Stranger Things è una Serie che ha saputo coinvolgerci nella magia degli anni ’80, quegli anni di cui siamo inspiegabilmente ossessionati, spesso rivestendoli di una gloria anche forse esagerata. Abbiamo rivissuto la magia di quel periodo, soprattutto immedesimandoci nei ragazzini con il loro forte legame di amicizia e la loro voglia di vivere insieme un’avventura fantastica, come molti di noi quando eravamo piccoli. È difficile poter stabilire cosa sia o meno credibile in una Serie incentrata sulla fantascienza. Per poterlo fare abbiamo bisogno di cambiare i nostri parametri valutando cosa si avvicini o meno a un presunto senso logico della storia. Ci sono stati sicuramente più momenti che avranno fatto storcere il naso a molti, anche a chi la Serie l’ha adorata. Ma qual è la cosa davvero meno credibile di Stranger Things?
Per poterla trovare dobbiamo spostarci nel periodo di Halloween un anno dopo i traumatici avvenimenti della prima stagione. Will ancora vive in simbiosi con i disturbi post traumatici, causati da ciò che ha vissuto nel sottosopra e tenta faticosamente di arginarli. Nel frattempo Eleven viene segretamente presa in custodia da Chief per gran parte di tutta la seconda stagione. Ed è proprio in questa stagione che qualcosa mi ha lasciato davvero perplesso. Il rapporto affettivo tra Eleven e sua “sorella” Kali.
Ma chi è precisamente Kali? Una ragazza della stessa età di Eleven e predestinata al medesimo destino. Anch’essa rinchiusa dai servizi segreti e sottoposta a esperimenti per contrastare i russi nell’interminabile conflitto della guerra fredda. Come Eleven, anche Kali sarà dotata di un particolare potere speciale. Tale potere le permetterà di alterare la realtà a suo piacimento creando illusioni negli occhi degli altri. Condivideranno la stessa madre, anche se adottiva per Kali. Il desiderio di Eleven di ritrovare la bambina scomparsa dai laboratori che potrebbe rispondere alle domande su sua madre, porterà a uno dei momenti più cruciali e discussi dell’intera stagione.
Parliamo dell’episodio numero 7 “The Lost Sister” che in Stranger Things ha fatto discutere molti fan della Serie. Episodio completamente isolato dagli altri otto che spezza di netto la narrazione. Come anticipato dal nome dell’episodio esso è incentrato interamente sulla figura di Kali e dal suo incontro con Eleven. Tale incontro è un espediente narrativo giustificato per i successivi risvolti della trama. La nostra protagonista tornerà cambiata, con il forte desiderio di aiutare gli altri e cosciente su quale sia davvero il suo ruolo in tutta la tragica avventura iniziata un anno prima. Un evoluzione determinante per Eleven ma gestita malissimo sia dal punto di vista registico che sul rapporto d’affetto tra le due “sorelle”.
Focalizziamo però la nostra attenzione sull’aspetto narrativo. Eleven fuggirà dalla custodia di Chief per andare a trovare Kali e poter prendere più consapevolezza di se stessa e del suo passato. Scoprirà con leggera delusione che la sorella fa parte di una piccola banda di disadattati criminali, i quali membri, per diversi motivi personali, si sono allontanati dalla società . L’incertezza e la diffidenza che prova Eleven nei confronti di Kali e viceversa dura semplicemente i primi minuti del loro incontro. Viene subito spazzata via da una fiducia e un amore incondizionato dell’una verso l’altra.
Parliamo di due ragazze che hanno vissuto entrambe un passato terribile e un presente spiacevole e sebbene nei confronti di Kali lo veniamo a sapere passivamente con Elevan lo abbiamo vissuto attivamente con lei per due stagioni. Le due giovani ragazze per tutta la loro vita si son dovute guardare dal prossimo. Dagli estranei, da persone che potenzialmente potevano farle del male o sfruttarle per i loro scopi. Nonostante questo stringono un legame fortissimo che dura il tempo di due giorni. Senza nessun criterio oggettivamente logico se non per il fatto che hanno subito le stesse sorti ma che ignoravano la loro esistenza reciproca.
Kali esorta insistentemente Eleven di unirsi a lei, nell’obiettivo di eliminare tutte le persone che le hanno fatto del male, trasformandola a sua volta in un assassina accecata solo dalla vendetta e dall’odio. Eleven inizialmente si farà coinvolgere ma giunta al momento di uccidere una persona capisce quanto sia sbagliato e torna indietro con una nuova consapevolezza. Eleven si farà quindi trascinare in ogni situazione in cui la coinvolge Kali senza provare la minima esitazione o riflettere su quel che sta facendo. La stessa Kali dal canto suo, si fiderà ciecamente da subito di una ragazza che non ha mai visto ne conosciuto basandosi semplicemente sulla sua parola come se niente fosse, nonostante manifesti una maggiore e palese esperienza sulla vita rispetto a Eleven.
Insomma, un episodio “The Lost Sister”, senza dubbio gestito male. Un personaggio come Kali, da cui ci saremmo aspettati molto di più. Un rapporto, quello tra due sorelle, poco credibile ai fini della storia. Un piccolo neo in una Serie che abbiamo amato tanto e che continua a farci appassionare. Speriamo in un adeguato approfondimento in una possibile futura stagione.