Il primo volume della quarta stagione di Stranger Things è stato rilasciato da poco ma è già diventato l’argomento di conversazione sulla bocca di tutti. Dopo un’attesa lunga due anni, i Duffer Brothers sono finalmente tornati con l’ultima stagione della loro creatura e l’attesa è sicuramente valsa la pena. Croce sul cuore. Dolore, orrore, amicizia ma anche autoconsapevolezza sono solo alcune delle tematiche più profonde e sentite in questo primo volume. Abbiamo assistito a una crescita non indifferente da parte dei piccoli protagonisti di Stranger Things, pronti a smettere i panni dell’infanzia per comprendere più che mai che cosa voglia dire diventare grandi. Mai come in questa stagione, la distanza fisica è stata tanto pressante causando la formazione di piccoli gruppi tra Hawkins e l’Upside Down, divisi si ma uniti dalla minaccia comune.
Il primo volume ci ha regalato momenti davvero indimenticabili, concentrandosi sul lato più umano della storia e su come, sempre di più, l’Upside Down abbia avuto e continui ad avere ripercussioni sulla vita e sulla psiche dei personaggi. Tra la missione di salvataggio in Russia, l’ascesa di Vecna ad Hawkins e il viaggio personale di Eleven, il primo volume della quarta stagione non si è di certo tirato indietro nel costruire una trama complessa, ricca di storylines interessanti e ugualmente emozionanti.
Stranger Things è riuscita, ancora una volta, a conquistarci il cuore.
5) Hopper e Joyce
Dobbiamo aspettare la fine del primo volume per piangere lacrime di gioia di fronte al ricongiungimento del poliziotto burbero e dell’inarrestabile mamma orsa. In questa prima parte abbiamo visto Hopper completamente isolato dal resto della trama, catturato dai sovietici e costretto all’interno di una prigione di massima sicurezza. Dopo aver provato inutilmente a scappare, l’uomo non ha ancora perso il proprio spirito combattivo ed è pronto a lottare fino alla fine contro il mostro che i russi hanno in serbo per lui.
Nel frattempo, Joyce e Murray stanno affrontando una avventura in solitaria nel tentativo disperato di salvare un ignaro Hopper. Niente va secondo i piani e i due, dopo essere stati traditi e rapiti da Yuri, riescono a compiere un atterraggio d’emergenza sul suolo russo. Per la prima volta dopo oltre un anno Joyce vede Hopper, intento a combattere nell’arena contro il Demogorgone. L’incredulità si dipinge sul volto di Hopper quando si trova davanti Joyce, rendendosi conto di quanta strada abbia fatto per venire a salvarlo. Lo sguardo perso si trasforma ben presto in sollievo, qualcosa che il nostro poliziotto del cuore non provava davvero da tanto tempo.
4) Il destino di Steve
Il destino di Steve Harrington nel finale del sesto episodio rimane appeso a un filo quando un cliffhanger lo lascia in balia di terribili mostri nell’Upside Down. Per un breve momento, crediamo che tutti abbiano davvero temuto per la vita di uno dei personaggi più amati di Stranger Things.
Il gruppo a Hawkins è alla ricerca degli altri possibili portali aperti da Vecna tramite gli omicidi e si ritrova così a Lover’s Lake. La bussola di Dustin, spinge Steve, Nancy, Eddie e Robin a salire su una barca e a dirigersi verso il centro del lago. Steve decide di tuffarsi e, nelle profondità del lago, trova una strana luce rossa. Il ragazzo non ha neppure il tempo di riferire la propria scoperta agli altri che qualcosa inizia a trascinarlo in fondo al lago, oltre il portale. Trovatosi di colpo nell’Upside Down, Steve viene ferito ripetutamente da una serie di mostri-pipistrello che lo trascinano a terra e lo soffocano persino. La puntata si conclude così con un terrificante cliffhanger che ha fatto sobbalzare il pubblico della serie tv.
3) Carrie 2.0
La vita in California non è quell’esperienza favolosa ed elettrizzante che Eleven descrive nelle sue lettere indirizzate a Mike. Al contrario, la ragazzina viene costantemente bullizzata e presa di mira da alcuni compagni di classe, che ci provano gusto a vederla soffrire. La scelta di porre Eleven in una situazione così destabilizzante, fin dai primissimi episodi, ha quasi il sapore di premonizione per la verità che, più avanti, verrà rivelata riguardo agli anni passati nel laboratorio di Hawkins. L’emozione sul volto di Millie Bobby Brown risulta così vera da far male al cuore.
In un’ escalation di disagio, la ragazza subisce l’ennesimo tormento durante quello che dovrebbe essere un pomeriggio di spensieratezza. In pieno stile Carrie, Eleven viene umiliata davanti a tutta la scuola e, priva dei suoi poteri, non può fare altro che fuggire in lacrime. La scena al Rink-O-Mania appare speculare a quella nel laboratorio, durante il flashback in cui El viene circondata da Two e dagli altri bulli.
2) Running down the hill
Si tratta della scena che, senza ombra di dubbio, non dimenticheremo facilmente. Quella che rimarrà nell’immaginario di Stranger Things alla pari degli eggos e delle luci di Joyce.
Alla fine del quarto episodio, Max si ritrova in uno stato di incubo sul punto di diventare la prossima vittima di Vecna. All’interno della dimensione da incubo, Max deve affrontare visioni terrificanti indotte da Vecna ma, un certo punto, la ragazza si ritrova in un luogo diverso, spaventoso e quasi spettrale. Nel mondo reale, nel frattempo, Steve, Lucas e Dustin hanno ricevuto istruzioni da Nancy e Robin su come poter aiutare l’amica a fuggire dalle grinfie del mostro. Una musica inizia a riecheggiare nell’incubo, aprendo un portale sul mondo reale. Max coglie l’occasione per ferire Vecna e gettandosi in una corsa disperata si dirige verso “l’uscita”.
Sadie Sink ci regala un’interpretazione da brividi, mettendoci l’anima in ogni singolo passo di quella fuga impossibile verso la salvezza, verso i suoi amici, verso casa. Di sottofondo le parole di Sophia Bush assumono quasi il ruolo di un grido di battaglia, un urlo a non arrendersi e a combattere contro le nostre peggiori paure.
1) La rivelazione
La rivelazione di Uno aka Vecna aka Henry Creel rappresenta il momento più drammatico dell’intera quarta stagione di Stranger Things.
Ed è soprattutto il modo in cui si arriva a tale rivelazione a costituire l’apice narrativo del volume 1. Una rivelazione che avviene nell’ultimo episodio e che occupa uno spazio di appena 20 minuti ma che, a dirla tutta, a noi sono sembrati un’eternità. Eleven sta finalmente rivivendo il ricordo più importante e drammatico all’interno del progetto Nina. Nel flashback, la sua io bambina viene crudelmente ingannata da One, il vero artefice del massacro del laboratorio di Hawkins. La stessa guardia che l’ha consolata e aiutata si rivela, infatti, un mostro con le sembianze di angelo finalmente libero di scatenare la propria vendetta.
La doppia rivelazione avviene contestualmente dato che, attraverso gli occhi di Nancy, scopriamo che One non è altri che il villain Vecna e dunque Henry Creel. Come una matrioska, la triplice natura di Henry/One/Vecna si dispiega orrendamente davanti ai nostro occhi manifestando la malvagità intrinseca di questo complesso personaggio e le sue motivazioni. Eleven combatte contro One riuscendo a imprigionarlo all’interno dell’Upside Down ma, allo stesso tempo, dando vita al mostro che sta tormentando Hawkins nel presente.