Attenzione! Se non avete visto la 14×11 e la 14×12 di Supernatural troverete degli spoiler!
La 14×10 di Supernatural ci aveva lasciati in modo un po’ particolare. I Winchester hanno intrappolato Michael nella mente di Dean, ma Billie gli ha rivelato che ora tutti i quaderni contenenti i possibili modi in cui avrebbe potuto morire riportano la fuga dell’arcangelo e la distruzione totale. Un solo quaderno contiene un destino diverso, e lo consegna a Dean.
Come temevamo, questo quaderno non contiene nulla di buono. E anche se non ci viene detto apertamente fino alla fine della 14×11, lo vediamo dallo stranissimo comportamento di Dean. Il modo in cui saluta suo fratello prima di andare a trovare sua madre, la chiacchierata che ha con Donna che incontra per strada, il modo in cui si abbandona ai ricordi dell’infanzia con Mary. Tutto sembra un giro di addii. Poi, appena riesce a far allontanare sua madre, lo vediamo chiudersi nel capanno per costruire qualcosa.
I nostri dubbi vengono quindi presto confermati. Dean ha costruito una cassa Ma’lak, una sorta di sarcofago magico da cui nulla può fuggire. Il suo piano è quello di farsi rinchiudere lì dentro e farsi gettare nell’oceano, dove Michael resterà imprigionato con lui per l’eternità. L’idea non gli piace di certo, ma è l’unico modo per evitare la fuga di Michael, quindi è determinato a sacrificarsi.
A ostacolare il compimento di questa sua missione suicida, nella quale riesce a coinvolgere anche Sam, sono Nick nel primo di questi due episodi di Supernatural e una serie di omicidi legati al profeta Donatello nel secondo.
Nick è riuscito finalmente a risalire al demone che ha ucciso sua moglie e suo figlio. Il suo nome è Abraxas e l’ultima cacciatrice con cui ha combattuto, quella che lo ha sconfitto e imprigionato, è Mary Winchester. Nick non si fa scrupoli a rintracciarla e rapirla per poter finalmente avere un faccia a faccia col demone e scoprire chi e cosa si nasconde dietro il massacro della sua famiglia. La risposta, ovviamente, è Lucifer.
Neanche questo basta a fermarlo. È arrivato a tal punto nella sua discesa nell’oscurità, e l’ascendente di Lucifer su di lui è così alto che, anche quando scopre che è stato proprio Lucifer a ordinare l’uccisione di sua moglie e suo figlio, Nick continua a cercarlo, a pregarlo, addirittura ad amarlo. Alla fine della prima di queste due puntate, quando è stato fermato dai Winchester e arrestato da Donna, ammette con Sam di non aver mai voluto essere salvato. E quando fugge dall’ospedale in cui era trattenuto dopo l’arresto, torna a casa sua, dove trova il fantasma di sua moglie.
Questo tocco, forse un po’ esagerato, serve al suo scopo: non solo Nick è deluso di aver trovato lei invece di Lucifer, ma quando sua moglie gli chiede di ripudiarlo, lui non ci riesce.
Ora che la strada di Nick prende una via sempre più oscura ma comunque indipendente dallo svolgersi principale degli eventi, bisogna chiedersi: a cosa serve? Può davvero essere che gli autori di Supernatural abbiano deciso di inserire questo filone solo per dare rilievo a Nick o a Mark Pellegrino, tanto amato dai fan? La speranza è che prima o poi ci siano degli sviluppi che porteranno la strada di Nick – e forse di Lucifer – a scontrarsi con quella dei Winchester in un momento risolutivo nella battaglia contro Michael.
Ed è proprio su questo fronte che, forse, nella 14×12 di Supernatural si è fatto un importante passo avanti.
Questi due episodi potrebbero essere sembrati tutto sommato inconcludenti. Se escludiamo gli eventi collegati a Nick, che già al momento apportano poche aggiunte alla trama principale, sembra che non sia successo quasi nulla. Dean ha costruito la cassa. Sam, che Dean aveva tenuto all’oscuro per evitare che gli facesse cambiare idea, lo scopre, ma non riesce a distogliere il fratello dal suo proposito. Dean sta finalmente per mettere il tutto in pratica quando Sam trova un caso che potrebbero risolvere. Un’ultima caccia per i Winchester.
Questa ultima caccia, partita da due omicidi nei quali le vittime avevano dei simboli enochiani incisi sul corpo, li conduce a un ragazzo che avrebbe dovuto essere il prossimo profeta dopo la morte di Donatello. Il problema è che Donatello è ancora vivo, seppur in stato vegetale dopo che Castiel era stato costretto a neutralizzarlo durante la scorsa stagione di Supernatural. Quando i Winchester e Castiel si recano al capezzale del profeta scoprono che la sua mente sta cercando di ripararsi. È grazie a questa attività che Castiel riesce a riparare il danno fatto da lui stesso tempo prima e a guarirlo del tutto.
Infine, guarito Donatello, rimane un solo evento degno di nota. Sam, che finalmente scoppia di rabbia e frustrazione sfogandosi su Dean che ha deciso di mollare, riesce a distogliere suo fratello dalla sua missione suicida. Almeno per il momento Dean lascerà perdere, e cercherà insieme a Sam e Castiel una soluzione alternativa. La scena ha una grande carica emotiva, ed è uno dei rarissimi casi in Supernatural in cui i Winchester esprimono francamente l’affetto che provano.
Alla fine, però, si torna al punto di partenza. O forse no?
Se ci pensiamo, ora i Winchester hanno a disposizione non solo la cassa Ma’lak, in cui poter rinchiudere Michael, ma anche Donatello. La tavoletta degli angeli è stata distrutta ormai da tempo, ma rimangono ancora gli appunti di Kevin. Non è possibile che Donatello, che si presume sia ora in grado di tornare a decifrare le tavole, possa ricavare da quegli appunti delle informazioni utili a sconfiggere l’arcangelo?
Teniamo conto anche del fatto che nel 300esimo episodio di Supernatural, ormai alle porte, ritroveremo John Winchester, un altro possibile tramite di Michael (strada per molti versi poco praticabile come soluzione definitiva, ma da non dimenticare). Inoltre, a quanto è dato sapere, rivedremo altri personaggi del passato e alcuni viaggi nel tempo. È possibile che alla fine di tutto questo i Winchester ricaveranno qualcosa di utile, da aggiungere alla cassa e all’aiuto di Donatello. Non ci resta che stare a vedere.