ATTENZIONE: questo articolo può contenere SPOILER sul finale di Streghe.
Essere una strega in un mondo in cui l’uomo guarda ancora la magia con diffidenza può avere i suoi svantaggi, ma essere una delle streghe del trio crea ancora più complicazioni. Prue (Shannen Doherty), Piper (Holly Marie Combs), Phoebe (Alyssa Milano) e poi anche Paige (Rose McGowan) di Streghe sono costrette a sacrificare passioni, obiettivi, amicizie e amori pur di mettere al primo posto i loro doveri. Per anni devono lottare contro lo scetticismo della maggior parte degli innocenti ai quali prestano soccorso, per poi essere ricompensate dal destino con delusioni, inganni o relazioni impossibili.
Prue viene privata fin troppo presto dell’unico uomo che abbia mai amato veramente e finisce per costruire intorno a sé una corazza con cui proteggersi dalle sferzate dell’amore. Piper ha la fortuna di incontrare un complice che le stia accanto nei momenti più bui e in quelli più belli della sua vita, e fa invidia a chiunque abbia sempre sognato di vivere una storia come quella che la unisce a Leo fin dal primo momento. Paige ha sempre avuto molte più energie da dedicare a se stessa e solo quando ha sentito di essere davvero pronta ha ceduto alle carezze di un sentimento potente come questo, ma ce n’è voluto di tempo.
Phoebe invece è sempre stata un terremoto di emozioni. La più passionale delle streghe di casa Halliwell, tanto da incarnare in più di un’occasione l’amore fatta persona.
Non è un caso che il personaggio di Streghe venga associato alla dea Afrodite, che gli venga attribuito il vizio della lussuria, che tutte le sue relazioni siano tormentate da una passione bruciante a cui fin troppo spesso non corrisponde un’armonia negli altri aspetti del rapporto. Phoebe inizia il proprio viaggio di strega come una giovane in cerca di equilibrio, considerata immatura dalle sorelle e soprattutto da Prue. Colleziona ex fidanzati come cartoline e cerca disperatamente qualcuno che possa donarle quell’affetto di cui per troppo tempo si è sentita privata, quel calore che non ha potuto ricevere dai suoi genitori e da una famiglia che non è mai riuscita a comprendere a fondo le sue esigenze.
Lei è così, fatta di desideri e sogni infranti, difficile da conquistare ma facile da amare. Per affezionarsi a lei basta un attimo, una parola dolce, uno sguardo, un sussurro. La sua è una gentilezza senza pari e anche senza avere questo potere fin dall’inizio, possiede comunque un’empatia fuori dal comune.
Per Cole Turner tutto questo vuol dire debolezza. Per la parte umana di Belthazor, amare è una maledizione. Eppure non riesce a farne a meno. Desidera Phoebe con ogni centimetro del suo corpo, proprio come la giovane Halliwell, anche dopo aver scoperto la sua natura demoniaca. Si fanno del male a vicenda una quantità innumerevole di volte, eppure non riescono a rinunciare mai davvero al loro amore. Ma in un rapporto così intenso, amore e odio viaggiano molto più vicini di quanto si possa immaginare. Pur senza mai volersi ferire a vicenda, Phoebe e Cole rappresentano due lati della stessa medaglia, lo Yin e lo Yang, il giorno e la notte, il bene e il male. Troppo diversi per stare insieme, eppure troppo innamorati per stare lontani.
Ognuno dei due assorbe una parte dell’altro.
Cole tenta di essere ciò che non è rinunciando alla propria parte demoniaca per un po’, Phoebe si fa trascinare a fondo dall’oscurità che circonda il suo primo vero amore come un velo, ma in realtà entrambi non fanno altro che lasciarsi risucchiare in un mondo che non gli appartiene. Rimangono per troppo tempo aggrappati al profondo sentimento che li unisce, difendendo un amore così intenso che ormai fa solo male, ma che nessuno dei due riesce davvero a lasciar andare.
Phoebe raggiunge il baratro e solo in quel momento acquista una vera consapevolezza. Ci vuole tempo per liberarsi da un amore tossico che cancella tutto il resto, che soffoca ogni altro pensiero e diventa totalizzante, ma da quell’istante in poi è possibile tornare a splendere, ed è possibile capire di non meritare solo dolore. Perché l’amore deve e può essere qualcosa che, soprattutto, ci fa stare bene.
Così la giovane Halliwell non cesserà mai di cercare negli uomini l’amore e l’affetto che merita. Nemmeno per un secondo smetterà di credere che possa esistere qualcuno in grado di toglierle il respiro e accarezzare le sue paure senza colpirle come un bersaglio. Continuerà così tanto ad avere fiducia nell’amore che darà consigli agli altri attraverso la sua rubrica sul Bay Mirror. Finirà per affidare il proprio cuore ai suoi lettori e ad altri uomini che però non riusciranno ad accettare la sua natura di strega. E proprio quando sarà convinta di aver perso ogni speranza di costruire una famiglia e di trovare un compagno con cui condividere il resto della vita, verrà premiata con l’unico finale possibile per un personaggio come il suo.
Sarà l’Amore stesso a prenderla per mano e accompagnarla verso una serenità del tutto nuova. Sarà proprio un Cupido, Coop (Victor Webster), a ferirla con la sua freccia. Ma questa volta non le farà del male. Le restituirà la fiducia perduta nell’amore, le farà capire che tutto ciò che ha provato negli anni fa parte di lei e la rende speciale, le farà riscoprire la bellezza di un affetto incondizionato e privo di lati oscuri, di una relazione che possa essere genuina e nutrirsi di una sana passione. Coop è l’Amore che Phoebe aveva sempre sognato, quello che all’inizio non sapeva di meritare.
Non c’è niente di sbagliato nel crescere sognando un sentimento così forte, nello sperare di trovare una persona che ci assomigli e i cui bisogni si incastrino con i nostri. Phoebe Halliwell di Streghe è sempre stata innamorata dell’amore e anche se questo per lei è spesso stato causa di molto dolore, se non avesse riposto in quell’ideale le sue speranze, non avremmo mai avuto un personaggio così carismatico. Alla fine, credere nell’amore ci rende persone testarde e determinate, e anche se poi Phoebe ha avuto la fortuna di innamorarsi dell’Amore, nel vero senso della parola, non è detto che anche gli altri, un giorno, non potranno essere altrettanto felici.
Quindi grazie, Phoebe Halliwell, per non averci mai fatto smettere di credere nell’amore.