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Le 10 citazioni più iconiche di The Bear

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Attenzione: evita la lettura se non vuoi imbatterti in spoiler di The Bear

Ad agosto del 2023 è uscita la seconda stagione di una serie come The Bear che ci aveva già conquistati tutti con la prima stagione. The Bear, che in maniera molto riduttiva si potrebbe definire un’ottima serie sul mondo della cucina, è tantissime cose ma più di tutte è una ventata di novità (ma è davvero una comedy? Ce lo siamo domandati nel corso di un approfondimento che l’ha messa a confronto con Succession). La serie ha infatti fatto impazzire tutti, soprattutto per il suo modo cinico e malinconico di raccontare una storia come un’altra, una storia che potrebbe essere quotidiana ma che ha tutte le carte in regola per essere eccezionale (come successo, in particolare nel sesto e nell’ultimo episodio della seconda stagione: l’abbiamo raccontato in questo pezzo)..

Carmen è uno chef che ha alle spalle una carriera in un ristorante stellato e che, per sua personale volontà ma anche per una sua stessa guarigione, sceglie di portare avanti il vecchio locale del fratello Michael, deceduto. Il locale in questione, è un disastro, proprio come chi ci lavora dentro. I suoi dipendenti sono infatti lo specchio del luogo di lavoro e Carmen stesso dovrà combattere contro dei demoni che per troppo tempo aveva nascosto dentro di sé.

The Bear, per questo e per tanti altri motivi, è una storia drammatica con mille sfaccettature, che racconta della bellezza dell’umanità e della fragilità, oltre che di un mondo spietato come quello della ristorazione. In sole due stagioni, The Bear riesce a regalarci delle lezioni di vita a diventare iconica, anche e forse soprattutto a causa della sua perfetta scrittura, da cui ne escono delle vere perle, destinate a rimanerci in testa, come fossero dei mantra.

1. “Anticipation creates luxuriation” – “L’attesa crea lussuria” (Richie)

The Bear

Tutto ci saremmo aspettati, tranne che Richie, il “cugino” di Carmy, avesse mai potuto citare Siddharta. Ma sappiamo anche che da Richie, possiamo aspettarci di tutto. Già dalla primissima stagione, infatti, abbiamo imparato a conoscere il tragicomico amico di famiglia della famiglia Berzatto, la famiglia di Carmen. Un uomo con pochi ideali, almeno apparentemente, che vive il lutto della perdita del migliore amico, in maniera distaccata, quasi troppo, dal mondo reale.

Richie è un uomo che fa della sua simpatia e della sua ironia un’arma con la quale difendersi, con la quale nascondersi, persino dalla sua ex moglie e da sua figlia. Nella seconda stagione lo vediamo redimersi, se così si può dire, andando verso una strada diversa, capendo quanto sia importante per se stesso e non per gli altri, avere un obiettivo. Sarà Carmy ad aiutarlo, con la scusa della formazione per il The Bear che sta per aprire, facendogli aprire gli occhi sulla persona che vuole essere.

E così comincia a ragionare sulla sua vita e sulla sua carriera, al locale cui tiene forse più di tutti, e arriva addirittura a fare un discorso motivazionale alla squadra, nel giorno dell’imminente apertura del nuovo e rinnovatissimo The Bear. E, forse per le prima volta, pendono tutti dalle sue labbra. Compresi noi.

2. “It would be weird to work in a restaurant and not completely lose your mind” – “Sarebbe strano lavorare in un ristorante e non perdere completamente la testa” (Sidney)

The Bear

La positività non è qualcosa che definisce il personaggio di Sidney, o almeno non quella positività che siamo abituati a vedere. Eppure, Sid è una ragazza che non perde mai il focus sul suo lavoro e sa benissimo a cosa va incontro quando accetta di lavorare con Carmen. E, forse, proprio per questo è ancora più determinata ma anche più ansiosa e stressata. Anima affine a quella di Carmy, Sid gioca molto col suo equilibrio interno tra lavoro e salute fisica e mentale, soprattutto perché ha su di sé delle aspettative molto alte, da parte di suo padre, ma anche da parte di Carmen e da parte del suo stesso giudizio.

Sa che il suo è un lavoro in cui perdere la testa è qualcosa di inevitabile, quasi indispensabile, ma sa anche che si può cambiare e che il locale The Bear potrebbe far parte di quel cambiamento. È un sogno, anche se può sembrare una parola grossa, un’ambizione, un posto dove arrivare per sentirsi meglio. Ma per far sì che questo accada bisogna lavorare sodo e Carmy e Sid lo sanno, lo fanno e con tutte le loro forze cercano di creare un locale dove potrebbe addirittura essere possibile non perdere la testa.

3. “We can’t operate at a higher level without consistency” – “Non possiamo operare a un livello più alto senza coerenza” (Carmen)

The Bear

Carmen richiede sempre molto a se stesso, e così anche a tutta la squadra di lavoro che si crea intorno. La sua formazione in ristoranti stellati e frenetici, lo porta ad avere una visione molto quadrata e severa del suo lavoro, nonostante il suo fisico e il suo carattere lo spingano in un altro verso. È l’eterna lotta di Carmen Berzatto, tra razionalità e amore, tra disciplina e leggerezza, tra aspro e dolce. E quegli stessi demoni contro i quali combatte ogni giorno, gli permettono di mantenersi in riga, di non perdere il focus, nonostante la difficoltà e la durezza di tutto quello che affronta.

