ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su Star Wars: Skeleton Crew 1×08 e sui precedenti episodi della serie tv di Disney+
Con Star Wars: Skeleton Crew 1×08 si conclude l’avventura di Wim e compagni. L’atto finale si consuma su At Attin, dove tutto è cominciato e dove si sapeva che tutto sarebbe finito. Si consuma con un episodio ricco di tensione, costruito davvero bene, in grado di regalare un’ultima scossa di adrenalina, e un po’ di sano entusiasmo, agli spettatori. Star Wars: Skeleton Crew 1×08 è, però, soprattutto un episodio capace di creare un nuovissimo status quo, decisivo in caso di rinnovo della serie (non ci sono ancora notizie a riguardo, e considerando il periodo che sta vivendo il franchise si attendono con molto interesse).
In questa recensione, dunque, andremo a soppesare ciò che abbiamo visto nell’episodio, prima di addentrarci in alcune inevitabili considerazioni di carattere generale. Doverose quando ci troviamo in presenza di un finale di stagione. Tra elementi positivi e altri che potevano andare decisamente meglio, imbarchiamoci in quest’ultima discussione su Star Wars: Skeleton Crew, disponibile ora interamente sull’applicazione di Disney+.
Una rivelazione deludente e uno scontro finale adrenalinico
Sono due gli elementi più interessanti da considerare in questa Star Wars: Skeleton Crew 1×08. Uno positivo e l’altro negativo. In linea con l’andamento generale della serie tv. Partiamo dalla nota dolente, ovvero quella rivelazione che attendevamo ormai da settimane, e che invece è stata una delusione totale. Il riferimento è alla figura del Supervisore, decantata e avvolta dal mistero, ma risolta con una semplicità disarmante. Scopriamo, in sostanza, che questo fantomatico Supervisore altro non è che un droide, il cui tempo d’azione si aggira attorno al minuto, prima di essere distrutto da Jod. Disappointing, direbbero gli anglofoni.
Molto meglio è ciò che succede dopo. In particolare due passaggi, ricchi di adrenalina. Prima la folle corse sulle hoverbike. Poi quel combattimento finale che unisce grandi e piccini contro Jod, culminato con la scelta fatidica di disattivare la barriera. Sono due momenti molto ben costruiti. Sequenze elettrizzanti che ci restituiscono tutta la forza (molta rimasta in potenza) del racconto. In generale, comunque, Star Wars: Skeleton Crew 1×08 è una puntata estremamente vivace e gradevole. Un buonissimo finale, che da una parte chiude bene una storia che in alcuni tratti ha scricchiolato. Dall’altra spalanca le porte a nuovi scenari molto interessanti, qualora vengano resi possibili.
Quale futuro dopo Star Wars: Skeleton Crew 1×08?
È la domanda che ci siamo fatti un po’ tutti dopo il finale. È indubbio che Star Wars: Skeleton Crew 1×08 lasci ben più di una porta aperta per sviluppi futuri. Ci sarà da capire il futuro di Jod. Quello dei piccoli. Soprattutto quello di At Attin, privato della sua barriera e ormai esposto all’intera galassia. In Star Wars: Skeleton Crew 1×08 si disegna un equilibrio del tutto nuovo, esplorabile in lungo e in largo. Ma ce ne sarà la possibilità ?
Dopo l’esperienza di The Acolyte, cancellato senza troppi riguardi nonostante un finale aperto sulla falsariga di questo (potete recuperare qui la recensione), bisogna stare con le cosiddette antenne drizzate. È chiaro che il franchise di Star Wars stia vivendo un periodo complesso. Ed è altrettanto indubbio che Skeleton Crew, nonostante alcuni elementi positivi, non abbia convinto sino in fondo. Ci sembra però che possa esserci la possibilità di raddrizzare la rotta, con un prosieguo che vada a limare le imperfezioni di questa prima stagione, che comunque spunti incoraggianti ne ha offerti. Vedremo cosa accadrà , per il momento però abbiamo questo epilogo per le mani e, usandolo da tramite, possiamo avventurarci in considerazioni generali sulla serie di Star Wars.
Il male impossibile da celare
Andando un po’ a scarnificare il nucleo concettuale dell’intera serie, torniamo un po’ a quella che è l’annosa questione del franchise creato da George Lucas: la lotta, in perpetuo equilibrio, tra il bene e il male. Qui, come abbiamo detto durante la primissima recensione della serie, siamo lontani dalle grandi battaglie di quel tempo. Dall’Impero e dalla Repubblica. Non siamo lontani, però, dal più primigenio scontro tra bene e male, possibile anche laddove il male viene celato e chiuso a doppia mandata fuori da una tempestosa barriera.
Se consideriamo Skeleton Crew una sorta di favola (il tono lo permette eccome), possiamo dire che la morale di tutto ciò che abbiamo visto è che non si può tenere nascosto il male. Per quanto ci si provi, questo troverà sempre il modo di arrivare. In realtà , c’è un ragionamento un po’ più profondo alla base, proprio della caratterizzazione del conflitto luce/ombra di tutta la saga. Nascondere il male non è solo inutile, ma per certi versi pure deleterio. Perché il bene non deve essere un’imposizione, ma una scelta. E solo sperimentando il male si può scegliere il bene. Questo punto di vista viene condensato dalle parole di Wim, che confessa a suo padre il male dilagante che ha visto nella galassia, ma pure il bene di cui è stato testimone.
Insomma, Skeleton Crew si riallaccia alla lunga mitica di Star Wars rimarcando la necessità di scegliere il bene. Un topic, questo sì, praticamente onnipresente, che trova in questa serie di Disney+ una declinazione davvero unica. Alla fine di un viaggio durato otto puntate, possiamo dire che la conquista più significativa di tutto ciò che abbiamo vissuto tramite gli occhi dei piccoli protagonisti della serie sia proprio questa necessità di non nascondersi dal male. Ed è una conquista che si cala in maniera armoniosissima con tutto ciò che il franchise di Star Wars ha sempre voluto veicolare.
Il bilancio finale dopo Star Wars: Skeleton Crew 1×08
Eccoci pure noi, dunque, all’atto finale della nostra avventura. Non coinvolti in alcun combattimento serrato, per fortuna. Che dire di questa Skeleton Crew? Le imperfezioni ci sono, soprattutto in una costruzione narrativa a tratti frettolosa, incapace di dispiegarsi e raggiungersi un fine grado di compiutezza. D’altra parte, però, abbiamo visto anche tante cose buone. Un tono narrativo che ci è piaciuto da morire, capace di rievocare delle precise produzioni (quelle storie d’avventura anni ’80) che hanno plasmato l’immaginario di moltissimi spettatori. Una dolce ingenuità pervasiva che ha caratterizzato con efficacia il racconto e dei protagonisti (i piccoli e un sempre ottimo Jude Law, capace di vincere il suo nervosismo per l’esordio nella saga) capaci di conquistarci.
Come detto, che ne sarà della serie dopo questa Star Wars: Skeleton Crew 1×08 non è dato saperlo al momento. La situazione è in bilico, per cui tutto può succedere. Dalla nostra possiamo dire che Skeleton Crew è sicuramente meglio di The Acolyte, ma è evidente che siamo ancora lontani dai tempi migliori. Restiamo in attesa di capire se potremo partire a bordo di una nuova avventura con Fern, Wim, KB e Neil. E se ciò non fosse possibile, ci resterà sempre il ricordo di questa grande avventura che abbiamo vissuto con loro.