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Taboo prepara gli ultimi colpi per un finale all’altezza

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Taboo, Serie Tv britannica di produzione BBC One, sta volgendo al termine: delle 8 puntate programmate ne sono già andate in onda 6, con la settima diffusa in queste ore nelle reti inglesi e americane. Protagonista assoluto di questa miniserie è Tom Hardy, nel ruolo di James Delaney, un avventuriero che ha passato gli ultimi anni in Africa e torna a Londra a causa della dipartita del padre.

Questo ritorno è tutto tranne che tranquillo: infatti, James dovrà affrontare l’ostilità della Compagnia delle Indie Orientali, padrona di Londra, e fare i conti soprattutto con la sua parte bestiale, che gli conferisce una reputazione di selvaggio e demonio. Cerchiamo, dunque, di comprendere su che linea si è mantenuta finora questa Serie Tv e quali possano essere gli sviluppi delle ultime due puntate. Attenzione: spoiler fino alle 1×06.

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In Taboo, l’ambientazione della Londra del 1814, che già abbiamo avuto modo di sottolineare, è contorno e protagonista di una storia che tocca i problemi familiari di James Delaney, sfocia nella sua violenza e imprevedibilità, sfiora le questioni legali-militari fra Inghilterra e Stati Uniti.

Finora, infatti, le 3 linee citate scorrono con l’evidente intento di intrecciarsi e lo fanno egregiamente, confondendo a tratti lo spettatore su quali siano le reali intenzioni di Delaney.

Partendo dalle dinamiche familiari, è evidente che la famiglia Delaney non fosse ben vista nella comunità londinese. La madre era dai più considerata una pazza (spedita dal marito in manicomio dopo che, a detta del maggiordomo Brace – interpretato da David Hayman -, aveva tentato di affogare il piccolo James); il padre, invece, aveva problemi nella gestione del denaro (prova ne è il fatto che James dovrà risanare parecchi debiti al suo ritorno) e negli ultimi tempi faceva dei falò nei pressi del Tamigi comunicando con il figlio James (quindi era anch’egli considerato un folle).

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Il protagonista, James, ha un passato estremamente oscuro: dato per morto nel 1804, in realtà era naufragato in Africa con una nave schiavista (non ci è dato sapere se gli schiavi siano sopravvissuti, ma alcuni flashback fanno pensare che James provi un senso di colpa in merito) e fa ritorno nel mondo occidentale dieci anni dopo, scoprendo che il padre aveva lasciato tutti suoi beni a lui nel suo testamento, compresa la proprietà della striscia di terra Nootka Sound in quella che, all’epoca, era una zona strategica da possedere nella lotta fra USA e Inghilterra per il monopolio economico.

La Compagnia delle Indie Orientali pretende da Delaney la cessione di quel pezzo di terra, ma James complotta con gli americani per ottenere in cambio il totale controllo del mercato del tè dall’oriente.

Quella che si scatena a Londra è una vera e propria guerra, in cui James mostra tutto il suo lato bestiale acquisito in Africa: macella i sicari che vengono inviati per ucciderlo, entra nei sogni della sorellastra Zilpha (Oona Chaplin, con cui ha avuto una relazione in passato) che ucciderà il suo marito, quasi per liberarsene e tornare con James. Da questo punto di vista, dunque, siamo nella totale imprevedibilità: forse il quadro si completerà e sapremo di più sul passato africano di James, ma è ovvio che l’impostazione oscura è voluta e, soprattutto, funzionante.

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Il problema si sposta dunque sulla guerra intestina fra Delaney e la Compagnia delle Indie Orientali. Le faccende legali che vengono sfiorate (eredità, diritto di proprietà e compravendita) sono continuamente attraversate da sotterfugi illegali, fomentati sia dalla Compagnia (capeggiata da un brillante Jonathan Pryce), sia dagli americani (il cui esponente maggiore è interpretato da Michael Kelly), sia infine dallo stesso Delaney.

Assassini, furti e imboscate sono le mosse che queste 3 parti in causa provano a mettere in atto, con non pochi danni collaterali. Ma quindi cosa succederà? Con certezza non possiamo saperlo. La sesta puntata di Taboo ci ha lasciati con quello che probabilmente è il punto più basso per il protagonista: la sua nave è stata data alle fiamme e non sa che pesci prendere per acquistarne un’altra e proseguire il suo piano.

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L’enigmatica morte di Winter complica gli aspetti della personalità di James che però, a mio modo di vedere, uscirà trionfante da questa diatriba: da prendere in considerazione un colpo di scena che cambi completamente le carte in tavola, mettendo in evidenza interessi diversi di Delaney, magari legati al suo passato (forse azioni di espiazione di alcuni atti commessi in Africa?), per il quale è tornato a combattere a Londra. O forse le domande sul padre continueranno a riservarci sorprese? Taboo ha un equilibrio che sta per essere violato: non ci resta che goderci le ultime due puntate.

Leggi anche: Taboo – La danza peccaminosa di James Delaney.