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Nove anni sono lunghi (ma non troppi): l’eterna attesa di un vero fan di Stranger Things

eleven, la protagonista di stranger things, in primo piano nel finale della quarta stagione
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Nessuno immaginava che quel lontano 15 luglio 2016 avrebbe cambiato le vite degli spettatori di Netflix. In quella data, infatti, gli abbonati alla piattaforma streaming scoprivano per la prima volta l’imprevedibile e coinvolgente universo di Stranger Things. Ideata dai Duffer Brothers, la serie ha rappresentato un punto di svolta importante per Netflix. Al punto che i titoli di apertura di Our little secret l’hanno celebrata tra gli avvenimenti del 2016. Ha avuto il merito di (ri)aprire la strada alla passione per gli anni ’80.

Eleven, protagonista di Stranger Things in una scena in laboratorio
credits: Netflix

Infine, ha ricordato al pubblico quanto una buona scrittura con semplici, ma funzionali elementi sia in grado di catturare i fan. A distanza di 9 anni, con quattro stagioni all’attivo e una quinta a lungo rimandata e attesa, Stranger Things continua a esercitare la sua magia e il suo fascino, facendoci fremere al pensiero di poter entrare ancora una volta nel Sottosopra al fianco dei suoi amati protagonisti.

Stranger Things – Un’attesa che sta (finalmente) per finire

La quinta stagione di Stranger Things arriverà su Netflix la prossima estate (si spera): la quarta aveva debuttato in piattaforma nella primavera del 2022, dopo anni di rimandi dovuti alla pandemia.

A distanza di più di due anni, i fan continuano a essere in attesa dell’ultimo capitolo, con cui si metterà la parola fine alle avventure di Undici (Millie Bobby Brown), Will (Noah Schnapp), Mike (Finn Wolfhard), Dustin (Gaten Matarazzo) e Lucas (Caleb McLaughlin) a Hawkins e nel Sottosuolo. A ottobre, le riprese erano ancora in corso, ma da mesi fioccano post e foto degli attori dal set, per compensare alla lunga attesa. Il tutto mentre Gaten Matarazzo anticipa che la quinta stagione sarà la “più spaventosa di sempre” e Netflix anticipa i titoli degli 8 episodi con cui diremo addio a Stranger Things.

Jim e Joyce seduti uno accanto all'altro in una scena di Stranger Things
credits: Netflix

Un addio a cui, forse, non siamo davvero pronti: perché, anche se non in maniera continuativa, Stranger Things ci ha accompagnati per 8 anni ed è diventata rapidamente un serie tv comfort per molti fan. Capace di farci tornare adolescenti, a sospirare per la chioma folta di Steve Harrington (Joe Keery), giocare a D&D con il nostro gruppo di amici, come Mike e Will, a correre in bicicletta a perdifiato. Ma Stranger Things è anche una serie che ci mostra le difficoltà del trovare il proprio posto nel mondo, di distinguere il bene dal male e a lottare quando tutto ciò che amiamo viene messo in pericolo.

Stranger Things ci ha ricordato quanto è bello avere degli amici e vivere gli anni ’80

Stranger Things ha mostrato la bellezza dell’amicizia e quanto sia importante avere amici di cui fidarsi, soprattutto se devi affrontare un Demogorgone. Con Stranger Things abbiamo riscoperto la bellezza di trascorrere i pomeriggi a giocare con gli amici, in una sala giochi malandata, o a casa tutti insieme, seduti intorno a un tavolino per una nuova partita di D&D.

