8. Un ritorno atteso a lungo: La minaccia fantasma
Torniamo alla seconda trilogia. Sul finire del XX secolo il mondo fu scosso dal grandissimo ritorno di Star Wars. Un ritorno tanto atteso quanto temuto. Oggi siamo abituati allo sfruttamento ossessivo di asset fortunati, ma al tempo la tendenza alle opere derivate era decisamente più contenuta. Su La minaccia fantasma, dunque, la curiosità era alle stelle, perché una delle saghe più amate di sempre stava per tornare e in molti si chiedevano in che modo lo avrebbe fatto. Il risultato finale, a dire la verità , è stato un po’ controverso. Quello che sarebbe divenuto l’episodio I di Star Wars ha avuto un’accoglienza mista dalla critica, ma ha letteralmente spaccato il botteghino, sfruttando la trepidazione generale per il ritorno nell’amatissima galassia lontana lontana.
Ci sono diverse cose da dire per inquadrare la risonanza ottenuta da La minaccia fantasma. Innanzitutto, occorre sottolineare che il film non è esente da criticità , anzi. Ancora una volta, a fronte di un apparato visivo impressionante, la scrittura ha scricchiolato in più di qualche punto, presentando anche alcuni personaggi non troppo convincenti, oscurati poi da alcune folgorazioni come quella di Ewan McGregor nei panni di Obi-Wan Kenobi. Al contempo, però, c’è da dire che il compito da assolvere per La minaccia fantasma non era dei più semplici. Sulle sue spalle reggeva non solo il ritorno del franchise di Star Wars, ma anche l’onere di introdurre un nuovo contesto e di spianare la strada verso una nuova storia, che avrebbe dovuto portare direttamente al cuore della trilogia originale.
Al netto, dunque, di queste difficoltà contestuali, La minaccia fantasma è riuscita tutto sommato ad adempiere al proprio compito. Più sul lungo, in realtà , perché come L’attacco dei cloni anche questo primo capitolo acquisisce una nuova definizione alla luce della realizzazione dell’intera trilogia. Tuttavia, anche singolarmente questa pellicola contiene degli spunti, dal piccolo Anakin all’ottimo Qui-Gon Jinn di Liam Neeson, che si sono rivelati davvero preziosi.
7. Preludio al gran finale: Gli ultimi Jedi
Torniamo stavolta, invece, all’ultima trilogia. Saliamo in classifica, quindi ci avviciniamo a quei film per cui le critiche sono molto tenui e l’entusiasmo dilagante. Gli Ultimi Jedi ha raccolto molti più consensi che contrasti, riuscendo, prima dello scivolone de L’ascesa di Skywalker, a consacrare finalmente la trilogia sequel che, esternamente, era sempre stata percepita con una certa freddezza. Nonostante l’ottimo impatto de Il risveglio della Forza, di cui parleremo tra poco.
Ad ogni modo, Gli ultimi Jedi è riuscito a mettere d’accordo pubblico e critica, regalando alcune delle scene più memorabili degli ultimi anni del franchise. Si rincorrono, anche qui, un po’ troppi echi della trilogia originale, i cui schemi vengono abbondantemente riproposti in questi ultimi lavori. C’è, però, molta anima nella narrazione. Questo capitolo di Star Wars raggiunge un pathos che invece è ciò che è mancato ai film precedenti di cui abbiamo parlato in questa classifica. E questo aspetto segna la sostanziale differenza tra Gli ultimi Jedi e i capitoli del franchise che abbiamo messo più in basso in classifica.
Per il resto, siamo di fronte al solito trionfo visivo che caratterizza la pressoché totalità dei film di Star Wars. In questo caso, però, anche la scrittura assiste la narrazione, specialmente quella relativa ai personaggi, vero punto forte di questo film. Un buon risultato, dunque, che fa seguito all’ottimo esordio che è stato Il risveglio della Forza.
6. Lo Star Wars del nuovo decennio: Il risveglio della Forza
Ed eccoci, dunque, al primo capitolo della trilogia sequel. Lo avevate probabilmente capitolo leggendo il paragrafo su Gli ultimi Jedi che, andando avanti in questa classifica dei migliori film di Star Wars, avreste trovato subito Il risveglio della Forza. Ed eccoci qui. In effetti, i primi due capitoli di quest’ultima trilogia viaggiano su binari molto simili. Con una sostanziale differenza, però, che ricorda quella di cui abbiamo parlato nel confrontare La minaccia fantasma e L’attacco dei cloni. Il risveglio della Forza, infatti, ha avuto un compito simile a quello del primo capitolo della trilogia prequel, forse ancora più arduo. Ha dovuto proiettare Star Wars nella modernità , raccontando per di più una storia con radici meno solide, rispetto a quella introdotta da La minaccia fantasma, con la trilogia originale.
Un compito difficile, ma assolto più che bene. Il risveglio della Forza è stato accolto con quel mix di curiosità e timore di cui abbiamo parlato. Se l’è cavata, però, alla grande, riuscendo a convincere pienamente la critica (addirittura un 93% di rating su Rotten Tomatoes alla sua uscita) e a portare in sala un gran numero di spettatori. Possiamo tranquillamente azzardarci a dire che, senza il grande impatto de Il risveglio della Forza, non avremmo avuto probabilmente tutto l’universo seriale di Star Wars e quindi alcune perle come la straordinaria Andor.
Questo perché la trilogia sequel ha avuto un ruolo fondamentale nel portare il franchise nel cuore delle nuove generazioni, facendo da ponte tra spettatori abituali e novizi e rendendo attuale un universo narrativo che rimaneva, fino a quel momento, legato più che altro al passato. Per questo motivo, dunque, abbiamo posizionato Il risveglio della Forza un gradino sopra a Gli ultimi Jedi, in virtù del suo posto strategico nella saga.