Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler sulla 3×03 di Ted Lasso
Dopo due puntate introduttive volte a gettare le premesse per le novità di questa terza e ultima stagione della serie di Apple Tv +, ecco che Ted Lasso 3×03 ingrana la marcia e porta in scena una puntata ricca di novità, intrattenendo lo spettatore con una buona dose di umorismo e approfondendo tanti personaggi diversi, con una puntata certamente più corale delle precedenti. Anche in questo caso, infatti, non possiamo che riservare buone parole per una serie che, finora, non ci ha mai deluso e che, settimana dopo settimana, continua a darci grande soddisfazione, facendoci passare una quarantina di minuti di serenità.
Ma cosa ha funzionato meglio? Quali sono gli spunti più interessanti? Quali sono i piccoli difetti dell’episodio? Restate con noi per scoprirlo con la nostra recensione di Ted Lasso 3×03, intitolata 4 – 5 – 1. Buona lettura!
Ci eravamo lasciati con lo scioccante annuncio dello sbarco in quel dell’AFC Richmond del miracoloso mattatore Zava, tanto talentuoso quanto eccentrico mattatore, che ha letteralmente estasiato tutto lo staff delle squadra, dagli entusiasti giocatori (tra cui spicca un adorante Danny Rojas, agli allenatori. Gran parte dello screen time dell’episodio è stato infatti dedicato alla costruzione di un carismatico personaggio, palesemente ispirato a Zlatan Ibrahimovic, in grado di affascinare chiunque: lo sguardo magnetico e calamitante, l’eleganza nelle azioni di gioco, l’insospettabile atteggiamento zen riescono a conquistare tutti in un attimo. Perfetto da questo punto di vista è stato l’attore Maximilian Osinski (già visto in Agents of S.H.I.E.L.D. e The Walking Dead: World Beyond), che, grazie alla sua peculiare fisicità e a un’ottima espressività, è risultato sempre perfetto nella parte e a suo modo davvero divertente.
L’unico a palesare dello scetticismo nei confronti di Zava e scontento della sua presenza nel team è solo Jamie, abituato fino ad allora a ottenere per sé tutti le luci della ribalta e preoccupato dall’essere stato scalzato così facilmente. Eppure, come la puntata ci tiene a mostrarci tramite un bellissimo montaggio che focalizza gli highlight di una serie di partite in cui il Richmond disputa, quelle di Zava non sono solo parole, e il talento dimostrato in campo non può fare altro che entusiasmare chiunque ma che può già portare gli spettatori a teorizzare e riflettere sulle parole di Tartt, che otterrà poi l’appoggio di Roy.
“Il punto è che non abbiamo bisogno di questo tizio. Insomma, le cose andavano bene qui.“
Ora che la squadra dipende così tanto da Zava, cosa succederebbe se, a causa di un suo infortunio o di qualche altra situazione sfavorevole, gli altri giocatori venissero privati del loro capocannoniere? Se prima del suo arrivo la squadra stava alla sua massima forma, ora, senza di lui riuscirebbero a dimostrare di essere quei campioni promossi alla Premiere League? Per ora è ancora troppo presto fare previsioni di questo tipo, ma, conoscendo bene Bill Lawrence e Brett Goldstein, dubitiamo che per il Richmond, da qui alla fine del campionato, tentare di arrivare al primo posto sarà una passeggiata!
Ma l’episodio non parla solo delle assurde e spettacolari imprese di Zava sul campo da gioco che portano il Richmond a ottenere momentaneamente un posto sul podio.
