Steve e Eddie combattono contro gli stessi nemici ma è come se si combattessero anche tra loro, a distanza. Il branco sceglie sempre il proprio capo, ma in Stranger Things si fa fatica a proclamare un solo eroe. Questo perché sia Eddie che Steve hanno saputo guidare magistralmente la propria squadra. E se la squadra elegge due capitani la voglia di emergere e farsi valere è ancora più cocente. Steve e Eddie hanno sfidato Demogorgoni e pipistrelli insieme ma in modo completamente diverso. È lo stesso Steve a suggerire posizioni e gerarchie nella stagione finale ammonendo a Eddie di non fare l’eroe, di essere solo un’esca. Ma l’esca è la chiave segreta per aprire tutte le porte. L’esca diventa l’eroe come il bruco che si trasforma in farfalla. Eddie è diventato farfalla ed è pronto per spiccare il volo.
Stranger Things è la battaglia in segreto tra Steve e Eddie
Due eroi diventati tali attraverso sfide diverse. Steve è il classico esempio di redenzione. Nelle prime stagioni si faceva odiare per il suo brusco modo di fare. Steve Harrington era il ragazzo più popolare della scuola e nato con la consapevolezza di essere il numero uno. Come se fosse un diritto, come se il mondo lo avesse messo nel posto giusto al momento giusto. Arrivava a scuola con l’aria da duro e con le mani in tasca per provare la sua sfacciataggine, sicuro di arrivare al cuore di tutte le ragazze del quartiere. Ma probabilmente anche Steve si è trasformato e come Eddie è diventato farfalla. Stranger Things lo fa diventare il protettore dei bambini, il fratello maggiore su cui fare affidamento in ogni caso e ad ogni circostanza. Steve si butta a capofitto contro il male e non mostra segni di cedimento, nemmeno quando si apre il portale per il Sottosopra. Anzi, proprio lui, quel ragazzo che non aveva a cuore le sorti altrui, si getta per primo per aiutare tutti gli altri.
Steve avrà un bellissimo rapporto con Dustin.
Tra i due nasceranno dialoghi che nascondono un filo di pentimento. Steve si è pentito di essere stato per molto tempo duro, si è pentito di essere venuto alle mani con Jonathan. Stranger Things insegna che si può rinascere cambiando pelle, che puoi essere rosa anche se in passato sei stato nero. Steve è stato uno degli eroi della serie targata Netflix grazie al suo senso di responsabilità e al suo amore per la causa giusta. Le sue avventure, sospese tra gelaterie e guide frenetiche, sono scolpite nella memoria di tutti noi. Così come scolpiti gli occhi di Eddie Munson.
Eddie Munson non si è diplomato. Inizia così la sua avventura in Stranger Things. Cresciuto a pane e Dungeons & Dragons, Eddie è il tipo da cui stare alla larga per non finire nell’elenco degli sfigati. A differenza di Steve è stato se stesso dall’inizio alla fine. Non si è vergognato quando si è mostrato per quello che è. Eddie potrebbe vivere con la musica come se fosse il sale della vita, senza aggiungere nient’altro alla sua vita troppo strampalata. Quando lo abbiamo visto camminare nei corridoi della scuola con il suo giubbino di pelle e la faccia da clown, abbiamo pensato fosse un emarginato, uno di quelli a cui Stranger Things ha dato la parte solo per fare da cornice ad un’opera già conclusa. Ma ci sbagliavamo. Eddie non si è diplomato ma quello che sta per vivere è il suo anno. È l’anno in cui vince le paure e in cui impara a non scappare. Abbiamo scoperto, insieme a lui, che i problemi hanno paura dei temerari e di chi vuole una rivincita per dimostrare le proprie potenzialità. Doveva essere un’esca per placare la rabbia di Vecna, ma finisce per essere un eroe sacrificando la sua vita per quella degli altri.
Poco prima di morire sussurra a Dustin di prendersi cura del branco. Stranger Things ha trovato in Dustin il filo per unire le mani di Eddie e Steve. Entrambi hanno parlato con lui di amore e libertà, di sogni e canzoni con cui abbattere Vecna. Quasi come se Dustin fosse al centro di un trono, Eddie e Steve si sono combattuti a distanza per sedersi su di esso. Ma in realtà abbiamo avuto bisogno di entrambi per riscoprire la forza di volontà. Quella forza con cui vincere ogni male e ogni paradosso. Stranger Things ha eletto i suoi eroi tra gli eroi creando due personaggi che, seppur diversi, sono maledettamente simili. Simili quando la paura fa 90 e c’è da combattere. Simili quando non è tempo di scappare. I due protagonisti della serie ci sono rimasti nel cuore come se fossero realmente esisti. Forse perché in Steve e Eddie abbiamo visto noi stessi e la nostra voglia di ribalta.
Non fate i fichi o gli eroi, siete solo esche
Queste sono le ultime parole che Steve pronuncerà in compagnia di Eddie. Quell’esca si è fatta uccidere ed è diventata un eroe senza fare rumore, senza fare proclami. In fondo Eddie è sempre stato questo: silenzio. Stranger Things si chiude con la sua morte e affida a Steve molte delle responsabilità per la battaglia finale. Ma Stranger Things fa capire a Steve che se ci fossero dei vincitori uno di questi sarebbe sicuramente anche Eddie. Eddie e Steve. Steve e Eddie. Due angeli caduti dalla paura. Due eroi pronti a salvare il mondo. Dustin saluta lo zio di Eddie ribadendo che suo nipote è stato un eroe nonostante l’odio che la città gli aveva rivolto. Lo stesso odio che avevamo per Steve nelle prime stagioni. La meraviglia di essere simili.