Attenzione! Il seguente articolo potrebbe contenere spoiler su Strappare lungo i bordi
Ne abbiamo già parlato tanto, ma si sa: quando noi addicted abbiamo a che fare con un prodotto innovativo e geniale come Strappare lungo i bordi, non possiamo fare a meno di raccontare a tutti quanto ci è piaciuto e quanto sia stato piacevole da seguire. Rilasciata dalla piattaforma streaming Netflix il 17 novembre 2021, a nemmeno un mese di distanza già ne parlano ovunque: la serie animata in questione ha fatto breccia nei nostri cuori, regalandoci non pochi momenti memorabili.
In più di un’occasione ci è capitato di scrivere delle tematiche trattate e delle riflessioni che ovviamente sono sorte spontanee dopo la visione di Strappare lungo i bordi, ma c’è un aspetto della serie che è altrettanto importante e che caratterizza pienamente lo stile di Zerocalcare: non è soltanto profonda, ma anche divertente.
Ci sono state molte scene che ci hanno fatto ridere, anche se alcune ci sono rimaste impresse nella testa più di altre. Ed è proprio di questo che vogliamo parlarvi oggi: dei cinque momenti più divertenti di Strappare lungo i bordi.
1) Il cambio della gomma
Mentre Zero e Sarah vanno a prendere Secco perfettamente in orario – anzi, in anticipo, come piace al nostro protagonista -, finiscono per bucare una gomma contro un marciapiede. Zero tira fuori la ruota di scorta dal bagagliaio e, da vero working class hero, si inginocchia per terra per cercare di cambiare quella forata.
Dopo poco, tuttavia, quello che sembrava un compito semplice si rivela molto più difficile del previsto: il crick è messo male e finisce per danneggiare la carrozzeria dell’auto. Zero, sotto gli occhi critici dei passanti, cerca di rimediare al danno causato spiegando a Sarah che non può chiedere aiuto in quanto uomo in una società sostanzialmente patriarcale.
Dopo un monologo su come il non essere riuscito a cambiare la ruota dell’auto lo porti a rivalutare la propria mascolinità, Zero fa l’ultimo tentativo pur di riuscire a prendere il treno: chiama sua madre chiedendole aiuto.
2) Il viaggio in treno
Quante volte vi è capitato di prendere il treno e di gelare a causa dell’aria condizionata, così com’è successo a Zero nell’esilarante scena di Strappare lungo i bordi? Mentre il protagonista e i suoi amici sono in viaggio, lui non riesce a fare a meno di pensare che ha freddo. Quando un’anziana signora gli dice con aria saggia “è l’aria condizionata”, le risponde molto ironicamente: “Grazie al c***o signo’, fuori facevano 800 gradi, lo so pure io che è l’aria condizionata, sennò era una porta dimensionale che ci collegava con Plutone”, regalandoci uno dei momenti più divertenti di tutta la serie.
L’aspetto più spassoso della scena è sicuramente il realismo: a tutti noi, guardando la serie, è venuto in mente quel momento in cui ci è capitato di avere freddo a causa dell’aria condizionata su un mezzo pubblico e di sentire una voce saccente accanto a noi dire, con fare superiore, che bisogna sempre portare un giacchetto quando si viaggia.
3) Ti raggiungo “col coso”
L’armadillo, che è la rappresentazione della coscienza di Zero, è sicuramente uno dei personaggi che ci ha regalato più risate in Strappare lungo i bordi. Una delle scene che ricorderemo sempre, e che ormai è diventata un meme virale sul web, riguarda un momento in cui il protagonista viene svegliato in piena notte da Alice e si trascina fuori dal letto per raggiungerla.
Quando chiede all’armadillo se vuole accompagnarlo, quest’ultimo gli risponde molto candidamente: “Sì, te vai con la macchina, io te raggiungo col coso… eh… come si chiama? Il coso, dai. Ah, sì: te raggiungo col c***o”, battendo poi le mani per spegnere la luce e facendoci ridere a crepapelle.
4) Il periodo delle ripetizioni
Che siano ragazzini a cui abbiamo dato ripetizioni, fratelli minori o cugini più piccoli di noi, tutti sappiamo – o perlomeno speriamo – di aver insegnato qualcosa a qualcuno, almeno una volta nell’arco della nostra vita. Quando Zero ci ha raccontato il periodo della sua vita in cui ha aiutato a studiare dei ragazzi più piccoli di lui, non abbiamo potuto fare a meno – ancora una volta – di immedesimarci nei suoi ricordi.
Quante volte ci è capitato di pensare a qualcuno che è qualche anno più piccolo di noi e con cui abbiamo avuto a che fare nell’arco della nostra vita domandandoci: “chissà com’è diventato?” per poi rimanere totalmente delusi o scioccati da quella che poi si è rivelata essere la realtà? Esattamente com’è successo a Zero con il Bambino Lucertola che, inaspettatamente, è diventato nazista.
5) Secco
Secco. Semplicemente Secco. Ogni volta che abbiamo visto apparire il volto dell’amico di Zero in Strappare lungo i bordi abbiamo riso con la sua semplice e ormai iconica battuta: “A me non me ne frega ‘n c***o, s’annamo a pijà er gelato?”, che ormai tutti noi ripetiamo come fosse un mantra. C’è addirittura chi ha pensato che il “gelato” di Secco fosse una metafora per le sostanze stupefacenti, ma durante un’intervista Zerocalcare ci ha tenuto a specificare che non è affatto così: “Tutti pensano questa roba qua, ma siamo ‘Straight Edge’ io e Secco, quindi non ci facciamo le canne, non ci droghiamo, non beviamo manco il caffè“
Ammettiamolo: ci ha fatto ridere, ma in fondo lo abbiamo anche un po’ invidiato. Quante volte ci siamo fatti prendere dal panico o abbiamo avuto l’ansia per una situazione da cui non potevamo sfuggire e avremmo tanto desiderato essere un po’ più spensierati? Ecco, esattamente come Secco. Tuttavia, nonostante le apparenze, anche lo stesso Zero alla fine ha ammesso che tutti, anche coloro che sembrano più menefreghisti degli altri, in fin dei conti devono combattere contro i propri demoni: esattamente come Secco.