Un successo che sta crescendo esponenzialmente negli ultimi giorni quello di Strappare lungo i bordi, un viaggio emotivo capace di miscelare con cognizione di causa sagace ironia e struggimento interiore. Come una guida che insieme a noi fatica ad arrancare e a raccapezzarsi tra le proprie paranoie e i propri dubbi, Zerocalcare ci ha infatti raccontato una storia di umana fragilità che ha saputo conquistare il cuore di tantissimi spettatori.
Catturando la meraviglia dei fan di lunga ma conquistandosi anche l’ammirazione di più recenti scopritori, il noto fumettista di Rebibbia è infatti riuscito a creare un prodotto come in Italia non se ne vedeva da secoli, dando finalmente voce a una generazione poco rappresentata da una televisione italiana che solo poche volte ha saputo intercettarne il sentire e i bisogni.
Che stia finalmente soffiando un vento di cambiamento per il panorama seriale italiano di Netflix? Che il successo di Strappare lungo i bordi possa effettivamente influenzare la futura direzione delle produzioni italiane di Netflix? Proviamo a scoprirlo insieme!
Sono bastati pochi giorni dal rilascio della nuova serie animata di Zerocalcare perché il caso della settimana scoppiasse, facendoci dimenticare per un po’ di Squid Game e delle altre serie tv del momento: le home dei nostri social sono infatti state invase da immagini di Armadilli parlanti e di citazioni dal sapore dolceamaro in romanesco, a segnalare l’exploit di una serie davvero originale, tanto delicata quanto profonda, tanto divertente quanto in grado di strapparti il cuore dal petto. Nonostante le solite polemiche del caso, possiamo infatti affermarlo con estrema certezza: quello compiuto da Strappare lungo i bordi è un piccolo miracolo nostrano che ha saputo far innamorare milioni e milioni di spettatori grazie a semplici ma studiati ingredienti.
Parlare con sincerità e senza filtri di situazioni vicine all’esperienza di tutti, dare voce a un’intera generazione di incompresi, esplorare nuovi tipi di narrazione, presentare con freschezza e originalità tematiche esistenziali.
Insomma, nuove voci, nuovi spunti e nuove idee che non dovrebbero restare un caso isolato, ma che invece dovrebbero erigersi a esempio nel campo della serialità del Bel Paese. Perché, diciamocelo apertamente, sarebbe un grande spreco da parte di Netflix non investire sulla scia di un successo simile. La piattaforma streaming infatti finora non ha particolarmente eccelso per quanto riguarda la produzione di serie tv nostrane.
Proviamo a ricapitolare quali siano state le tappe del connubio tra Netflix e il nostro paese per avere maggiormente chiaro quello che potrebbe essere il futuro seriale della piattaforma streaming.
La prima serie tv originale di Netflix Italia è stata Suburra, un ottimo successo che però non è mai riuscita a toccare i livelli di attesa e di successo di Gomorra o del più vecchio Romanzo Criminale (tuttora amatissimo) e che pur potendo contare su interpreti di eccezione non ha mai saputo travalicare fino in fondo quello che è uno dei classici tipi di storia delle narrazioni nostrane, quello sulla criminalità organizzata. Poi abbiamo avuto Baby, teen drama molto amato dalle fasce più giovani degli spettatori, ma che non ha mai brillato per la propria qualità e non ha convinto tutti gli spettatori seriali. Discorso analogo può essere fatto per la più recente Summertime, considerata un po’ da tutti come un prodotto abbastanza deludente che sicuramente non spicca per la propria originalità.
Tuttavia, anche quando si è cercato di uscire dalla classica comfort zone per puntare su qualcosa di diverso come nel caso di Curon, Luna nera e Zero, i risultati non sono stati per nulla esaltanti, ma anzi ci hanno fatto credere per qualche tempo che realizzare prodotti più sperimentali fosse qualcosa che l’Italia non era ancora in grado di fare.
Ma a essere sbagliate molto probabilmente non erano le intenzioni, ma semmai i modi e i tipi di approccio alla materia, perché Strappare lungo i bordi ce lo ha insegnato molto bene: nel giusto contesto e con la giusta mentalità tutto diventa fattibile. Perché è possibile risultare freschi e creativi se si sa come farlo, se si riconoscono i propri limiti e si provano a sfruttare al meglio le risorse in nostro possesso. Netflix Italia forse ora lo sta capendo: è necessario investire su giovani talenti che hanno tanto da raccontare e che lo fanno a modo loro, senza inseguire stilemi datati o scenari visti e rivisti in mille salse, cercando di valorizzare le singole esperienze.
E Zerocalcare, con la sua serie, in questo ha fatto proprio centro e la popolarità crescente in Italia, ma anche all’estero dello show animato ne è la conferma: Tear Along the Dotted Line (questa la traduzione inglese della serie animata) sta infatti conquistando il cuore anche di molti spettatori europei e d’oltreoceano che su IMDb e su altri aggregatori di recensioni stanno lasciando via via commenti davvero positivi se non addirittura entusiastici!
E se la serie di Zerocalcare ha avuto in primis il merito di parlare con intelligenza ma anche con tanta ironia del mondo interiore di tante persone disilluse dalla maggior parte delle produzioni seriali italiane e che avevano trovato un porto sicuro solo in prodotti anomali come Boris (non a caso definita la “Fuoriserie italiana“), ha anche riscattato e dato nuova speranza alle serie animate per adulti in Italia, che dopo la fallimentare uscita di Adrian “la serie evento” sembravano spacciate.
Strappare lungo i bordi potrebbe aver potenzialmente aperto nuove strade per l’animazione nostrana, pronta finalmente ad aprirsi a orizzonti non ancora esplorati e a far ricredere chi ancora pensa che si tratti solo di un modo di comunicare adatto solo ai più piccoli!
Perché, checché se ne dica, i talenti ci sono e aspettano solo di essere contattati per poter dare vita a qualcosa di potenzialmente straordinario: noi ci crediamo davvero e speriamo che anche Netflix possa farlo. E questo non significa che la piattaforma streaming rossonera abbandonerà totalmente la linea seguita fino ad ora, ma potrebbe cercare di viaggiare su due binari paralleli così da accontentare con le proprie produzioni spettatori che rispondono a target diversi e variegati. In fondo, quella che lamentano in molti è la mancanza di varietà e se Netflix Italia riuscisse ad ampliare la propria gamma di proposte potrebbe riuscire a coinvolgere un pubblico sempre più ampio e aumentare così le proprie entrate.
Quel che è certo è che dopo una prima fase di collaudo utile a calibrare le proprie produzioni e ad analizzarne i riscontri, Netflix può iniziare ad avere più chiare le mosse da seguire. La geniale serie di Zerocalcare ha tracciato un solco profondo: spetterà alla piattaforma streaming seminare con intelligenza nuove idee e contenuti. Noi dal canto nostro siamo speranzosi di poterne gustare ottimi frutti!