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10 motivi per amare Carmy Berzatto , il tormentato protagonista di The Bear

carmy jeremy allen white the bear
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The Bear è speciale, e lo stanno capendo un po’ tutti. Infatti, da quando ha fatto il suo sbarco ufficiale in Italia su Disney+ lo scorso 5 ottobre, la serie tv di Fx Hulu si è piano piano diffusa a macchia. Un po’ come la soffocante storia che ritrae, è impossibile sfuggire al fascino oscuro e tormentato di The Bear. Ed è tanto meno difficile resistere al magnetismo del suo inquieto protagonista Carmy Berzatto. Il percorso di elaborazione del lutto a seguito del misterioso suicidio del fratello maggiore Mikey e di presa di controllo del suo ristorante italiano The Beef sono i due fattori scatenanti della realtà dello Chef. Quella di The Bear è una storia che colpisce per la ruvida onestà della sua rappresentazione dell’industria della ristorazione e dell’introspezione altrui. I travagli emotivi dei suoi protagonisti arrivano sino alle tempie tanto sono viscerali e diretti. Proprio per questi e altri motivi, The Bear è soffocante e meravigliosa, e nel caos della sua cucina di una Chicago universale, e dell’intimità dei suoi personaggi, non possiamo fare a meno di amare Carmy Berzatto, lo chef che sembra perdere tutto il controllo avuto nel mestiere e nella vita privata fino a quel momento.

Carmy Berzatto perde ogni riferimento e dà avvio al fremetico viaggio a più dimensioni e direzioni di The Bear. Il protagonista indiscusso è tra i personaggi più completi di questa stagione televisiva ed ecco ora 10 motivi per amarlo (che sono un po’ anche le ragioni per amare lo show).

Attenzione: L’articolo può contenere spoiler su The Bear.

1) Jeremy Allen White

jeremy allen white the bear
Jeremy Allen White (640×412)

Il giovane interprete statunitense già conosciuto nel ruolo di Lip Gallagher in Shameless è più di un valido motivo per amare The Bear e il suo protagonista Carmy Berzatto che prende vita sullo schermo. Con il ruolo nel dramma familiare di Showtime, l’attore aveva già dimostrato in più occasioni le sue valide doti ma, nella nuova produzione, l’aura tormentata e l’animo disciplinato che entrano in conflitto tra loro all’interno ed esterno del giovane Carmy non sarebbero tanto vivide senza il contributo del magnetico Jeremy Allen White.

2) La fragilità

Al centro di The Bear c’è anche e soprattutto la fragilità di un personaggio ferito, confuso. Il suicidio immotivato del fratello, senza lasciare alle spalle nemmeno un biglietto, tormenta Carmy il cui mondo è sul punto di crollare. Ogni certezza passata e presente vacilla. The Bear è anche e soprattutto un viaggio introspettivo in cui la vulnerabilità del protagonista è un veicolo tanto complesso e dimensionale che proietta in una storia in cui l’empatia è un fattore centrale. Carmy si sente tradito e immerso in un dolore indecifrabile che illustra una fragilità concreta, fuori dal tempo e dallo spazio.

3) L’incomunicabilità

La fragilità di Carmy Berzatto è soffocante. Soffoca noi e il protagonista proprio per la difficoltà che ha nell’esprimere il proprio tormento interiore. L’incomunicabilità rappresentata sullo schermo lacera il personaggio che spesso non reagisce nel migliore dei modi, proprio perchè immobilizzato da sentimenti che non riesce a controllare. Carmy ha il fianco scoperto, e la difficoltà che spesso ha nell’esternare il suo dolore lo rende organico, identificabile e complesso. È bloccato da un sentimento che non gli permette di andare avanti e fa fatica a aprirsi veramente al razionale e ai fatti.

4) La disciplina

Carmy Berzatto (640×360)

La disciplina culinaria e metodologica autoimposta di Carmy si evince sin dal suo modo di affettare con forza e decisione gli ingredienti scelti con cura, fino alla gestione della sua brigata che cerca di rivoluzionare in maniera professionale. La difficoltà nell’interpretare e gestire le proprie emozioni nel contesto interpersonale e lavorativo in cui si colloca mettono ancora più in crisi la ferma personalità di Carmy Berzatto. Il protagonista di The Bear è alienato, soprattutto dalla scissione che vive. Originario di un ambiente culinario completamente differente rispetto alla paninoteca che si trova a gestire da un momento all’altro, Carmy proviene da una cucina gourmet, stellata e spietata in cui vige una certa disciplina e organizzazione gerarchica del lavoro. Soprattutto all’inizio della stagione, la sua professionale etica lo distingue lo rende estremamente diverso dai nuovi colleghi e dal nuovo ambiente di lavoro, caratterizzato da un clima più disteso e disorganizzato. Lo straniamento del personaggio è organico sullo schermo, mentre la sua mano ferma e l’autorevole condotta lo rendono un leader fascinoso e trainante.

