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Robin e Steve sono fatti l’uno per l’altra

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Una delle rivelazioni della terza stagione di Stranger Things, a parte l’evoluzione del personaggio di Billy Hargrove, è Robin Buckley. E, ancora di più, lo è il suo rapporto con uno dei personaggi più amati di Stranger Things, Steve Harrington.

Spendiamo prima due parole su Maya Hawke (ecco 7 curiosità sul suo conto).

Bella, anzi, no, bellissima figlia d’arte, è il perfetto incrocio tra due icone di Hollywood: Uma Thurman ed Ethan Hawke. Esordiente o quasi (ha avuto un ruolo nell’adattamento della BBC di Piccole donne del 2017 e nell’attesissimo nuovo film di Quentin Tarantino, C’era una volta a… Hollywood). È riuscita in 8 brevi puntate a conquistare il cuore del pubblico, regalando al proprio personaggio freschezza, brio e simpatia. Insomma, promossa a pieno titolo.

Passiamo adesso al suo rapporto con Steve.

I due hanno sul piccolo schermo un’alchimia perfetta: sono l’una la spalla dell’altro in maniera del tutto naturale.

Lei lo prende in giro, mirando al cuore di tutti i suoi difetti: Steve è un donnaiolo, un narcisista e ha quello strano rapporto coi ragazzini di Stranger Things che agli occhi di un estraneo pare surreale. Non è mai crudele, anzi, è scanzonata e buffissima, infatti lui non se la prende.

Quello che inizia come un normale rapporto di lavoro tra giovani colleghi, si trasforma in un esilarante battibecco continuo.

Grazie a Dustin, come sempre un ottimo osservatore, Steve via via si rende conto che Robin è più che un’ironica rompiscatole. È carina, irriverente, sa tenergli testa e, all’apparenza, non è vittima del suo fascino (anche se il suo fascino sembra temporaneamente in crisi).

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È intelligente, sveglia: è lei, infatti, che riesce a tradurre il messaggio dal russo e lo decifra. Insomma, è lontana anni luce dalla tipologia di ragazze con cui Steve continua a provarci senza successo.

Quindi, perché no?

In fondo, dopo la rottura con la mai dimenticata Nancy (che, invece, l’ha dimenticato senza troppi rimpianti tra le braccia di Jonathan), le vicende sentimentali di Steve sono andate decisamente male. Il padre ha smesso di finanziare i suoi desideri e ora lavora per pagarsi il college. Il suo ruolo di maschio alfa della scuola è ora nelle mani di Billy Hargrove (personaggio che non dovreste odiare) e sembra che i suoi unici amici siano i ragazzini che continuano a sfruttarlo per entrare gratis al cinema.

Da leader a “mammo” nel giro di sole tre stagioni di Stranger Things.

Poi, in fondo, Robin è davvero molto carina anche nella ridicola divisa dello Scoops Ahoy, è brillante… insomma, perché non farci un pensierino?

Quella che avrebbe potuto essere una banale storia d’amore (parecchio telefonata, tra l’altro), prende una piega del tutto diversa. E, paradossalmente, è proprio questo colpo di scena che fa ingranare la marcia al loro rapporto.

Perché a Robin, Steve non interessa per niente. Anzi, non le interessano proprio i ragazzi in generale.

Ricordiamo che siamo negli anni ’80 e l’omosessualità non è ancora un concetto sdoganato e accettato dai più.

Steve, contrariamente da quello che ci si potrebbe aspettare, non fa una piega: accetta Robin per quello che è, perché è ormai evidente che per lei prova dei sentimenti molto più profondi che quelli legati a una semplice storia d’amore.

Lei e Steve sono fatti letteralmente l’uno per l’altra perché ciò che li unisce è qualcosa che va oltre all’amore o all’amicizia: da ora in avanti sono soci, spalle reciproche, potranno sempre fare affidamento l’una sull’altra.

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Robin e Steve hanno in comune l’essere “emarginati”: Steve era un vincente e ora è decaduto, la sessualità di Robin, pur non definendola, la rende diversa dalla maggior parte delle altre liceali. Steve è un mammo e Robin non è un’oca: sono, a tutti gli effetti, due diversi che si sono finalmente trovati.

Le loro diversità diventano quindi il cemento del loro stesso rapporto.

Superata la traumatica esperienza tra demogorgoni e nemici russi, il loro rapporto continua. Anzi, cercano un nuovo lavoro insieme ed è proprio Robin che fa ottenere il lavoro in videoteca anche all’amico.

E non perché Steve sia questo grande esperto di film, anzi, fosse stato per il proprietario non avrebbe mai avuto il posto. Ma Steve è bello, è carta moschicida per le donne e questo non potrà che giovare, sia agli affari, sia al proprietario che, di certo, di donne ne vede poche.

Steve e Robin hanno bisogno l’una dell’altro, ma godono anche della reciproca compagnia: stanno bene insieme. Senza complicazioni, secondi fini o obblighi.

Non resta altro da fare che restare in attesa di vedere cosa riserverà per loro la quarta stagione di Stranger Things.

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