Attenzione: l’articolo contiene spoiler su tutta la storyline di Will Byers in Stranger Things.
Will Byers, nella sua semplicità e dolcezza, non è stato il primo personaggio di Stranger Things a rubarci il cuore. Nonostante la centralità del suo ruolo fin dalla primissima stagione – in fin dei conti, tutta la girandola di eventi prende vita proprio dalla sua scomparsa -, l’attenzione del pubblico è stata destata da altri personaggi come la misteriosa Undici, il simpatico Dustin, l’irresistibile Robin. La quarta stagione, però, ha messo ancor più in luce tutta la sensibilità del personaggio, portandoci nei meandri dei suoi segreti più personali e profondi e mostrandoci Will come un ragazzino in preda a un grande tormento, alle prese con un periodo decisamente difficile della propria vita, ma, allo stesso tempo, con la grande forza di trovare sempre e comunque il modo per sostenere i propri amici, mettendoli davanti ai propri bisogni. Adesso ne siamo certi, Will Byers merita tutto il nostro amore e fin dal primo episodio.
Partiamo dunque dal momento che ha risvegliato l’affetto del pubblico, per poi fare un passo indietro e rispolverare la storia di Will Byers alla luce di questa rivelazione.
Quando si pensa a Will Byers nella quarta stagione di Stranger Things, c’è un’immagine che scatta all’istante nella mente del pubblico: stiamo ovviamente parlando di Will che volta le spalle a Mike Wheeler, in macchina, per non mostrargli tutta la sofferenza che si sta scatenando sul suo volto; per non mostrargli lacrime che non sono altro che la manifestazione fisica del dolore che prova. Un’immagine chiave davanti a cui è difficile non commuoversi, ritratto e simbolo del dramma di Will che abbiamo iniziato a sospettare agli inizi della stagione e che poi ha avuto una conferma.
L’attenzione nei confronti di Will Byers si è infatti destata con l’ipotesi del pubblico riguardo il suo orientamento sessuale. Non ci si era mai fatti domande a riguardo nelle prime tre stagioni, ma fin dagli inizi della quarta, alcuni indizi disseminati qua e là avevano cominciato a incuriosire il pubblico. Ciò che rende la rivelazione ancor più intensa è proprio il fatto che Will e il pubblico capiscano la situazione insieme, di pari passo, con tutta la sua drammaticità: Will prova dei sentimenti profondi per Mike, che da sempre è stato il suo amico e che, soprattutto, ha il cuore che batte per Undici, un’altra persona a cui Will tiene molto.
E infatti Will supporta e sostiene Undici nella nuova scuola, cerca di proteggerla e tenerla sempre d’occhio, sia perché le vuole bene, sia perché sa che per Mike è molto importante. Si mette da parte per gli altri, non lascia che nessuna gelosia gli impedisca di agire nel modo giusto. Anche quando sarà ricongiunto con Mike, non cercherà mai in alcun modo di ostacolare il suo rapporto con Undici. E questo ci riporta alla famosa scena in auto, dove Will prova a incoraggiare Mike, parlandogli riguardo a Undici, anche se – tra le righe – sta parlando di sé stesso. Una dichiarazione velata. Un sentimento nascosto che è lì, scalpita, ma non può farsi sentire davvero.
È il momento in cui scatta l’empatia tra Will Byers e il pubblico, ma Will è meritevole di affetto fin dal principio.
Se facciamo un salto a ritroso, nella prima stagione, ci rendiamo conto che Will meritq solo abbracci. Quella che pensava fosse una normale partita a Dungeon & Dragons si trasforma nel biglietto per un viaggio dell’orrore: rapito dal Demogorgone, un ragazzino già timido e insicuro si ritrova solo, lontano dai propri affetti, nell’inquietante luogo che è il Sottosopra. Eppure, nonostante la paura che gli rimbomba nel petto a ogni passo, Will non si arrende e cerca di scappare dalla creatura, provando al contempo a mettersi in contatto con i propri amici. Questo è il primo esempio della strabiliante capacità del personaggio di trovare la forza in situazioni che avrebbero potuto far leva sulla sua fragilità.
