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Il Sottosopra è prima di tutto uno stato mentale

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ATTENZIONE: il seguente articolo contiene spoiler sulle quattro stagioni di Stranger Things!

Nel Sottosopra ogni cosa è ammantata da uno strato di lugubre vischiosità. Ogni cosa è in decadenza, logorata, abbandonata. Le strade di Hawkins sono una desolazione nera e silenziosa, lo scenario è spettrale, inquietante. Nel Sottosopra ti manca l’ossigeno, è tutto nero, cristallizzato attorno all’asfittico senso di abbandono. Distruzione, angoscia, disperazione, tormento: nel sottosuolo di Hawkins si nasconde un mondo oscuro e funereo, che assume le sembianze dei nostri peggiori incubi. Come in quei sogni in cui ci si sente intrappolati, senza via di scampo, circondati da vegetazione surreale e creature orribili, anche nel Sottosopra si manifestano poco alla volta le nostre paure più nascoste. L’impasto narrativo delle quattro stagioni di Stranger Things ruota tutto attorno al Sottosopra, questa dimensione alternativa in cui è possibile riconoscere i contorni del mondo reale, ma nella loro versione decadente, quella più cupa e oscura. Per gli esseri umani è difficile sopravvivere a lungo in quest’universo parallelo, le condizioni di vita non sono adatte all’uomo. Will riesce a venirne fuori, ma porterà sempre con sé una parte del Sottosopra.

La serie dei fratelli Duffer ci svela poco alla volta i segreti di questa dimensione alternativa.

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Arrivati al primo volume della quarta stagione, alcuni nodi sono stati sciolti, ma i dubbi e le domande sono ancora molti. Gli episodi in arrivo a luglio probabilmente chiariranno i punti ancora oscuri, ma intanto le teorie dei fan continuano a inseguirsi e sovrapporsi nella speranza di dare una spiegazione esaustiva a tutti gli aspetti di questa complicata materia. Cosa sappiamo del Sottosopra? Innanzitutto che non è, come pure si era pensato, una versione futura del mondo che conosciamo. La quarta stagione ci ha mostrato come quella dimensione sia rimasta ferma al 6 novembre 1983, il giorno in cui Will scomparve e vi finì intrappolato. Siamo dunque collocati nel passato e non invece in un indefinito futuro. Sappiamo inoltre che fu Undici ad aprire un varco nel Sottosopra, durante uno degli esperimenti del dottor Brenner al Laboratorio Nazionale di Hawkins. Creando involontariamente un contatto interdimensionale con un Demogorgone, Undi causò l’apertura di una Porta, attraverso la quale il Mind Flayer ha iniziato a usare il suo dominio per impossessarsi di Hawkins. Ed è stata sempre Unidici, nel finale della terza stagione, a chiudere la Porta e a ristabilire l’equilibrio nel mondo reale, impedendo di fatto ai mostri del Sottosopra di invadere la Terra.

Le vicende di Stranger Things hanno tutte a che fare con il Sottosopra, che potremmo addirittura definire come il vero antagonista della serie.

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Perché sebbene Demogorgoni, Mind Flayer, Vecna si presentino come i nemici da contrastare, non va sottovalutato il fatto che la controparte del bene è rappresentata proprio dal Sottosopra, inteso come luogo fisico abitato da mostri e creature spaventose, ma anche – e forse soprattutto – come stato mentale, come dimensione della coscienza. Dietro il significato simbolico del Sottosopra, si nasconde il cuore della riflessione di Stranger Things. Anche la coscienza umana, proprio come il sottosuolo di Hawkins, è fatta di parti nascoste, di anfratti lugubri e cavità desolate. Si rischia di perdersi anche nella propria coscienza, schiacciati dal peso delle cose negative. Le coscienze possono andare in rovina, spopolarsi e corrodersi proprio come lo scenario claustrofobico del Sottosopra. Le cose si corrompono, vanno incontro al declino. Non solo nel mondo di fuori, ma anche in quello di dentro.

C’è un pezzo di Sottosopra in ciascuno dei personaggi di Stranger Things.

Oltre che una dimensione alternativa, potremmo definire questo mondo una dimensione della testa, uno stato psichico. Le interconnessioni neuronali tra i personaggi della serie e le creature misteriose che abitano il sottosuolo di Hawkins ci dimostrano come il livello della narrazione si sganci dai semplici aspetti scenografici e vada a incidere invece ad un livello superiore. Il Mind Flayer è il grande villain contro cui Unidici e i suoi amici combattono nella terza stagione. Si tratta di un mostro oscuro, che vive rintanato nel Sottosopra e sembra avere la forma di un gigantesco ragno. È proprio lui a mettere in connessione le varie parti della dimensione alternativa. Attraverso la fessura creata nel mondo reale, il Mind Flayer ha provato a ricostruire la fauna biologica di quell’universo nella cittadina di Hawkins, servendosi di alcuni dei suoi ignari abitanti. La Porta verrà poi chiusa da Undici e la cittadina messa in salvo. Ma il Mind Flayer era un villain temutissimo proprio perché capace di agire sulla testa delle persone.

Stranger Things 4

La manipolazione è uno degli aspetti su cui si bassa l’interconnessione tra il mondo di sopra e quello di sotto. Lo vediamo soprattutto nei primi episodi della quarta stagione, quelli in cui fa la comparsa Vecna, il potentissimo Numero Uno che si nascondeva nei laboratori di Hawkins. Anche Vecna agisce principalmente sulla psiche dei personaggi, cerca di insinuarsi nelle loro paure, ingigantisce i loro tormenti. Quando attacca le sue vittime, non lo fa in maniera diretta, fronteggiandole sul campo. Lo fa invece entrando nella loro testa, scavando nelle loro paure più indicibili, facendo venire a galla insicurezze e tormenti. La “maledizione” colpisce chi è triste, chi si lascia sopraffare da paura e angoscia. Le creature del Sottosopra sono estremamente intelligenti, sanno individuare i punti deboli della proprie vittime e colpire esattamente lì, dove si è più vulnerabili.

Al di là delle spiegazioni scientifiche dunque, l’aspetto più interessante del Sottosopra è il suo significato metaforico, il Sottosopra inteso come luogo mentale.

Ogni personaggio di Stranger Things, come dicevamo, si porta dentro un pezzettino della dimensione alternativa che popola il sottosuolo di Hawkins. Ogni personaggio è abitato anche da una superficie in decadenza, più lugubre di tutto il resto. Ogni personaggio si trascina dietro la possibilità di finire in rovina, di cedere al buio senza avere più la forza di accendere la luce. Abbiamo già avuto modo di sperimentare come il Sottosopra sappia inghiottire le sue vittime, distruggerle nell’anima prima che nel corpo. Ma c’è una via d’uscita a tutto questo? La musicoterapia ha funzionato con Max, che è riuscita a fuggire da Vecna. Perché proprio la musica? Forse per la sua energia positiva, per la sua funzione salvifica, perché ricorda alle persone ad essere felici, a provare sensazioni positive forti. Vecna si sconfigge soprattutto con la testa, con la forza di volontà, con i pensieri buoni. Forse quello che Stranger Things sta cercando di insegnarci è di trovare la via per la felicità interiore, di non cedere all’angoscia, all’afflizione, ai tormenti quotidiani, ma al contrario di scovare sempre una ragione per sorridere, per illuminarsi e salvarsi dalle tenebre.

Chiudere la Porta del Sottosopra significa anche sconfiggere il buio che c’è in ognuno di noi. Dustin, Unidici e tutta la combriccola di Stranger Things riusciranno a farlo? I prossimi episodi arriveranno a luglio!

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