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10 citazioni iconiche di Succession che racchiudono al meglio l’essenza di una grandissima Serie Tv

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“Abbiamo parole per fingere, parole per ferire…” . Recita così la poesia di Gianni Rodari Parole, e sembra scritta per Succession, la Serie Tv di HBO che usa le parole come raffiche di mitragliatrice che crivellano i membri della famiglia Logan. Le pallottole partono da loro stessi contro loro stessi.

Il bersaglio comune è il patriarca Logan Roy (Brian Cox) che a sua volta affina la mira sui figli e, con grande abilità, utilizza pallottole di rimando tra un figlio e l’altro.

1. Spaccacuore

Succession
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“C’è qualcosa in vita tua che non sia stato io a darti?…La colpa è mia, ti ho viziato e ora sei fottuto e mi dispiace che tu ora sia un soprammobile, che tu non valga niente, sei andato a male. Forse dovresti scrivere un libro o collezionare macchine sportive, cose così ma per la vita reale? Naah, mi spiace, non sei tagliato” Ultimo episodio della prima stagione di Succession, Logan apostrofa il figlio Kendall (Jeremy Strong) in occasione del matrimonio di Shiv (Sarah Snook) dopo il suo tentativo (destinato a fallire) di spodestarlo dall’azienda per non farla affossare. “Spara, spara, spara dritto qui.” Logan mira dritto, fino al cuore del fragile Kendall che cerca di lenire la ferita con i suoi vecchi amici, alcol e droga. La ferita resta aperta e slabbrata al punto da farlo coinvolgere in un incidente di macchina che causerà la morte di un giovane cameriere . Le parole per ferire.

2. Di madre ce n’è una sola

“Avrei dovuto avere dei cani.” Ottavo episodio della terza stagione di Succession, Caroline, la “madre” dei tre eredi della famiglia Logan, usurpatrice di questo nome, più utero in affitto che genitrice del vero legame di sangue, è quanto dice a Shiv che coglie l’occasione del matrimonio in Italia con un sedicente cacciatore di dote per parlare apertamente alla madre della sua anaffettività. Una mamma che è la negazione della maternità che avrebbe preferito avere dei cani piuttosto che dei figli, una totale assenza di amore per i tre Logan. Il padre, pur nella totale dedizione agli affari, ricopre comunque l’unica presenza emotiva anche se distorta della loro infanzia, in questo sacco amniotico sono cresciuti Kendall, Shiv, Rome. “Andiamo a cercare insieme le parole per amare”.

3. La strana coppia

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“…Non so, ti amo ma mi chiedo solo se la tristezza che proverei senza di te sarebbe minore della tristezza che provo dallo stare con te.” Decimo episodio della seconda stagione del dramma HBO. Tom (Matthew Macfadyen) parla apertamente con Shiv di come per lui sia stato scioccante sapere che sua moglie voleva un rapporto aperto, proprio la prima notte di nozze. Coppia nata su bisogni reciproci non di ricerca d’amore ma delle proprie ambizioni. Tom si vuole affrancare dalle sue origini, yes man con Shiv e Logan, spietato coi più deboli. Shiv che sfrutta la mancanza di spina dorsale di Tom per plasmarlo ed essere sicura di non essere tradita. Un gioco delle parti dove nessuno potrà mai vincere. Le parole per fingere.

4. C’è sempre un ultimo

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“Smettetela di allearvi contro di me come se foste Lennon e McCartney e io fossi il fottuto George. Sono John, figli di puttana!” Nella quarta e ultima stagione di Succession, il linguaggio più sboccato di tutti (qui edulcorato nella traduzione) è sempre di Roman (Kieran Culkin), l’ultimo dei Logan, il più piccolo, in perenne affanno per imporsi sui fratelli che li apostrofa così in una discussione sull’ultima strategia di un importante acquisizione societaria. Parole per vendere, parole per comprare, non solo pacchetti azionari ma fiducia, rispetto da parte dei fratelli per colpire indirettamente il vero obiettivo, Logan Roy.

6. La solitudine dei numeri primi

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“Sono migliore di te, lo sai, mi dispiace dirlo perché ti voglio bene ma sei come il male” Nella terza stagione di Succession Kendall ha un faccia a faccia con il padre dopo che si era esposto per la sua estromissione dalla direzione dell’azienda e rendere reale la “Succession” del titolo. Una cena in cui nessuno dei due mangerà e che durerà il tempo necessario per avere la conferma che nessuno era disposto ad arretrare sulle posizioni prese. Kendall che è cresciuto sapendo di essere il predestinato, my boy, come gli ripeteva sempre il padre, si trova da solo in un puzzle emotivo dove manca sempre una tessera per completare il quadro. Le parole per pensare.

