La disfunzionale famiglia Roy ci ha salutati nel 2023 con un memorabile capitolo conclusivo. Dopo avergli dato il nostro addio, vogliamo anche essere sicuri che non vi sfugga alcun dettaglio sulla pluripremiata serie drammatica più amata degli ultimi anni, proponendovi 7 inedite curiosità che dimostrano ancora una volta quanto Succession non smetta mai di stupirci.
Cosa hanno in comune Il grande Gatsby, Shakespeare, Bill Clinton, Ted Kennedy e Succession? Scopriamolo subito analizzando queste 7 interessanti curiosità che seguono.
1) Kendall Roy come Il grande Gatsby
Dalla tragedia classica (Edipo Re) a William Shakespeare (Re Lear), sono numerosi i riferimenti letterari a cui è ispirata la serie HBO Succession. Uno tra questi è unicamente legato al suo protagonista Kendall Roy (Jeremy Strong), al simbolismo dell’acqua e a Il grande Gatsby.
Simbolo di purificazione battesimale, l’acqua accompagna Kendall più di quanto faccia con qualsiasi altro personaggio principale della vicenda. La seconda stagione si apre infatti proprio con le immagini di Kendall che emerge dall’acqua di una piscina termale, in perfetta antitesi ai momenti della stagione successiva in cui vi discende in seguito all’incidente stradale durante il matrimonio di Shiv (Sarah Snook), o immergendosi nella vasca da bagno per sfuggire a un attacco di panico. Ancor più significativa è però la scena in piscina dell’ottavo episodio della terza stagione, in cui il protagonista giace su un gonfiabile privo di sensi, apparentemente annegato. La piscina è, come accennato in precedenza, un elemento centrale del romanzo di Francis Scott Fitzgerald Il Grande Gatsby, simbolo di ostentazione e di ricchezza nella quale il protagonista trova poi la morte per annegamento nell’unico momento in cui vi farà il bagno. Per Gatsby la piscina (e quindi la sua ricchezza) è infatti solo il mezzo attraverso il quale attirare a sé Daisy, la donna di cui è innamorato. La piscina simboleggia dunque anche la speranza alla quale Gatsby si aggrappa, scegliendo per la prima volta di non prosciugarla durante l’autunno come tentativo disperato di non lasciar scappare i suoi sogni di avvicinamento alla donna. La sua morte avvenuta proprio in piscina è quindi metafora della fine della speranza di avere Daisy, e la fine dell’illusione che la ricchezza possa da sola portare alla felicità.
Kendall Roy a differenza di Gatsby riesce a sfuggire alla morte ma, come lui, si ritrova al centro della piscina e a contatto con l’acqua nei momenti della sua vita privi di speranza in quella ricchezza rappresentata dalla sua famiglia, quando si allontana (o purifica) cioè dal male che l’avidità incarna.
2) L’etimologia dei nomi dei protagonisti ne prefigura le caratteristiche
Di origine prettamente irlandese, i nomi dei protagonisti di Succession sono dei veri e propri indicatori della loro personalità, veicolando l’intero simbolismo della serie televisiva.
Siobhan è letteralmente traducibile in “Dio è misericordioso”, rappresentando quindi purezza e bontà d’animo; tuttavia il suo diminutivo “Shiv” è nello slang americano il nome dell’arma da taglio rudimentale costruita dai detenuti in carcere. La donna sa infatti come essere tagliente ed è spesso usata come arma da suo padre Logan, nome scozzese traducibile in “hallow“, ossia vuoto. All’assenza di sentimenti del patriarca si contrappongono Connor, nome che indica saggezza e protezione e Roman, la cui origine rimanda ai guerrieri romani e simboleggia forza e resistenza. La traduzione di Kendall è invece “the Kent river valley” : ancora una volta il protagonista è dunque associato all’acqua. Kent è inoltre il nome dell’antagonista del Re Lear di Shakespeare, nonché il primo a essersi opposto pubblicamente al suo volere, gesta replicate poi da Kendall nell’episodio finale della seconda stagione contro suo padre di fronte alle telecamere. Non a caso il nome Roy significa proprio Re.
3) King Lear
Cosa hanno quindi in comune la serie tv Succession e la tragedia King Lear?
La più grande particolarità di questa tragedia shakespeariana è nel suo essere l’unica a presentare la struttura tipica di una commedia, composta cioè da una trama principale a cui si intreccia una secondaria che incide profondamente sulla prima.