L’episodio si apre infatti con l’insospettabile approfondimento di Colin, che fino ad ora aveva sempre ricoperto un ruolo di terziaria importanza. Se nella prima stagione il ragazzo era stato dipinto velocemente come un donnaiolo appassionato di auto costose che amava perseguitare Nate salvo poi redimersi e nella seconda come la vittima prediletta proprio dell’ex magazziniere, qui vediamo finalmente la vera identità del ragazzo. Sbirciando al di là della maschera da lui costruita per non dover esporsi agli altri e venendo a sapere della sua segreta relazione con Michael, molti dei suoi precedenti comportamenti acquistano perfettamente senso e fanno parte di un atteggiamento costruito ad arte per erigere attorno a se una bugia credibile: la dichiarata passione per le modelle, gli atteggiamenti da bullo, le parole che ripete sempre a se stesso dopo i colloqui con la dottoressa Sharon…
“Sono un uomo forte e capace“
Ted Lasso 3×03 fornisce indizi che tracciano un personaggio ben più profondo di quanto ci saremmo aspettati e che coltiva con grande paura un segreto che, all’interno dell’ambito calcistico è, purtroppo, molto spesso ancora come un tabù. Ora che questa parte della sua vita privata è stata scoperta da Trent Crimm, cosa succederà? Correrà a scrivere un articolo al riguardo che forzerà Colin a un coming out non voluto oppure gestirà la vicenda col massimo tatto?
Ma veniamo ora a Rebecca che, spinta dalla madre, si reca pressa la sensitiva di quest’ultima, ricevendo infine la fatidica profezia secondo cui diventerà madre, cosa che la ferisce molto proprio perché pare non sia in grado di averne. Una svolta, questa, che sicuramente getta spunti di interesse, ma che necessita una giustificazione credibile: se scoprissimo che la sensitiva ha davvero previsto tutto quanto (e non si tratta di semplici coincidenze), infatti, non potremmo che definirci delusi da una simile piega.
E poi c’è Ted, che, come temevamo, pare ancora piuttosto psicologicamente fragile e fatica a gestire le violente emozioni che lo travolgono: il principio di attacco di panico che coglie l’uomo dopo la scoperta che l’ex moglie ha avviato una relazione con il dottore che li aveva presi in terapia di coppia ci aveva già fatto temere per il peggio. Momenti di pura angoscia che tolgono il fiato: Jason Sudeikis è talmente bravo a mostrare con pochi gesti e sguardi le paure di Ted che basta pochissimo al pubblico per capire cosa sta per succedere.
Ma al di là dello sviluppo della trama, che vede ora il Richmond concorrere per i primi posti a fianco del West Ham di Nathan e che, molto probabilmente sarà focus del prossimo episodio, Ted Lasso 3×03 eccelle anche dal punto di vista del mero spettacolo e dell’intrattenimento. Anche se in maniera mero marcata rispetto alla 3×02, Ted Lasso 3×03 diverte con battute sempre on point che giocano con la cultura pop e citazioni e con la straordinaria e straboccante personalità dei suoi giocatori. Tuttavia, il centro focale di tutto l’episodio è, almeno a parer nostro, il lungo montaggio che mostra l’inesorabile scalata del Richmond nella classifica di Premiere League, omaggio ai più famosi film di genere e accompagnato da una colonna sonora che mai ci saremmo aspettati di ritrovare.
Guardando la scena in questione, infatti, dal profondo del nostro subconscio, abbiamo iniziato a visualizzare nella nostra mente un uomo anziano molleggiare avanti indietro mentre pareva filmare con una telecamera. Perché, ci chiedete? Perché la canzone che accompagna le partite, altro non è che a Prisencolinensinainciusol, bellissimo e celebre pezzo di Adriano Celentano che, però, ha tormentato la nostra esistenza per le pubblicità ad altissimo volume di Adrian – La serie evento. Un piccolo shock che però ci ha fatto apprezzare ancora di più la scelta musicale di Ted Lasso, che continua a eccellere sotto questo aspetto anche nella 3×03.
Insomma, Ted Lasso 3×03, in linea con le precedenti puntate continua a rimanere una garanzia e, anche se non risulta profondo come il primo o divertente come il secondo episodio, ci tiene incollati allo schermo caricandoci a dovere per il proseguo della serie e presentando una storia sempre più corale, ma non per questo confusa, anche se il rischio permane.
Noi restiamo in fervente attesa della prossima puntata, intitolata Settimana Importante, in arrivo su Apple Tv+ il 5 aprile.