ATTENZIONE: Il seguente articolo contiene spoiler su Suburra, se non hai visto la serie, la lettura è a tuo rischio e pericolo.
Tutto ha inizio come una ragazzata. Un modo semplice per fare soldi senza dare troppe spiegazioni. L’inizio della fine per Lele. Lo sbaglio di vendere la sua roba nel territorio di Samurai, che in cambio pretende altro denaro. Comincia il viaggio in un circolo vizioso dal quale non può più uscire. Come avrebbe potuto prevederlo?
Fin dal primo episodio di Suburra (da poco rinnovata per una terza stagione), la vita di Gabriele Marchilli è stata intrisa di menzogne. Fingeva di essere il figlio che suo padre aveva sempre sognato di avere, un padre così ansioso di vederlo stare bene. Si nascondeva nell’ombra, incapace di rivelare chi fosse veramente, fino all’incontro che cambierà la sua vita.
Grazie alla richiesta di Sara Monaschi (interpretata in Suburra da Claudia Gerini), Lele conosce Aureliano Adami e Alberto Anacleti, Spadino.
Anche se nel modo sbagliato, il rapporto che Gabriele instaura con i due lo fa sentire vivo. Per la prima volta nella sua vita non deve nascondersi e può mostrare liberamente quella parte di sé che aveva tenuto lontana da tutti. Eppure anche questo dura poco. Intrappolato nella rete di Samurai, come un pesce che non ha più via di scampo, Lele è costretto a eseguire i suoi ordini. L’omicidio di Tullio Adami non fa altro che trascinarlo più a fondo, nel pozzo di rimpianti e sensi di colpa che si sta costruendo intorno.
Ormai, non può più fingere. Suo padre scopre il giro di cui è entrato a fare parte e la delusione per le scelte del figlio si mescola alla preoccupazione per il suo destino, forse già segnato in partenza. Ma a Lele non importa, o almeno così lascia credere. Nel suo entrare in affari con Aureliano e Spadino per i terreni di Ostia c’è un tentativo di riscatto. Un’ultima prova per dimostrare che, almeno quello, gli riesce bene. Ma Samurai glielo impedisce di nuovo.
Costretto a incastrare i suoi amici, Lele cerca un modo per salvarli, ma finisce per essere causa della morte di suo padre.
Aureliano lo uccide. I sensi di colpa invadono Gabriele come un’onda. Sente di essere responsabile di tutto e di aver messo in pericolo le uniche due persone che lo avevano accettato per come era realmente. Perfino Sara decide di lasciarlo. Abbandonato a sé stesso, dopo un colloquio con la compagna del padre, sceglie di entrare in polizia, preparandosi inconsciamente la strada per la rovina definitiva.
La sua immagine riflessa nello specchio, con indosso l’uniforme del padre. Di nuovo finzione, in un ruolo diverso, parte di un gioco più grande di lui. Gabriele è convinto di essere immune, di poter svolgere il nuovo lavoro con tranquillità, ma si sbaglia ancora. Samurai lo costringe a mentire per cercare Livia Adami, sfruttando la sua posizione. Perciò si reca da Spadino, nel tentativo di avvisare lui e Aureliano e di riconciliarsi con loro. Il trio è tornato, e ha intenzione di prendersi Roma.
Questa volta Lele non ha intenzione di tradirli, a costo di rischiare. Ha deciso da che parte stare.
A mettere i bastoni tra le ruote ai suoi piani, però, sono Cristiana e Mara, inconsapevoli della gravità di ciò che stanno per scoprire. Cristiana prova a parlare con lui, ma Lele non ne vuole sapere e tenta di allontanarla. Mara, invece, compagna del padre, lo incolpa per la morte di Franco e ne ha la certezza nel momento in cui parla con Samurai. Il baratro è sempre più vicino. Lei lo minaccia, lo insulta, lo ferisce con l’arma più potente di tutte: la parola. Lele cede e in preda a un raptus la uccide.
Non ce la fa più, vorrebbe solo che tutto finisse, ma Cristiana non glielo consente. Lo costringe a portarla da Samurai perché vuole lavorare per lui; è stufa di non avere alcun ruolo all’interno della polizia, ma Gabriele riesce a ingannarla.
Ha già preso una decisione, la più importante. Gli rimane solo una cosa da fare, così chiama Aureliano e Spadino. Confessa. Rivela per una volta tutta la verità, di fronte alle uniche persone in grado di comprenderlo. Stanco di una vita criminale che non gli appartiene, intrappolato in un instabile gioco di forze, Lele ha perso in partenza. Non è mai riuscito a trovare il suo posto nel mondo. Con lo sguardo perso, vuoto, Lele si spara.
Un’amara conclusione, quella che ci viene proposta nel gran finale della seconda stagione (qui trovate la nostra recensione dell’episodio). Il solo modo che Gabriele Marchilli ha per tornare finalmente a essere libero. L’unica possibilità di evasione da un mondo che non perdona, anche se per lui, ciò che conta è la comprensione di Aureliano e Spadino.