensa e coinvolgente, spingendolo a sacrificare la propria vita per sua figlia.
Forse, però, non immaginate quanto sia stato difficile per l’attore di Squid Game lavorare al film, data la sua paura per i film horror. L’attore ne è completamente terrorizzato, tanto da non riuscire a guardarli da solo. In alcune interviste ha detto che, durante le riprese, non stava recitando per niente perché era effettivamente terrorizzato a morte dagli zombie.
“I costumi e il trucco presenti nel film erano così realistici che ho davvero lottato fino alla morte, pur sapendo che si trattava solo di finzione. Ho corso con ogni fibra del mio essere nelle scene in cui mi inseguivano.”
3) Limita l’utilizzo dell’acqua dopo aver recitato in The Silent Sea
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La storia di The Silent Sea è ambientata in un futuro in cui la Terra è sull’orlo del collasso ecologico. La crisi idrica globale ha portato alla desertificazione e a una drastica riduzione delle risorse, spingendo i governi a cercare alternative per la sopravvivenza dell’umanità. Un gruppo di scienziati e astronauti viene inviato sulla Luna per recuperare un misterioso campione all’interno della stazione spaziale Balhae, un avamposto scientifico abbandonato dopo un incidente sconosciuto. La missione, guidata dal capitano Han Yoon-jae (Gong Yoo) e dalla biologa Song Ji-an (Bae Doona), si rivela presto più pericolosa del previsto. L’equipaggio scopre che la base nasconde segreti terrificanti e che il campione richiesto potrebbe rappresentare una minaccia letale.
A differenza di altri personaggi che possono avere obiettivi più personali o nascosti, Yoon-jae è guidato da un forte senso del dovere e dalla necessità di completare la missione con il minor numero possibile di perdite. Non gli vengono fornite tutte le informazioni, ma è un soldato che segue gli ordini e si assume la responsabilità del suo equipaggio. Questo lo porta spesso a prendere decisioni difficili, anche quando le circostanze diventano sempre più pericolose. In alcune interviste, l’attore di Squid Game ha dichiarato come le tematiche ambientali esplorate nello show abbiano avuto un notevole impatto anche sulla sua vita personale.
“Quando faccio la doccia in inverno, apro l’acqua per un po’ prima di entrare, ma dopo questo dramma faccio più attenzione a non tenere i rubinetti aperti troppo a lungo. Molti fan mi hanno detto di fare la stessa cosa e sono felice delle storie che sentono di condividere con me”.
4) Il cameo in Squid Game
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Nonostante la grande richiesta e la sua fama internazionale, Gong Yoo evita di accumulare ruoli solo per aumentare la sua presenza sullo schermo. Preferisce dedicarsi a pochi progetti, ma con una cura maniacale per la qualità, scegliendo sceneggiature e registi che ritiene abbiano un forte impatto emotivo e culturale. Ogni scelta professionale è guidata dalla sua visione artistica. Prima di accettare un ruolo, analizza attentamente la storia, il personaggio e il messaggio che il progetto intende trasmettere. Decisioni accuratamente ponderate che gli permettono di mantenere una coerenza nei ruoli che interpreta, contribuendo alla sua reputazione di attore versatile e autentico.
Quello in Squid Game, per esempio, doveva essere solo un cameo in origine. Non era previsto, infatti, che interpretasse un ruolo più importante, come avviene poi nella seconda stagione. A tal proposito, l’attore ha rivelato:
“La mia apparizione era pensata come una sorta di scherzo, quando io e Hwang Dong-hyuk (il regista) ci siamo incontrati. All’inizio, dovevo solo fare un cameo e il progetto sembrava molto divertente”
Durante un’intervista fatta a Elle Korea ha poi approfondito il suo coinvolgimento nel progetto e come il personaggio del Recruiter si sia evoluto rispetto alla prima stagione. Di certo non aveva previsto il successo globale della serie, né tantomeno quello del suo personaggio. Potrebbe persino diventare protagonista di uno spin-off dedicato, leggete qui!
5) Ha contribuito a cambiare una legge coreana
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Silenced è un film drammatico sudcoreano del 2011 diretto da Hwang Dong-hyuk. Basato su eventi reali, racconta la storia scioccante degli abusi subiti da bambini non udenti in una scuola, mettendo in luce il sistema corrotto che ha permesso che questi crimini rimanessero impuniti per anni. Il protagonista, Kang In-ho, è un insegnante d’arte che accetta un lavoro in una scuola per bambini non udenti. Fin da subito, però, si accorge che la scuola nasconde un terribile segreto. Gli studenti sono vittime di abusi fisici e sessuali da parte del personale scolastico. Scioccato e determinato a ottenere giustizia, In-ho si allea con Seo Yoo-jin, un’attivista per i diritti umani, per denunciare i colpevoli. Tuttavia, il loro percorso si scontra con un sistema profondamente corrotto, dove autorità locali, polizia e tribunali cercano di insabbiare la verità.
La portata del dramma narrato nel film ha superato i confini della semplice rappresentazione artistica. Silenced ha infatti scatenato una profonda riflessione a livello nazionale, contribuendo a un acceso dibattito sull’inefficienza delle leggi a protezione dei minori e delle persone con disabilità. La risonanza mediatica e il clamore dell’opinione pubblica hanno portato, in tempi brevi, a una revisione legislativa che ha mirato a garantire maggiori tutele contro gli abusi. L’indignazione pubblica ha dunque spinto il governo ad approvare una nuova legge. Quest’ultima, conosciuta come “Dogani Bill”, che ha eliminato la prescrizione per i crimini sessuali contro minori e persone con disabilità.
Conosciuto per la sua capacità di incarnare personaggi complessi, Gong Yoo ha accettato questa parte sapendo di dover affrontare temi estremamente delicati e dolorosi.
In realtà, è stato proprio grazie all’attore se il film è stato realizzato. Durante l’ultimo anno del servizio militare, infatti, il suo superiore gli diede una copia di Crucible, libro da quale è tratta la storia. La vicenda toccò così tanto l’attore di Squid Game da spingerlo a produrre un film e prendervi parte. In molti si sono successivamente congratulati con lui sia per il successo della pellicola sia per l’enorme impatto sociale che ha suscitato. Anche se l’attore è sempre rimasto molto umile al riguardo.