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Analizzando Vecna, il Thanos di Stranger Things

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Raramente il nome di Vecna viene pronunciato se non a bassa voce. Vecna fu, ai suoi tempi, uno dei più potenti maghi. Attraverso la magia nera e la conquista, creò un terribile impero. Nonostante il suo potere, Vecna non riuscì a sfuggire alla propria mortalità. Cominciò a temere la morte e a prendere provvedimenti per evitare che la sua fine si realizzasse.

Prima di essere conosciuto da tutto il mondo grazie a Stranger Things, Vecna non era di certo un signor nessuno sebbene i suoi discepoli fossero nettamente di meno. Il negromante ex Re degli umani è una delle figure più conosciute e antiche di D&D, dove viene nominato per la prima volta nel 1976. La sua prima, vera apparizione risale però al 1990 nell’avventura Vecna Lives! – della seconda edizione di Dungeons & Dragons Advanced e di nuovo nel 1998 in Vecna Reborn entrando piano piano nell’immaginario collettivo come uno dei nemici più temibili e malvagi dell’universo di D&D. Ma chi è Vecna? Nato come essere umano, venne iniziato alle arti magiche dalla madre elfa Mazzel, che fu a un certo punto condannata per stregoneria dai chierici e dalla classe dirigente della sua città. Vecna giurò vendetta e inizio a dedicarsi allo studio delle arti occulte, istruito da una figura primordiale e oscura nota come “Il Serpente”. Attraverso gli insegnamenti di Orcus, quello che un tempo era un uomo si tramutò in lich (creatura non-morta dotata di poteri magici, presente anche nel cartone Adventure Time), a capo di un vasto impero e deciso a compiere la sua vendetta.

Quando la vittoria era ormai a portata di mano, Vecna venne tradito e distrutto dal suo più fidato luogotenente Kas, il vampiro, che lo uccise con la spada che il suo stesso signore aveva forgiato. Di Vecna rimasero solo un occhio e una mano. Battuto ma non sconfitto del tutto, Vecna tornò sotto forma di semi-divinità dell’occulto e dei segreti. I suoi diversi tentativi di conquista sono stati, però, sventati più e più volte da un gruppo di avventurieri che lo esiliarono nel Semipiano del Terrore.

Spaventoso, inquietante e da incubo, Vecna è diventata una figura così d’impatto nel panorama pop culture da aver inevitabilmente ispirato il villain di Stranger Things 4.

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E come Vecna il lich che non si arrende di fronte all’esilio, così anche il Vecna di Stranger Things non può essere confinato in un’altra dimensione. Quando il dolore è l’unico sentimento che arrivi a conoscere è facile venirne inglobati, lasciare che ti avvolga nelle sue spire di sofferenza e quasi fartici cullare, annullando qualunque altro sentimento che sia vagamente distante dall’odio e dal disprezzo. Questo è quello che accede al Vecna negromante ed è quello che accade a Vecna/Henry/Uno. Quando la verità sul villain di Stanger Things 4 si dispiega davanti ai nostri occhi, in fondo appare banale e prevedibile. E non perché l’intera costruzione narrativa non sia magistralmente scritta ma perché avremmo dovuto aspettarcelo. Quale sentimento è talmente forte da portarti a voler annullare tutto ciò che vedi, senti e tocchi? L’odio. L’altra faccia dell’amore, con il quale va a braccetto in una danza eterna sottile e pericolosissima. Sapete di cosa sto parlando. Ci siete passati anche voi. Ci è passato anche Henry Creel.

Il più piccolo della famiglia Creel sapeva di non essere come tutti gli altri ma mentre questa ineluttabile verità cercava di farsi strada nella sua mente disturbata, i suoi genitori preferivano guardare dall’altra parte. Ignari o forse semplicemente ciechi di fronte all’evidenza, i coniugi Creel hanno preferito abbandonarsi alla convinzione superficiale che il pericolo li toccasse ma non li riguardasse. Così, mentre il padre dava la colpa a questo o quel demone immaginario, Henry imparava ogni giorno qualcosa di nuovo su se stesso e sul mondo che lo circondava. I ragni, scoperti provvidenzialmente all’interno della nuova casa, diventano per Henry simbolo di macabra catarsi personale. Con il passare del tempo, Henry si convince sempre di più che il mondo sia un luogo cinico, violento e indegno di salvezza. Gli esseri umani sono meno che insetti, nulla paragonati ai ragni che tessono metodicamente le loro tele e che, contrariamente ai primi, sono privi di alcun peccato. Di fronte a questa consapevolezza, Henry rifiuta dunque la società e le sue regole abbandonandosi al kaos.

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Il piano di Henry subisce però un ritardo. Ritardo che, per caso o per destino, darà alla luce il terrificante villain di Stranger Things 4. In balia degli esperimenti del dottor Branner, Henry diventa Uno perdendo del tutto anche l’ultima briciola di empatia umana che gli era rimasta. Messo da parte perché impossibile da gestire, Uno continua a elaborare il proprio piano, prendendosi cura del proprio odio e del proprio dolore, esattamente come faceva con i ragni in soffitta. L’incontro con Undici rappresenta l’inizio della fine. Ciò che è rimasto di Henry cerca, con tutte le proprie forze, di far leva sul terrore della ragazzina, di coltivare la sua disperazione per farle aprire gli occhi sul mondo. Con un enorme sforzo di volontà, Undici riesce però a ricacciare indietro le malie di Henry e a spedirlo in un’altra dimensione proprio come accade al Vecna lich di D&D.

In quel luogo innaturale che è il Sottosopra, Henry subisce la trasformazione finale. Non sono solo i miasmi e la “magia” del Sottosopra a corromperlo e a mutarlo, ma anche e soprattutto quell’odio cieco che non l’ha mai abbandonato e che, con il tradimento di Undici, esplode in tutta la sua potenza. Infinitamente deluso dal mondo e dall’umanità, Henry decide – quasi coscientemente – di smettere di appartenere alla razza umana, trasformandosi in altro. Un essere tentacolare che si nutre del dolore, che lo alimenta, persino, per renderlo più gustoso come fanno i ragni con le loro prede. Alla pari di villain indimenticabili come Voldemort, Freddy Krueger e Dracula, Henry rinuncia alla sua umanità per diventare Vecna, per trasformarsi nel predatore supremo.

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Non è un caso che i nomi sopracitati siano stati una fonte d’ispirazione indispensabile per la creazione del villain di Stranger Things, come lo stesso Jamie Campbell Bower ha raccontato.

Sia l’estetica che il movente di quei famosi cattivi sono simili a quelli di Vecna, tracciando la figura di un antagonista davvero complesso e sfaccettato. C’è molto anche di Thanos, come abbiamo voluto sottolineare nel titolo di questo articolo. C’è infatti non solo l’odio viscerale nei confronti dell’essere umano ma anche la convinzione ferrea di poter fare di meglio, di poter concretamente dare vita a un mondo migliore. Non c’è quindi solo la violenza sanguinosa di Pennywise, Pinehead e Freddy a scorrere nelle vene del Vecna dei Duffer Brother, il mostro assurge al ruolo di giudice e carnefice. Le vittime di Vecna non sono scelte a caso ma rispondono a un ideale chiaro nella testa del villain, seppur disturbato. L’essere umano mente, tradisce e compie del male, in maniera indiscriminata e senza possibilità di redenzione. Non esiste il perdono perHenry/Vecna ma solo la punizione in virtù di una causa maggiore, proprio come per Thanos.

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