Negli ultimi tempi il numero di Serie Tv prodotte è aumentato a dismisura: show originali, revival, reboot… e gli adattamenti. Prendiamo ad esempio le serie tratte dai fumetti Marvel e DC: ce ne sono a bizzeffe. Un’altra tendenza recente è quella di adattare gli anime: basti pensare al tanto criticato live-action di Death Note o al nuovo progetto di Netflix per Lupin III. Ma sapevate che già qualche anno fa qualcuno è andato nella direzione opposta, creando un anime a partire da una Serie Tv proprio sotto al nostro naso? A riuscire in questa impresa è stata Supernatural.
La serie era talmente popolare in Giappone che nel 2010 il sito ufficiale giapponese della Warner Bros. annunciò che ne sarebbe stato fatto un adattamento anime, Supernatural: The Animation. Prodotto dalla Madhouse (che tra i suoi titoli annovera anche Death Note) e trasmesso nel 2011, l’anime copre l’arco narrativo delle prime due stagioni di Supernatural, non limitandosi però a ripresentare in versione animata gli episodi appartenenti alla serie madre.
In 22 puntate, Supernatural: The Animation propone alcuni momenti chiave della serie originale e, insieme a essi, delle trame tutte nuove. Alcune di queste sono ispirate a prodotti “derivati” della serie americana (ad esempio il John Winchester’s Journal) mentre altre hanno contenuti completamente originali.
Nell’anime, come nella serie, seguiamo le avventure di Sam e Dean Winchester. Il padre John ha cresciuto e addestrato i due fratelli a dare la caccia a mostri ed entità malvagie dopo che un demone ha ucciso la loro madre. Ci sono comunque molte differenze: le trame riprese da Supernatural sono leggermente modificate, e lo stesso vale per alcuni dei personaggi e le loro storie.
Supernatural: The Animation riesce a mantenere un perfetto equilibrio tra fedeltà al prodotto di partenza e una propria originalità, che la rende godibile come opera a sé stante. L’anime risulta così apprezzabile sia da chi vi incappa senza aver visto l’originale, sia dai fan più fedeli della serie.
Le atmosfere sono cupe e a tratti macabre: gli anime riescono perfettamente a far inorridire se vogliono, e Supernatural: The Animation non è da meno. Non mancano però l’ironia e lo speciale rapporto tra i fratelli che contraddistinguono la serie. Si trova poi quel tocco di eroica epicità che caratterizza gli anime nei momenti più carichi di pathos.
I disegni possono risultare strani al primo impatto, pieni di ombre e marcati come sono. Una volta abituato l’occhio però si riesce ad apprezzare un sufficiente realismo (almeno quando i personaggi non sono volutamente caricati). Inoltre in alcuni personaggi si può notare una grande somiglianza. Dean è quasi uguale all’originale, Sam e Meg sono praticamente identici. Anche l‘Impala rende assolutamente giustizia a quella vera.
Molto diversi nell’aspetto sono invece Bobby, Jessica e il Demone dagli Occhi Gialli. Se per i primi due la scelta nella modifica non mi è del tutto chiara, è più comprensibile quella del villain. In Supernatural gran parte del timore che incute il personaggio è affidata all’interpretazione di Fredric Lehne; nell’anime si è optato per un aspetto decisamente più inquietante di quello di un uomo apparentemente come tanti.
Le differenze non finiscono qui. Nuova è ad esempio la storia di come Jessica e Sam si siano conosciuti. Ci sono poi episodi sull’infanzia di Sam e Dean e altri che approfondiscono le storie di personaggi secondari come Meg e Jake. Tra gli episodi originali ne troviamo uno divertentissimo ambientato a Las Vegas e un altro ancora ci regala un’Impala in versione Christine semplicemente epica.
Tra le puntate riprese da Supernatural vi sono In My Time of Dying, nel quale i Winchester affrontano per la prima volta un mietitore, e What Is And What Should Never Be, che riesce in qualche modo a essere forse anche più commovente dell’episodio originale. E troviamo, ovviamente, anche il finale in due parti della seconda stagione, All Hell Breaks Loose.
Ma Supernatural: The Animation rimane comunque fedele all’opera originale. E lo fa non solo riprendendo episodi e mantenendo l’aspetto di Sam, Dean e l’Impala, ma anche mantenendo piccoli dettagli, citando brevemente momenti simpatici o iconici di Supernatural.
Un bell’esempio è quello delle sigle: quella di apertura ricalca perfettamente quelle delle prime stagioni. Quella di chiusura, che segue maggiormente lo stile tradizionale degli anime, ha delle immagini fisse e musica in sottofondo. Qui ritroviamo un riferimento alla scena bonus della 4×06 Yellow Fever, che vede Jensen Ackles in una esilarante scenetta sulle note di Eye of the Tiger, e ad accompagnare le immagini è l’inno di Supernatural, Carry on Wayward Son.
Ultimo omaggio, forse il più sorprendente, è nelle voci. A doppiare Sam Winchester nella versione in inglese di Supernatural: The Animation è proprio Jared Padalecki. Jensen Ackles, per via di altri impegni, è riuscito a prestare la propria voce alla versione animata di Dean solo per i due episodi finali.
Fan di Supernatural e degli anime, qui c’è poco da aggiungere. Se vi piacciono entrambe o anche una sola delle due cose, date una possibilità a questo adattamento. Io non sono rimasta delusa.