3) Ha un potenziale sprecato
Nella seconda stagione di Stranger Things lo abbiamo odiato, nella terza lo abbiamo identificato con il villain, ma, in realtà, ha un animo buono.
Farlo morire è stato un bel colpo di scena, ma la sua scomparsa è stata troppo prematura.
Un personaggio così bello e pieno di sfaccettature aveva ancora moltissimo potenziale.
2) Ha una dicotomia malinconica
Dietro al bullo c’è un bambino maltrattato, come spesso succede in questi casi: a violenza si risponde con violenza.
Questo bambino ha conosciuto solo l’amore incondizionato della madre, maltrattata dal padre, è diventato un uomo fragile e crudele, che però nasconde un lato positivo.
1) Riesce a sacrificarsi, scegliendo di fare la cosa giusta
Alla fine del percorso di Billy c’è qualcosa di importantissimo: la redenzione. Il suo sacrificio estremo non salva solo Eleven, ma dà anche un’opportunità di salvezza al resto del mondo.
La terza stagione di Stranger Things ci ha regalato un personaggio ricco di sfumature, che rimarrà a lungo nel cuore degli spettatori.