“Sai quale è l’animale più felice al mondo? Il pesce rosso. Sai perché? Ha una memoria di dieci secondi. Sii un pesce rosso Sam“. Siamo alla seconda puntata della prima stagione di Ted Lasso e la serie di Apple TV+ ci mostra subito uno dei suoi tratti distintivi: diffondere insegnamenti universali e riflessioni profondissime tramite delle frasi a effetto, brevi e concise, ma abissali e portentose.
In questo passaggio Ted vuole incitare Sam, che sarebbe diventato poi di lì a breve uno dei giocatori più importanti della squadra, a dimenticare immediatamente un errore che ha compiuto in campo, usando una metafora tanto bizzarra quanto efficace. Il pesce rosso, secondo il coach, è l’animale più felice del mondo perché dopo dieci secondi si dimentica di tutto e lo stesso, quindi, deve fare Obisanya, che per tirare fuori le sue immense qualità deve liberarsi da quel vortice di negatività in cui lo trascinano i propri sbagli. Eppure, dimenticare in realtà non basta, ma questa famosa frase pronunciata da Ted Lasso nasconde un significato molto più profondo, come molte massime, gettate un po qua e là dal coach, nella serie di Apple TV+. Proviamo ad affacciarsi sul baratro esistenziale che si cela dietro questa celebre battuta.
Ted Lasso vuole spingere Sam a dimenticare completamente i propri errori? Non è proprio così
Già, ed era facilmente prevedibile. Quando Ted pronuncia le sue frasi ad effetto non è mai banale e diretto, ma nasconde sempre dei significati molto più ampi dietro ciò che dice con la sua proverbiale semplicità. Come in questo caso. Il coach dei Richmond afferma che il pesce rosso è l’animale più felice al mondo perché dimentica subito ciò che ha vissuto: ciò significa che, per essere felici, bisognare dimenticare totalmente il passato? Assolutamente no. Il significato della frase è molto più sottile e si riferisce piuttosto a una particolare metodologia di apprendimento, che passa per la rimozione, ma più legata a una sorta di memoria a breve termine. Proviamo a capire meglio.
Chiaramente, per perseguire questa trasognata felicità non bisogna dimenticare completamente il passato, perché esso ha un valore formativo importantissimo e, se presa nella sua accezione letterale, la frase di Ted Lasso sminuirebbe in maniera completamente fallace tutto l’immenso valore educativo dell’esperienza, uno degli elementi fondamentali nell’intera storia della pedagogia. Il dimenticare il passato cui si riferisce il protagonista della serie di Apple TV+ va inteso invece come l’invito a scordare quel senso di fallimento e di frustrazione che può sopraggiungere in seguito a un’esperienza negativa e soprattutto a non farsi dominare da esso, col rischio di finire in un vortice di oscurità da cui poi diventa sempre più difficile tirarsi fuori.
Quando si sbaglia, insegna Ted Lasso, bisogna subito dimenticare, andare avanti per la propria strada e continuare a perseguire i propri obiettivi. Questo atto serve a esorcizzare quel senso di fallimento e di frustrazione di cui si parlava prima. Poi, però, quegli errori vanno ripresi e metabolizzati e solo così l’esperienza assume un valore formativo, quando viene sottoposta a una fredda analisi che, dal fallimento, estrae solo i lati pedagogici, rimuovendone quelli deleteri. Il pesce rosso è felice perché dopo dieci secondi dimentica ciò che gli è successo: l’uomo anche deve esserlo, perché ha la straordinaria possibilità, tramite la memoria, di andare poi a ripescare ciò che ha vissuto e, a mente fredda, di trarne il giusto insegnamento. Bisogna dimenticare sì, ma solo nel giusto momento, per poi far lavorare al meglio lo strumento più prezioso che l’uomo ha a disposizione.
La catarsi della memoria
La memoria è chiaramente uno strumento potentissimo nelle mani dell’uomo, ma può essere tanto deleteria quanto formativa. La massima di Ted Lasso apre a questioni esistenziali enormi, addirittura fondanti dello stesso essere umani. La memoria è ciò che ci caratterizza, nel bene e nel male: siamo fatti dei nostri ricordi, delle nostre esperienze e per questo dimenticare sembra essere un atto contronatura. In fondo, non siamo dei pesci rossi. Eppure, Ted Lasso ha ragione quando dice a Sam di essere proprio un pesce rosso, perché quel potentissimo strumento che ci costituisce, può anche farlo in maniera negativa, e va quindi usato con un certo criterio, attingendo talvolta alla peculiarità dei pesciolini.
Il passato non va dimenticato, ma si deve fare in modo che non ci condizioni. Ted Lasso pronuncia questa frase a Sam subito dopo un errore proprio perché quello sbaglio va dimenticato immediatamente, per poi razionalizzarlo solo in un secondo momento. Non ha senso scordarlo successivamente: va rimosso subito, prima che porti con se tutte le connotazioni negative che può causare, per essere trasformato solo dopo, libero da risvolti oscuri, in un atto formativo. Due operazioni che sono allo stesso modo per cruciali.
Quella che Ted Lasso disegna con la sua famosissima frase è la descrizione della catarsi della memoria. Questo è un tema esistenziale profondissimo, impossibile da condensare in un semplice articolo, intorno a cui si potrebbe discorrere all’infinito. L’esatto uso della memoria può fare una differenza immensa nello sviluppo di un essere umano, nella sua crescita e nella sua delineazione. Il protagonista della serie di Apple TV+ ci spalanca questo tema, ci invita a pensare a come usiamo la memoria e ci spinge a farlo nel modo corretto, non facendoci trascinare a fondo dai nostri errori, ma dimenticando quando possiamo ancora farlo, per purificare la mente da influenze negative e attingere a tutta la potenza positiva che la memoria può avere.
Ted Lasso è un pedagogo strepitoso
Questa strepitosa frase è solo una delle spettacolari citazioni di Ted Lasso, capace di condensare in semplici battute delle riflessioni profondissime. Il valore formativo della memoria e i suoi risvolti negativi sono al centro di questo straordinario passaggio in cui il protagonista della serie di Apple TV+ mostra, ancora una volta, tutta la sua immensa umanità e soprattutto la sua enorme vocazione come pedagogo. Ted Lasso è un allenatore nel senso più primigenio del termine: non allena dei calciatori, ma degli uomini, va a lavorare sulla natura e non sulla sua esposizione, si spinge a fondo fino all’essenza dei suoi ragazzi, svolgendo un lavoro formativo incredibile.
In questo caso, Ted Lasso impartisce a Sam e di riflesso a tutti gli spettatori una lezione importantissima sull’uso della memoria, uno strumento di una potenza inaudita, che a seconda di come viene usato può essere estremamente formativo o deleterio. Questa è però solo una singola manifestazione della pedagogia di Ted Lasso, che poi si articola in tanti altri insegnamenti che si ricavano nel corso della serie.
A riunire tutte le riflessioni innescate dall’allenatore del Richmond ce n’è una più ampia, che si posa su quello che è il vero compito di un allenatore: fornire educazione. Ted Lasso non è solo un coach, ma è una guida, un faro, è un pedagogo nell’accezione più totale del suo significato, ovvero quella di mentore, sotto tutti i punti di vista, per i suoi giovani allievi. Per i calciatori del Richmond, Ted Lasso è tutto ciò e lo è anche per noi spettatori, che in tre stagioni non abbiamo mai smesso di imparare le straordinarie lezioni di vita impartite dal personaggio interpretato magistralmente da Jason Sudeikis.