Il protagonista principale è il Re Lear, il quale decide di abdicare e di dividere il suo regno tra le sue tre figlie in base all’amore che ognuna di loro gli avrebbe dimostrato. Mentre due delle sue figlie accettano (solo apparentemente) l’accordo, la figlia minore Cordelia – nonché la preferita del padre – si rifiuta di parteciparvi. Ad appoggiare pubblicamente la scelta di Cordelia è il conte del Kent, che torna da Lear in incognito dopo esser stato messo al bando. La trama secondaria segue invece le vicende del conte di Gloucester, a sua volta alle prese con problemi familiari: suo figlio illegittimo Edmund lo convince che suo figlio Edgar stia tentando di eliminarlo. Quando Gloucester realizza poi che anche le figlie di Lear si sono ribellate al padre, decide di appoggiare il Re nonostante i pericoli che questa scelta comporti, rischiando infatti la propria vita e mettendo in pericolo quella dei suoi figli. In questo contesto di guerra e scontri, e in cui sarà proprio Cordelia insieme con suo padre a pagarne il prezzo più alto, è possibile scorgere tutta la crudeltà delle azioni indicibili a cui l’uomo è disposto unicamente motivato dalla cieca volontà di potere, in grado perfino di superare qualunque legame di sangue.
4) Method acting
Uno tra i più grandi punti di forza di Succession risiede nelle prove attoriali dei suoi straordinari protagonisti; tra questi Jeremy Strong si è particolarmente distinto per il suo method acting, anche noto come metodo Stanislavskij, la tecnica di recitazione che prevede la totale immersione (fisica e psicologica) dell’interprete nel proprio personaggio.
Strong eviterebbe infatti persino l’interazione con le altre co-star della serie pur di rimanere ancorato al suo Kendall anche nei momenti off camera, arrivando a fratturarsi una tibia durante una scena e a ferirsi profondamente in diverse occasioni. A tal proposito l’attore Brian Cox (Logan nella serie) ha dichiarato di essersi sentito spesso preoccupato per Jeremy e per i suoi estremi metodi di preparazione che definisce tremendamente pericolosi, seppur la loro efficacia sia sotto agli occhi di tutti.
Diverse iconiche scene della serie (come la cena di compleanno di Logan della prima stagione), sarebbero state inoltre completamente improvvisate dal cast, a riprova della loro totale immedesimazione nei rispettivi membri della famiglia più anticonvenzionale del piccolo schermo.
5) Roman o Greg?
L’attore Kieran Culkin avrebbe dovuto interpretare il ruolo di Greg nella serie Succession.
Culkin ha dichiarato di essersi presentato ai casting per il ruolo del cugino dei Roy, per poi sentirsi profondamente legato al personaggio di Roman non appena letto il copione di quello che è poi diventato il suo iconico ruolo. Roman sarebbe invece stata la prima scelta dell’attore Jeremy Strong, per poi scoprirsi più affine al personaggio di Kendall.
Immaginare oggi quest’inversione di ruoli risulta praticamente impossibile.
6) Party like Nicholas Braun
Quando è stato chiesto al cast di Succession quale attore fosse più simile al proprio personaggio anche nella vita reale, tutti hanno concordato che Nicholas Braun è esattamente come lo vediamo sul piccolo schermo nel suo ruolo di Greg, con cui condividerebbe il senso dell’umorismo e l’adorabile goffaggine. Tuttavia Braun ha dichiarato di essersi ispirato per il suo personaggio anche a un uomo sconosciuto incontrato a un matrimonio, il quale avrebbe deliziato tutti sulla pista da ballo completamente disinteressato al giudizio altrui, godendosi liberamente il suo divertimento senza riserve, qualità che l’attore ha voluto trasmettere poi al personaggio di Greg.
Nicholas Braun ha inoltre raccontato durante un’intervista al Late Show di Stephan Colbert di un insospettabile incontro avuto durante una festa negli Hamptons, rivelatosi incredibilmente utile ai fini della trama dello show HBO. L’impensabile ospite in questione era nientemeno che l’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton, che avrebbe avvicinato l’attore apposta per proporre alcuni suggerimenti per la trama.
7) L’incidente stradale di Kendall è un riferimento a Ted Kennedy
Il creatore di Succession Jesse Armstrong ha dichiarato di essersi ispirato a un evento reale per il finale della prima stagione della serie.
Il colpo di scena del finale della prima stagione che ha visto Kendall perdere il controllo della propria auto è stato infatti ispirato al tragico incidente automobilistico di Ted Kennedy del 1969, che ha provocato la morte della sua passeggera Mary Jo Kopechne e la fine delle sue ambizioni presidenziali. Il parallelismo con il protagonista dello show risulta dunque evidente: anche nella serie HBO a perdere la vita è il passeggero di Kendall, e quest’ultimo è necessariamente costretto a cedere alle volontà di suo padre Logan per garantirsi il suo silenzio in merito al tragico e accidentale omicidio, mettendo quindi (momentaneamente) fine alla sua volontà di rivalsa.