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Ma quindi, come sta davvero lo Star Wars Universe, dopo l’esperienza di The Acolyte?

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ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler sulle varie serie tv dello Star Wars Universe, in particolare The Acolyte

Con The Acolyte è cominciato anche il 2024 dello Star Wars Universe, quantomeno sotto il profilo delle serie tv live action, cuore pulsante ormai del franchise. Come vi abbiamo raccontato nella nostra recensione, l’ultima fatica dell’universo creato da George Lucas ha globalmente convinto, tra cose riuscite e altre decisamente meno. Al centro dell’attenzione, però, c’era sicuramente il grande elemento di novità introdotto dalla serie: l’ambientazione. The Acolyte, infatti, ci ha portato in un’epoca inedita dello Star Wars Universe, 100 anni prima rispetto agli eventi narrati nell’episodio I della saga, La minaccia fantasma.

Una novità epocale, dunque, che ha conformato la volontà del franchise di espandersi e di esplorare nuove frontiere. In Ahsoka abbiamo visto una nuova galassia, ora in The Acolyte ci spingiamo in tempi remoti e mai vissuti. Qualcosa sta prendendo forma nello Star Wars Universe ed è bene, dunque, chiederci come sta, in questo momento, l’amatissimo franchise. Dopo le novità di Ahsoka e The Acolyte, ma anche prima della fine delle due serie più riuscite della saga, che inevitabilmente segneranno un grande spartiacque. Facciamo il punto, dunque, sullo stato di salute dell’universo narrativo in questo importante momento di transizione, ricordando che tutti i prodotti dello Star Wars Universe sono visibili su Disney+.

La via verso The Acolyte: il 2023 dello Star Wars Universe

Per avere una versione d’insieme, occorre fare un passo indietro. The Acolyte ha inaugurato il 2024 dello Star Wars Universe sotto il versante live action, e ha seguito un 2023 che ha fornito interessanti indicazioni. Venivamo, infatti, da due esperienze molto importanti. La terza stagione di The Mandalorian e la prima di Ahsoka sono state le uscite dello scorso anno e a nostro modo di vedere sono molto indicative dello stato di salute dello Star Wars Universe, confermato anche dall’esperienza di The Acolyte, che come vedremo si pone sulla scia dei due titoli.

Per The Mandalorian non servono molte presentazioni. È la serie capostipite dell’avventura televisiva del franchise e anche sua massima espressione. Tuttavia, proprio la terza stagione è stata forse la meno riuscita della serie. Comunque molto valida, ma globalmente inferiore alle prime due. Ahsoka è invece stata un’esperienza che potremmo tranquillamente definire “normale”. Una narrazione godibile, senza infamia e senza lode. Orientata nel suo complesso verso la più tranquilla sufficienza. Come l’alunno che può ma non si applica, ma comunque raggiunge una serenissima promozione a fine anno.

Gli Jedi sono presentati all'apice dello splendore del loro Ordine nella serie tv dello Star Wars Universe The Acolyte

The Acolyte ha confermato il trend dell’ultimo anno

In questo senso, dunque, The Acolyte si pone alla perfezione sulla scia dei due casi sopracitati. Il 2023 ci ha regalato due esperienze intriganti, ma non indimenticabili. Stesse vibrazioni conferite dalla produzione con Amandla Stenberg. Una serie tv molto godibile, con anche qualche spunto interessante, ma incapace di eccellere. Questo è ormai un trend ampiamente riconoscibile, che pone lo Star Wars Universe in una posizione mediana. Da una parte sono lontani i fasti delle prime due stagioni di The Mandalorian o della folgorante Andor. Dall’altra, però, appartengono al passato anche i flop di The Book of Boba Fett e Obi-Wan Kenobi.

Sembra, dunque, che lo Star Wars Universe abbia voluto trovare una posizione di equilibrio, capace di evitare le delusioni, a costo però di limare quei picchi che il franchise ha dimostrato di poter raggiungere. Una sufficienza dilagante, che da una parte appiattisce un po l’universo condiviso, ma dall’altra garantisce visioni confortanti. Non esaltanti, ma nemmeno deludenti. Un placido status quo, che però alla lunga rischia di stancare.

La felice parentesi delle serie animate

Prima di dirigerci verso il giudizio finale, non possiamo non dedicare un passaggio a una componente importantissima dello Star Wars Universe: le serie animate. Qua la musica cambia, perché questo comparto continua a rappresentare una sorta di oasi felice, all’apparenza libera dalle pressioni che vive la controparte in live action. C’è da dire che le serie animate effettivamente godono di una libertà che gli altri prodotti dello Star Wars Universe nemmeno si sognano, e questo aiuta molto. Ad ogni modo, nel valutare lo stato di salute del franchise non possiamo sorvolare su questa fetta importantissima di produzione.

Quest’anno abbiamo assistito alla terza stagione di The Bad Batch e alla sorprendente Tales of the Empire (di cui qui potete trovare la recensione). Nel 2023 hanno fatto capolino altri titoli interessanti, come il secondo volume di quella perla che è Star Wars: Visions, o la seconda stagione del citato The Bad Batch. Nel suo comparto animato, lo Star Wars Universe conferma l’ottimo livello che ha sempre mantenuto, facilitato sicuramente dalla maggiore libertà creativa e anche dalla minore attenzione mediatica dedicatagli.

Cassian Andor è il protagonista di quella che è, finora, la serie tv più sorprendente dello Star Wars Universe: Andor

Quindi, ricapitolando, come sta lo Star Wars Universe?

Rispondiamo, ora, alla domanda che vi ha portato tra queste righe. Non possiamo dire che lo Star Wars Universe stia male, anzi. Lo stato di salute ci sembra buono, anche se non eccellente. Le ultime esperienze, da The Mandalorian 3 ad Ahsoka eThe Acolyte hanno indirizzato il franchise verso un livello sufficiente, ma senza più la forza per stupire. All’orizzonte, però, ci sono due grandi occasioni per tornare su quegli alti livelli che abbiamo già visto. La seconda stagione di Andor, sicuramente, e il film conclusivo di The Mandalorian. Due appuntamenti preziosissimi, che però porteranno anche alla fine dei due progetti più riusciti degli ultimi anni dello Star Wars Universe. E allora che accadrà dopo?

L’impressione è che, soprattutto quando arriverà il momento di salutare Andor e The Mandalorian, ci sarà bisogno di qualche altro titolo trainante. Di tornare a riassaporare quelle vette da cui ora il franchise si sta tenendo lontano. Anche a costo di rischiare la caduta. In futuro servirà una scossa, da individuare magari in qualche progetto in cantiere. La seconda stagione di Ahsoka, o l’imminente Skeleton Crew. O magari il ritorno al cinema, atteso ormai da anni. Insomma, ci vorranno dei sostituti di Andor e The Mandalorian, perché la semplice sufficienza non può bastare per un franchise come quello di Star Wars.

Per ora, dunque, secondo noi lo Star Wars Universe sta bene. The Acolyte tutto sommato ci è piaciuta, così come prima Ahsoka. Ma sinceramente vogliamo tornare a stropicciarci gli occhi come abbiamo fatto con Andor. Una serie immensa, di cui qui vi lasciamo le riflessioni profonde portate avanti sull’Impero e sulla Ribellione. Tanto per capire il livello richiesto insomma. Al momento ci accontentiamo, aspettando anche i grandi ritorni. Ma in futuro servirà una svolta, sennò questo placido stato di salute si deteriorerà in maniera preoccupante.