Stranger Things è una serie che va molto oltre le superficiali apparenze. Forse non tutti hanno carpito il messaggio nascosto, o il campanello d’allarme, che questa storia vuole evidenziarci: certe porte non andrebbero mai aperte. Sconfinare in quelle terre oscure e tremendamente spaventose che la nostra realtà cela può generare nefaste conseguenze.
L’uomo nel corso della sua storia ha provato più volte a superare quel limite estremo. La maggior parte di esse con risultati disastrosi. Purtroppo però quando si scherza con il fuoco non basta capire di aver sbagliato ma bisogna sperare di essersi fermati nel momento giusto!
Cosa che non è accaduta in Stranger Things dove l’aver spalancato una finestra diventa il più tragico degli errori.
Orribili mostruosità vagano libere nel creato mentre l’uomo, malcontento, continua i suoi loschi esperimenti per trasformare la mente in un’arma. E non si può far altro che degenerare nel delirio quando ci si ostina a voler stimolare capacità che per ovvi motivi la natura ha lasciato sopite. Se veramente si capisse come far funzionare la mente umana al 100%, e se per davvero si riuscisse ad imbrigliare tale potere in un mezzo di distruzione, i mostri diventerebbero una minaccia secondaria. Queste turbe, paure e timori di uno scenario simile dovrebbero rimanere all’interno dei film horror, o di fantascienza, ma purtroppo non è così. La storia ce lo insegna.
Infatti gli esperimenti al centro delle vicende di Stranger Things sono ispirati ad un’allarmante storia vera! Come riportato in questi giorni da Repubblica.it
Il progetto MK-Ultra, che vede la protagonista della serie Eleven coinvolta, trova riscontri nella storia recente. Tale caterva di esperimenti, mirati a controllare la mente umana per scopi militari, sono stati al centro di un inquietante programma governativo sponsorizzato dalla CIA. La potentissima organizzazione statunitense negli anni 50, suggestionata dalle potenzialità di tali sperimentazioni, condusse in maniera segreta studi e test su cavie umane al fine di poter manipolare il loro cervello. Inizialmente era un progetto in cui si partecipava volontariamente, ma l’MK-Ultra è pian piano diventato un sistema utilizzato dal governo per manipolare i prigionieri di guerra a scopi militari e di intelligence. Come la giovane Eleven, coloro che venivano sottoposti a questi esperimenti non erano assolutamente al corrente di quel che stavano testando. Si credeva che delle applicazioni in campo militare apportassero vantaggi mostruosi. Tra i vari metodi d’utilizzo si poteva far confessare ad un individuo i suoi crimini di guerra.
Per fortuna il programma venne definitivamente cancellato nel 1973 e la CIA distrusse tempestivamente ogni documento e prova inerente a ciò. A testimonianza di questo insabbiamento è possibile trovare sul sito della potente organizzazione una nota dove si conferma la definitiva fine del programma MK-Ultra. Le ragioni che hanno portato a tale brusca interruzione sono da ricondurre all’impossibilità di capire appieno i meccanismi interni del cervello e di come manipolarli. In particolar modo si riferiscono alle barriere delle emozioni, dei sentimenti, e della parte della mente che se ne occupa.
Manovrare un cervello per assoggettarlo ai propri scopi rappresentava la nuova frontiera nell’utilizzo delle armi in uno spaventoso disegno di alcuni scienziati americani.
Bisogna inoltre evidenziare la natura della decisione che ha convinto i dirigenti del programma MK-Ultra a chiuderlo, legati a problemi pratici insormontabili.
Stranger Things evidenzia la morale per cui il controllo della mente è un’aberrazione. Una faccenda che dovrebbe essere soltanto prerogativa di alcuni sceneggiatori e scrittori per le loro opere di fantasia.
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