Stranger Things ci ha fatto tornare bambini, ha riportato alla mente di tutti noi quanto era bello trascorrere il tempo con gli amici a sognare avventure fantastiche, nelle quali anche se siamo un po’ imbranati possiamo davvero sconfiggere il drago e portare a casa il premio. E non è un problema se non siamo alla moda, se non abbiamo mai baciato nessuno, se i bulli ci perseguitano, con i nostri amici siamo invincibili. Stranger Things ha parlato per anni al nostro bambino interiore, mostrandoci tutto ciò che a volte abbiamo trascurato, troppo impegnati a diventare adulti.

il gruppo di amici protagonisti vestito da Ghostbusters in Stranger Things
credits: Netflix

Grazie all’ambientazione vintage, resa perfettamente con la scelta di una colonna sonora pazzesca e riferimenti alla cultura pop dell’epoca, Stranger Things ha anche riportato in vita la passione per gli anni ’80 e tutto ciò che rendeva cool quel periodo. La moda, le sale giochi, la musica, ma anche gli anni in cui al cinema arrivavano i Ghostbusters, in cui Spielberg faceva volare nel cielo un ragazzino a cavallo di una bicicletta insieme al suo amico alieno. Sono gli anni in cui la magia e l’avventura tornano a vivere e in cui nasce quella cultura geek che ci ha permeati tutti nel corso degli anni.

Con la quinta stagione di Stranger Things dovremo dire addio ai nostri eroi: ci riusciremo?

Come si dice addio a una serie che ti ha fatto compagnia per 8 anni, anche se non in maniera continuativa? La quinta stagione di Stranger Things ci mette davanti ai nostri eroi oramai cresciuti: Undi non è più la ragazzina spaventata, che mangiava waffle semicongelati nel bosco. Ma un’eroina che ha affrontato il male nella sua forma più pura e ne è uscita rinata. Mike ha ritrovato e perduto sia Will che Undi e ha accettato di dover diventare leader più maturo e pronto a tutto.

Will è sopravvissuto due volte al Sottosopra ed è riuscito a mantenere intatto quella dolcezza e quel candore che appartiene spesso ai più piccoli. Dustin ha trovato nell’ironia e nell’amicizia con Steve il suo porto sicuro. E, infine, Lucas ha ammesso di non aver davvero dimenticato Max ed è pronto a tutto pur di riaverla al suo fianco, sana e salva. Ma con la quinta stagione dovremo salutare anche Steve, che ha buttato all’aria tutti i cliché del bello e dannato su cui abbiamo sempre basato le nostre convinzioni. Ed è diventato uno dei personaggi più amati della serie. Non sarà facile salutare Hopper e Joyce e augurarci che dopo le mille tribolazioni che hanno affrontato siano finalmente pronti ad amarsi come meritano. E se volete farvi un’idea di come potrebbe finire la quinta stagione, ve ne abbiamo parlato qui!

Forse l’unico modo per dire addio è ricordare…

Come diciamo addio ai personaggi che ci hanno tenuto compagnia per 8 anni? Di cui abbiamo imparato a conoscere i sogni, i dolori, le gioie e che sono per noi come casa? Non c’è forse un modo giusto per dire addio, se non quello di ricordare i momenti più epici vissuti insieme a loro. Forse, l’unico modo di salutarli degnamente, è prepararci alla visione della quinta stagione con un mega rewatch delle prime quattro. Dopotutto, a causa delle lunghe pause tra le ultime due stagioni, molti dettagli hanno iniziato a sbiadire dalla memoria e in vista dell’ultima battaglia con Vecna potrebbe essere utile un recap.

i protagonisti di stranger things, con le torce in mano mentre fissano l'arcano
credits: Netflix

Così, quando arriverà davvero quel momento che attendiamo e temiamo al tempo stesso, quando premeremo per l’ultima volta play e vedremo il titolo dell’ultimo episodio comparire sullo schermo, ricorderemo tutto. Tutte le gioie, le battaglie, il sangue versato, le perdite (Barb, Bob Newby, Billy ed Eddie), le risate, le lacrime, i baci e gli abbracci, ricorderemo l’amore e il dolore, il bene e il male. Ricorderemo Should I Stay Or Should I Go e Never Ending Story e D&D, le corse in bicicletta e tutto ciò che ha reso Stranger Things una serie a cui non saremo mai davvero in grado di dire addio.