7. Questione di feeling

Lasciami qui con tutti questi sentimenti, grazie” . Terza stagione. Roman abbandonato da Shiv ,che si è impegnata in una telefonata importante, a tenere a bada un Kendall distrutto, in piena depressione dopo l’ennesimo smacco ricevuto dal padre. Il fratello più piccolo, sostanzialmente immaturo, si trova a parti invertite con il fratello più grande e normalmente consapevole. I sentimenti non sono offerte di mercato si possono discutere, sono onde che si infrangono sulle vite, senza chiedere il permesso per essere accolti né scegliere da chi. Allora anche un Roman può sedersi in terra accanto a un Kendall e dare asilo. Le parole per amare.

8. Serio per caso

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“Sta gironzolando, gironzola in modo inquietante, ha pure gli occhiali da sole all’interno come se Babbo Natale fosse un sicario”. Ultima stagione di questa grande serie HBO. Logan inaspettatamente va presso l’ATN e si mette a girovagare nel grande open space dove tutti lavorano. Il cugino Greg (Nicholas Brown), conclamato braccio destro di Tom, lo sta aggiornando per telefono. Greg è il servo buffo, quello che dice e come lo dice è sempre sulla sottile linea dell’umorismo involontario. Quello che fa altrettanto. La sua goffaggine è pari alla sua ambizione. Parole per fare il solletico.

9. Volere e potere

“Mi vuoi davvero all’ATN? “, “Di più Romulus, di più, ho bisogno di te”. Quarta stagione. Romulus, Logan lo chiama con il nome per esteso quando vuole circuirlo. La lusinga per un carattere debole e desideroso di guadagnarsi la stima del padre è un’attrazione fatale. Nell’ottica del patriarca Logan ha più significato avere bisogno di qualcuno che volerlo. Parafrasando Erich Fromm, Logan ama i suoi figli perché ha bisogno di loro e non viceversa. L’amore paterno narcisista che dispensa briciole, che crea rapporti malati, incapace di chiedere scusa in maniera adeguata, che genera altro narcisismo intriso di fragilità. Le parole per comprare.

10. Faust

“Vuoi fare un patto col Diavolo?”, “Cosa ci faccio con l’anima comunque? Le anime sono noiose”. Terza stagione, l’inizio formale del duo Tom & Greg che non ha esitazioni a diventare il portaborse, il factotum, l’utile (apparentemente) idiota di Tom. Le anime sono noiose e forse ha ragione. Seguire dei principi, essere corretti, magnanimi, buoni in senso lato non ti porta a trovare situazioni intriganti, a scherzare piacevolmente col fuoco, alle botte di adrenalina che il rischio ti offre gratuitamente. Molto meglio vendersi l’anima al Diavolo Logan e restare in silenzio a guardare chi resta fuori dal Cerchio Magico. Le parole per tacere.

+1. Il negletto

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Alan Ruck è Connor Roy in Succession (1200×675)

Il buono di avere una famiglia che non ti ama è che impari a farne a meno…andate tutti dietro a papà dicendo amami, ti prego amami. Ho bisogno di amore, di attenzione…siete spugne che succhiano amore, io una pianta che cresce sulle rocce e vive di insetti…Se Willa non dovesse tornare, va bene perché non ho bisogno di amore. E’ come un super potere…”. Ultima stagione per la Succession e per la famiglia Logan, altra famiglia destinata a diventare storia delle Serie Tv di HBO. Connor (Alan Ruck) il figlio del primo matrimonio, auto esclusosi dalle dinamiche tossiche della successione, con obiettivi presidenziali ben più grandi di un consiglio di amministrazione, irrealizzabili per posizioni politiche discutibili, quel Connor ha riassunto in poche battute il vero dramma dei fratelli. La futura sposa Willa si è allontanata perché non è più convinta di volersi legare ad un uomo che non ama e che segue per un accordo economico. I tre Logan lo ascoltano in silenzio, solo Shiv tenta una battuta di contraddittorio. Il fratellastro non ha mirato ma li ha colpiti comunque. Non era interessato a ferire così come non era interessato a farsi amare e per questo riesce a vedere oltre l’orizzonte. Al meno amato di tutti Connor, quello che non è mai piaciuto a papà Logan, toccano le parole per parlare. Ognuno di loro inizierà un confronto interiore. Kendall sorride soddisfatto, Shiv si interroga sul suo divorzio, Roman torna dal padre. Le parole per piangere verranno il giorno dopo e faranno molto più male di quelle usate per ferire.