Quando viene salvato e riportato alla vita quotidiana, non può comunque tirare il fiato: il tempo trascorso nel Sottosopra lo ha cambiato per sempre, costituendo un legame oscuro tra lui e la dimensione paranormale. Proprio da questo legame scaturiranno i guai nella seconda stagione, con il Mind Flayer che si impossesserà di lui. Ancora una volta, però, Will non si arrende al male e con il prezioso aiuto dei suoi amici, di suo fratello e di Nancy, capisce come sfruttare la situazione a proprio vantaggio per capire i punti deboli del mostro.
Al termine della vicenda, Will partecipa al Ballo d’Inverno con i suoi amici, sebbene sua madre Joyce resti fuori dall’edificio scolastico per tenere sotto controllo il figlio. E Joyce siamo un po’ tutti noi, che ormai conosciamo la delicatezza di Will e i pericoli che corre: un ragazzino tanto forte, ma anche tanto indifeso.
Nemmeno la terza stagione è una passeggiata per Will.
Nel terzo capitolo di Stranger Things, il nostro Will si trova a fare i conti con una situazione davvero comune, che molti spettatori potrebbero aver affrontato nell’età della pubertà (o stanno affrontando, se sono più giovani). Si tratta di quel periodo in cui si cresce tutti in momenti diversi, i gusti di ognuno cambiano e si procede sì per la stessa strada, ma mai all’unisono. In quel di Hawkins, a Will capita la sorte peggiore, quella del membro del gruppo che resta indietro.
Mentre gli altri hanno aperto gli occhi verso nuovi orizzonti e procedono a buon passo verso la maturità, Will continua a comportarsi come un bambino, scegliendo vestiti infantili e cercando di convincere chiunque a giocare con lui a D&D. Tra lui e il gruppo si crea una sorta di frattura che diventa una voragine quando Mike cerca di fargli presente che lui e gli altri sono cresciuti. E forse, da un lato, abbiamo davvero trovato Will noioso e infantile in quella circostanza. Ma allo stesso tempo, è impossibile non provare compassione per il delicato momento che ha attraversato: in fondo, non per tutti è semplice e immediato accettare il cambiamento, specie dopo aver passato un periodo nel Sottosopra. L’infanzia è per Will un porto sicuro, per questo ci si aggrappa con tutte le proprie forze.
Sarà il trasferimento a farlo crescere per forza. Via da Hawkins, via dagli amici (ma con la sua famiglia e Undici), Will si ritrova in un’altra situazione vissuta da molti e che suscita grande empatia. Non è facile ripartire daccapo, non è facile adattarsi a una nuova realtà lasciando indietro gli amici, sapendo che loro andranno avanti a vedersi quotidianamente, con il rischio di essere tagliati fuori. Ma Will resiste anche in questo caso e, come osservavamo in precedenza, si impegna affinché Undici abbia sempre il suo supporto.
Altri guai per Will in futuro?
Adesso che abbiamo riscoperto il nostro amore per Will Byers, non possiamo più tirarci indietro, specialmente dopo il finale di stagione che ha scatenato mille ipotesi e supposizioni. Sembra che, dopotutto, il legame tra Will e il Sottosopra non si sia ancora spezzato definitivamente e tra le teorie dei fan sulla quinta stagione ne emerge una che vedrebbe Will in possesso di poteri paranormali simili a quelli di Undici. Sarà così?
E per quanto riguarda la sfera emotiva e personale, cosa potrà succedere? Arriverà un momento di confronto diretto con Mike? Le possibilità sono molteplici e potrebbero svelare altri lati della personalità di Will. Ma qualsiasi situazione si ritroverà ad affrontare, è quasi certo che Will mostrerà di nuovo la sua grande sensibilità e quell’istinto di aiutare il prossimo che lo contraddistingue fin da piccolo, come dimostra l’aneddoto del parco giochi: Joyce racconta di come Will abbia regalato il suo camioncino giocattolo a una bambina in lacrime, pur sapendo che Joyce non avrebbe avuto i soldi per comprargliene uno nuovo. Sì, decisamente Will Byers merita tutto il nostro amore.