Stranger Things è senza ombra di dubbio considerata una delle serie tv più innovative degli ultimi anni. Un piccolo capolavoro che ha mixato alla perfezione fantascienza, dramma, thriller e avventura.
La prima stagione è stata pubblicata sulla celeberrima piattaforma streaming Netflix il 15 luglio 2016, e subito dopo non c’era addicted che non la conoscesse almeno per sentito dire. La maggior parte degli appassionati ha seguito la serie con molta fiducia, e sono davvero pochi coloro i quali si sono ricreduti. Stranger Things ha infatti appassionato tutti: dai più grandi ai bambini, ognuno di noi ha tifato e tifa ancora per Eleven e i suoi amici.
Nella prima stagione vediamo il piccolo Will Byers sparire in circostanze misteriose dopo una serata passata con i suoi amici. Allo stesso tempo “appare” nella cittadina di Hawkins una strana ragazzina dalla testa rasata che si fa chiamare Eleven. La piccola sembra sapere quali sorti sono toccate a Will e decide immediatamente di aiutare i suoi nuovi amici nelle ricerche. La ragazza crede che il ragazzo scomparso sia finito in una sorta di dimensione parallela che lei chiama Upside Down.
Abbiamo visto i ragazzini lottare e aiutarsi a vicenda e, anche grazie al sostegno delle poche persone che hanno creduto in loro, sono riusciti a sconfiggere il temuto Demogorgone. Nella seconda stagione, ambientata un anno dopo, abbiamo visto il gruppo di amici affrontare una nuova minaccia da loro chiamata Mind Flayer.
Tra poco, a distanza di più di un anno, finalmente avremo modo di rivedere Eleven e la sua banda nella terza stagione di Stranger Things.
Una parte di noi non vede l’ora di scoprire cosa accadrà loro e, soprattutto, in che modo riusciranno a sconfiggere le nuove e inevitabili minacce che incombono su Hawkins. Tuttavia, c’è una piccola parte della nostra coscienza che ha paura. Stranger Things potrebbe deludere le nostre aspettative? Dopo due stagioni davvero degne di nota, potrebbe lasciar spazio a una trama scontata e non soddisfacente?
Le premesse perché Stranger Things diventi una vera e propria pietra miliare delle serie tv ci sono, lo sappiamo bene. È infatti interpretata da un giovanissimo cast assolutamente idoneo, la trama non è mai scontata e unisce in modo meraviglioso molti generi cinematografici. Catapultandoci direttamente negli anni ’80 ci ha ricordato piacevolmente film quali I Goonies, E.T. e Stand By Me, senza mai però plagiarli.
La critica ha apprezzato in modo particolare le interpretazioni del cast, soprattutto degli attori più giovani. La serie tv in questione è stata definita: «Emozionante, straziante, e talvolta spaventosa, Stranger Things è un appassionante omaggio ai film di Spielberg e alla televisione vintage degli anni Ottanta».
Stranger Things viene paragonata spesso ai film tratti dai romanzi del celebre scrittore horror Stephen King che, dal canto suo, ha giudicato la serie «Un’opera da A+, da non perdere» aggiungendo, inoltre, che «Winona Ryder eccelle». A dir poco amata dal pubblico e apprezzatissima dalla critica, Stranger Things ha tuttavia ancora molto da dare e da dimostrare. I protagonisti, ancora giovani, possono mostrare tutte le loro potenzialità e diventare degni di figurare nella lista dei personaggi meglio strutturati di tutto l’Universo seriale.
La trama, intricata e piena di spunti a dir poco succulenti, potrebbe essere sviluppata in modo da lasciarci incollati allo schermo ancor più delle precedenti stagioni.
Dobbiamo ammettere, tuttavia, che c’è anche il rischio che Stranger Things diventi come alcune serie tv che vanno avanti da anni e che, con molta probabilità, finiranno per non avere né capo né coda. Quante volte abbiamo visto telefilm protrarsi per così tanto tempo e siamo finiti a sperare che finissero il prima possibile?
Ecco, noi ci auguriamo di non provare mai questo sentimento per Stranger Things. Probabilmente, però, sarà proprio questa terza stagione a consacrarla e a inserirla tra le serie tv più apprezzate di sempre. Noi teniamo le dita incrociate!