5) Crede nel suo Team

Carmy e Sydney (64ox360)

Pur essendo originario di un contesto lavorativo e accademico in cui esperienza e formazione sono alla base, Carmy Berzatto è estremamente fiducioso del Team lasciatogli in eredità da Mikey. Complice la testardaggine che contraddistingue il giovane Chef, il protagonista crede nei suoi nuovi colleghi e decide di puntare su di loro nel tentativo di sviluppare e sfruttare la meglio i punti di forza di ciascuno. Decide, a esempio, di dare fiducia al panettiere del locale, Marcus, tanto appassionato di pasticceria e desideroso di lanciare il nuovo sistema di dessert del locale, pur non avendo mai concretamente lavorato nel settore. In particolare, nell’animo speranzoso e orientato allo sviluppo personale e collettivo di Carmy, la scelta vincente si rivela la scommessa fatta sulla giovane Sydney Adamu, una giovane Sous-chef inesperta che tenta in tutti i modi di rilanciare l’attività.

Il rapporto tra Carmy e Sydney è un undicesimo motivo per apprezzare lo chef protagonista di The Bear, proprio in virtù di un rispetto reciproco fatto di fiducia, perseveranza e innovazione.

6) La perseveranza

the bear
Carmy Berzatto (640×359)

La perseveranza (e in un certo senso testardaggine) di Carmy Berzatto è uno dei motivi che lo rendono tanto amabile e uno dei fattori trainanti della serie tv. Nonostante il dolore, nonostante le difficoltà, nonostante la sua formazione professionale che gli permetterebbe di scappare ovunque e cercare lavoro altrove, l’antieroe non molla mai. Potrebbe lasciare andare tutto in mille occasioni, ma non lo fa mai. E’ dedito. E’ dedito all’ultima volontà del fratello defunto, è dedito alla sua eredità, è dedito alla tradizione familiare, all’impegno preso, è dedito a Sydney e a tutta la squadra. Carmy decide di sposare la causa di rilanciare il locale e, nonostante tutte le avversità (e persino l’insubordinazione della cucina), non si tira mai indietro e continua a lottare pur lacerato da un dolore profondo che sembra prendere il sopravvento e accecarne alcune scelte.

7) E’ pluridimensionale

The Bear è uno show che trae la sua forza dalla caratterizzazione dei suoi personaggi. Ogni azione non si colloca casualmente nella sua storia. Tutto è collegato e ha più dimensioni con valore d’esistere. In una narrazione tanto multistrato e organica, Carmy Berzatto è il collante, il più complesso dei personaggi e per questo il più decifrabile e indecifrabile. Nel caos soffocante e ritmato del The Beef, Carmy è vivo, è credibile, strutturato e il più dimensionale dei suoi personaggi. Probabilmente è tra le figure meglio riuscite dell’attuale stagione televisiva e non solo.

8) Il lutto

Il modo individuale e proprio che Carmy ha di affrontare la perdita del fratello lo caratterizza in maniera peculiare all’interno della storia di The Bear che altrimenti non sarebbe la stessa. Il tema del lutto attraversa tutta la serie tv e il rapporto con l’ora scomparso Mikey tormenta il protagonista emotivamente e razionalmente bloccato. La rabbia, la confusione e l’attitudine di Carmy sono la conseguenza della difficoltà nell’accettare il gesto immotivato a cui tanto tenta di dare un senso per poter almeno in un certo senso risolvere la quesitone. Il dolore rende lo Chef più oscuro, vulnerabile e in grado di attrarre empatia.

9) I capelli

Carmy the bear
Carmy Berzatto (640×365)

I capelli di Carmy Berzatto sono emblematici del personaggio. Il taglio è espressivo del caos vissuto dal personaggio all’interno e all’esterno. La voluminosità e impostazione caotica della folta chioma dello Chef lo rendono ancora più autentico e rafforzano ancora di più lo stato emotivo e psicologico del personaggio. I biondi ricci inconfondibili di Jeremy Allen White sono ora emblematici del tormentato personaggio, il cui tumulto è raffigurato sullo schermo attraverso essi: a livello visivo, arrivano ancor prima del suo travaglio intimo. I capelli di Carmy sono spesso più comunicativi di un giovane uomo che fa fatica a esprimere se stesso.

10) Yes, Chef

L’iconico Yes, Chef introdotto da Carmy Berzatto alla sua nuova squadra del The Beef diventa un mantra per la serie tv. Ripetuto a macchinetta e con disciplina prima dallo Chef e, successivamente anche dai membri della brigata, è un simbolo di uguaglianza, rispetto e fiducia. Il protagonista introduce l’espressione tipica del contesto formale e ricercato in cui operava come primo grande cambiamento all’interno della nuova cucina che gestisce. Inizialmente diffidenti, con la graduale accettazione della strategia del nuovo leader, anche i membri della squadra della paninoteca, uno alla volta, accetteranno di indossare il grembiule blu e a impiegare lo Yes, Chef, entrambi simbolo di una rinnovata unione del Team, della fiducia verso la guida di Carmy, e di un’abbattimento delle gerarchie. Lo Yes, Chef, in veste di battuta più inflazionata del personaggio di Jeremy Allen White, è uno slogan identificativo del protagonista e del suo modus operandi. Pronunciato con voce decisa e ferma, è impossibile non amare Carmy Berzatto per un’espressione tanto emblematica, unitaria e chiave per The Bear.

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