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Sweet Tooth e la forza dei genitori che non si arrendono mai

Sweet Tooth
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Sweet Tooth è la serie targata Warner Bros e distribuita da Netflix che parla delle avventure di Gusinterpretato dal giovanissimo Christian Covery, un bambino-ibrido nato da una sperimentazione in laboratorio. La serie tv è tratta da un fumetto della nota casa editrice DC e in poco tempo ha radunato una bella fetta di pubblico. In questo articolo, però, ci soffermeremo su uno degli aspetti più intensi di Sweet Tooth, ovvero il profondo amore genitoriale che lega i protagonisti ai bambini-ibridi, nello specifico ci soffermeremo sulle figure di due meravigliose e coraggiose mamme, Birdie e Aimee, e un protettivo e combattivo papà, Tommy, detto Uomo grande.

Sweet Tooth può sembrare a un primo sguardo una serie leggera e adolescenziale – forse anche preadolescenziale e per alcuni aspetti è così ma tra le righe riporta messaggi di un’altissima moralità, che dagli spettatori adulti vengono chiaramente percepiti in maniera completa e profonda. Uno di questi è sicuramente il rapporto genitore-figlio: quell’ indissolubile legame che va oltre il sangue o il DNA, che dona amore incondizionato capace di superare ogni ostacolo. Il punto centrale è questo: nella serie tv non si parla di genitori biologici e questo fa senz’altro la differenza nel messaggio che passa al telespettatore più attento. Perché è socialmente più accettabile che il genitore che dà biologicamente la vita sia quello che ami a prescindere, che protegge e tutela la sua prole ogni momento, che è sempre presente senza esitazioni e mette la propria creatura al primo posto. Ma non è sempre così! Non è scontato, non è detto, e se ci pensate questo lo si può comprendere non solo quotidianamente dai telegiornali o dalla psicologia scientifica, ma anche e più semplicemente guardandosi attorno, nella propria famiglia, in quella del vicino di casa o del compagno di scuola. Sweet Tooth spinge molto su questo aspetto per dire ai suoi telespettatori: una mamma, anche se non partorisce effettivamente il suo bambino, lo può amare allo stesso modo, un padre, anche se non è materialmente artefice del concepimento in prima persona, può amare allo stesso modo. Non è il sangue che fa un genitore.

Sweet Tooth
(Gus e Uomo grande 640×360)

ATTENZIONE, DA QUI L’ARTICOLO CONTERRÁ SPOILER

Un messaggio di una potenza assoluta, affidato proprio ai protagonisti di cui parleremo. Partiamo da Uomo grande, uno dei personaggi che abbiamo apprezzato di più: Tommy ha perso suo figlio qualche anno prima di incontrare Gus e quando lo ha conosciuto il rapporto d’affetto con lui non è stato così immediato come lo si può immaginare. Solo perché in passato aveva perso suo figlio, infatti, questo non voleva dire che in un battito di ciglia si sarebbe affezionato a un altro bambino, anzi, all’inizio era molto distaccato e severo con lui. Poi però, man mano, capisce quanto tenga al piccolo Gus e che avrebbe fatto di tutto pur di proteggerlo dal mondo. E lo si vede quando Gus incontra il generale Steven e i suoi militari, o quando rischia più volte la vita per lui senza pensarci un secondo, buttandosi a capofitto in ogni situazione pur di arrivare a Gus, muovendo mari e monti solo per lui. Come farebbe un vero papà infatti, Uomo grande è sempre lì per Gus, qualunque cosa accada, mostrandoci così teneramente quanto non bisogna avere lo stesso sangue per essere padre e figlio.

Così come questo messaggio potente arriva da una figura paterna, allo stesso modo e con la stessa potenza arriva anche da due splendide figure materne; sia Animee che Birdie, infatti, raccontano il loro essere mamme in un mondo che non le comprende affatto, che le giudica aspramente. Birdie è una scienziata ed è proprio grazie a lei che Gus esiste, in quanto esperimento nato in laboratorio (da qui l’intera trama di Sweet Tooth). Per Birdie però quel piccolo bambino venuto fuori da formule e numeri non è un semplice esperimento, è il suo bambino, in tutto e per tutto, come se lo avesse partorito lei stessa.

Sweet Tooth
(Birdie 640×360)

È stato proprio per il grande amore che la lega a lui, infatti, a farle prendere la decisione di affidare il piccolo al suo compagno per portarlo il più lontano possibile e salvarlo da chi lo bramava solo per scopi scientifici ma disumani. Sapeva benissimo che questo avrebbe comportato una punizione per lei, d’altronde aveva portato via all’umanità l’unica speranza di una cura al virus che l’aveva decimata, ma questo non l’ha fermata affatto dal salvare suo figlio, come avrebbe fatto qualunque mamma. Nonostante sapesse al sicuro Gus però, decide comunque di partire per l’Antartide in cerca di una nuova cura perché la sua natura di scienziata lo reclama. Il coraggio di una mamma che lascia suo figlio per andare dall’altra parte del mondo nonostante sarebbe potuta restare con lui.

Altro grande esempio di amore materno in Sweet Tooth ci arriva direttamente da Aimee, in tutto e per tutto la mamma dei bimbi-ibridi dello zoo. Anche lei è una mamma non-biologica, criticata dal mondo esterno per dare riparo e protezione a quelli che la società chiamava mostri. Lei però non li ha mai visti come tali, per lei erano semplicemente tutti suoi figli e fino alla fine ha pensato costantemente a proteggerli dalle brutalità dell’uomo. Anche quando è stata contagiata dai virus non si è persa d’animo e, nonostante la provasse così tanto fisicamente, non si è mai arresa, assicurandosi che loro fossero al sicuro nel bosco con Tommy e tutti gli altri. Una mamma che ha sofferto moltissimo quando glieli hanno portati via e soprattutto quando ha scoperto che uno di loro era stato ucciso per un terribile esperimento. Quando Aimee si è infettata, infatti, la prima cosa che Tommy le ha detto è stata: «Prendi la cura, fallo per restare in vita per i tuoi figli», e lei gli ha risposto senza neanche pensarci un attimo: «No. Non berrò mai la cura che hanno fatto uccidendo mio figlio».

Sweet Tooth
(Aimee 640×360)

Esempio di coraggio e perseveranza sempre, anche in punto di morte, quando è voluta andare via circondata dalle sole persone che più amava al mondo, in perfetta coerenza. Genitori dunque, che hanno scelto di esserlo, a dimostrazione che l’amore è universale e inspiegabile.

Ora non ci resta che aspettare per scoprire cosa accadrà a Tommy e Birdie nella loro parabola ascendente da genitori esemplari.

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