Mike ciao, come stai?
Non sono brava a scrivere ma credo che questa sia l’occasione per fare un po’ di esercizio, soprattutto se voglio venire a scuola con te e i ragazzi. Devo raggiungervi al più presto. Lo sai che sono cresciuta in un laboratorio e non ho avuto l’opportunità di tenere un diario o mandare lettere; in realtà , non avevo proprio qualcuno a cui scrivere. Tu però mi parli sempre, mi cerchi con la radiolina e condividi con me tutto quello che fai (quando mi racconti le battute di Dustin, poi, inizio a ridere e Hop non capisce perché!). Tutti i giorni aspetto di sentire la tua voce, è davvero la parte più bella della giornata. Io non ti posso rispondere, Hopper dice che è meglio così. Per la mia sicurezza e per la tua, anzi la vostra. Ma la tua di più, perché tu sei speciale per me.
Io ho provato a protestare, a volte quando sono nervosa sbatto le porte e faccio esplodere i piatti. Però non serve a niente. Mi manchi. Vorrei parlarti e vederti.
Quindi scrivo questi pensieri per risponderti. Forse un giorno Hop cambierà idea e potrò contattarti in qualche modo, anche inviandoti una lettera. Allora mi porto avanti, non ho molto di meglio da fare. Però non lo dico per sminuirti! Anche se avessi mille cose da fare troverei il tempo per scriverti. Ti ho sempre in mente quindi non è poi così difficile. Scrivere è come parlare, anzi forse un po’ più facile. Quando parlo con te devo guardarti negli occhi, e mi distraggo. Sono così belli, mi parlano più della tua voce. Il tuo viso è così carino che è difficile rimanere concentrati. Chissà quanto ti sono cresciuti i capelli in questo periodo. Se continui così finirai per dover usare i fermagli di Nancy. Ma mi piaceresti anche in quel caso.
Già so che arrossiresti come un peperone se leggessi queste parole, a volte mi hai detto che sono troppo diretta.
Ma se devo dire una cosa bella, perché usare inutili parole di contorno? I giri di parole mi ricordano il laboratorio. Quando Papà mi raccontava le storie per prepararmi agli esperimenti; quando scavava nella mia mente per raggiungere i suoi obiettivi. Mai che mi dicesse: Eleven oggi voglio spezzarti. Voglio farti soffrire per vedere fino a che punto arrivano i tuoi poteri. Sarebbe stato comunque un mostro, ma senza essere un ipocrita. Ho imparato ieri questa parola. Hop mi sta insegnando tante cose, facciamo delle lezioni. Te l’ho detto, no? Che voglio venire a scuola con voi!
Ora vado a dormire, la noia mi rende stanca come quando uso i poteri. Prima ho pianto. Mi sento così sola, come prima di conoscervi. Prima di avere degli amici.
Mike.
Sono furiosa. Non mi parli più, a momenti non mi pensi nemmeno più. Dovevo sapere perché, dovevo capire. Cosa potevo averti fatto da qui, lontano da te? Poi l’ho vista, la nuova Eleven. Ieri ho imparato la parola «rimpiazzare», che casualità .
Non pensavo di poter provare tanta rabbia e dolore per una cosa banale come il tradimento, dopo aver vissuto la mia vita come una cavia da laboratorio. E invece sì.
Mi chiedevo perché Hop fosse ancora da solo. Possibile non ci sia nessuno a cui lui voglia bene e che gliene voglia di rimando? Poi ho capito. Se vuoi bene a qualcuno puoi farti tanto male.
Mi avete rimpiazzato con un’altra ragazza. Non ha i poteri come me, ma ha lunghi capelli rossi – anche i miei stanno crescendo, lo sapresti se potessi farteli vedere – e uno skateboard. È una tosta. Pensavo di essere pure io tosta, quando scaraventavo le cose per aria. E invece ero solo la ragazza che mancava al gruppo. O io o un’altra non cambiava nulla.
~
Mike,
ho scoperto di avere una madre. L’ho conosciuta. Lei non ha riconosciuto me. Avrei tanto voluto averti accanto in quel momento.
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Mike ieri ho fatto un incubo. Non mi capitava da un po’. C’eri tu e c’era Will. C’era anche il Demogorgone, che però eri tu. Ti trasformavi e inghiottivi Will e allora io dovevo farti esplodere, ti dovevo uccidere in qualche modo. Ma come uccidere il mio Mike?
Non mi piacciono questi incubi, mi lasciano agitata. Ho rotto una lampada in camera quando mi sono svegliata.
Mi manchi Mike, spero che tu stia bene. E sia tutto normale.
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Mike,
mi hai portato al ballo come promesso. Perché gli amici non mentono. Ma sei solo un amico? Non lo so. Ho sentito Hop parlare con Joyce, diceva che non sono emotivamente matura per un fidanzatino. Che non ho avuto abbastanza a che fare con il mondo, il vero mondo, per capire se voglio davvero bene a qualcuno. Che sono solo una ragazzina.
Ma io non ho tutti questi dubbi. A volte gli adulti rendono le cose più complicate di quello che sono. Semplicemente, quello che mi chiedo è: Voglio bene a Mike? E voglio dargli un altro bacio? Queste domande sono molto più semplici di quelle chi mi fa Hop durante le nostre lezioni e non ci sono diverse opzioni tra cui scegliere. La risposta è una sola: Sì.
El