Quando parla di coerenza e di “operazione”, Carmen si riferisce alla cucina, dentro la quale non è possibile lavorare senza un minimo di coerenza. E ha, chiaramente, ragione ma allo stesso tempo si odia per questo perché sa che quella stessa severità imparata in una cucina frenetica, lo porterà ad allontanarsi da tutto e da tutti. E vorrebbe contrastarla, ma non può. Sarà anche per questo che, alla fine, capirà di avere bisogno di una mano, in cucina ma anche fuori. E Sidney sarà la persona giusta, seppur con lo stesso tipo di problema di gestione degli equilibri. O forse proprio per questo.

4. “I Wanna Cook For People And Make Them Happy And Give Them The Best Bacon On Earth.” – “Voglio cucinare per le persone e renderle felici e dare loro il miglior bacon sulla faccia della Terra!”(Sydney)

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Sidney è uno dei personaggi più interessante di The Bear, perché è difficile (soprattutto all’inizio) da decifrare. È una ragazza intraprendente e indipendente, che cerca la sua strada nel mondo della cucina che le provoca spesso molte ansie ma senza il quale non riuscirebbe a vivere. La sua passione la spinge verso il The Bear, verso Carmen, nell’incontro con un mondo che non conosceva davvero prima. Sidney non demorde mai, ma spesso la vediamo vacillare, tiene testa a chiunque ma ci accorgiamo molto spesso di quanto sia fragile, ama il suo lavoro ma combatte più di quanto dovrebbe con lo stress che esso le provoca. È un personaggio enigmatico e per questo molto interessante.

Nell’iconica citazione in questione, vediamo tutta la sua storia. Come se il suo unico obiettivo fosse cucinare per le persone, ma non cucinare e basta, bensì cucinare il miglior bacon al mondo. Perché Sidney non si accontenta di fare quello che le piace, ma vuole farlo al meglio e soprattutto meglio di tutti. Deve farsi ricordare, anche se questo può provocarle una grande ansia da prestazione. È pronta ad assumersi tutte le responsabilità, perché non si tira di certo indietro di fronte ad una sfida. Sa di poter fare il miglior bacon del mondo, e quindi vuole farlo.

5. “Yes Chef!” – “Sì, Chef!”(tutti)

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È la citazione che ha cambiato il nostro modo di vedere tante cose, su The Bear ma non solo. Quando ci chiediamo come mai The Bear abbia avuto così tanto successo, forse è proprio a causa di quel “Yes, Chef!” che sentiamo continuamente nella serie e a cui viene data tantissima importanza. Da tutti i componenti della squadra di Carmen. In quel “Yes, Chef!c’è inclusione, c’è abbattimento di barriere, c’è comprensione.

Lo chef non è più solo Carmen, sono tutti chef o almeno tutti hanno il diritto di sentirsi chiamare chef. Perché lavorano tutti sodo, senza mai fermarsi, senza perdere di vista l’obiettivo. Sono tutti capi, nessuno lo è. E questa concezione che The Bear porta avanti è il motivo principale per cui la serie può risultare rivoluzionaria e unica; non si parla di ristorazione, non si parla di chef, si parla di uomini e donne, di lavoratori e di sognatori, tutti con la stessa mansione nella vita, tutti con il diritto di essere chiamati chef.

Perché le parole contano e certe volte non basta provare ad includere, certe volte bisogna dire le cose come stanno. E quindi io, chef, porta rispetto a te, chef. In modo da essere in sintonia.

6. “It’s not about the food. It’s about the people.” – “Non c’entra il cibo. C’entrano le persone.”(Carmen)

Questa potrebbe essere la citazione che meglio racchiude l’intera serie The Bear: non è solo cibo, non è solo ristorazione, non è solo il lavoro di cuoco, né solo l’approccio al cibo. Al centro ci sono le persone e quello che provano quando si siedono a mangiare, ma anche le persone e le loro difficoltà che smorzano grazie al cibo e grazie al lavoro che intorno al cibo vive. A pronunciare questa frase è Carmen ma avrebbe potuto essere attribuita a qualsiasi personaggio di The Bear perché, come si diceva, tutti i protagonisti sono uniti dal cibo ma ognuno di loro ha delle strade da percorrere, dei desideri da raggiungere e degli ostacoli da sormontare.

Carmen parla per tutti quando dice che non è importante il cibo, ma le persone. E se può sembrare strano detto da lui in un momento in cui la sua passione stava per diventare solo esclusivamente lavoro, è altrettanto illuminante che a pronunciarla sia un uomo pronta a stravolgere tutto per il suo benessere. E così tutta la sua squadra. Perché il The Bear non è più solo il sogno di Carmen, bensì diventa il sogno di tutti quelli che decidono di riporre in quel locale una parte dei loro sogni.

7. “Every second counts” – “Ogni secondo conta

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È forse la frase più iconica dell’intera serie, quella che segna il ritmo della narrazione e che delinea la storia, di Carmen prima e poi di tutti gli altri. È un motto, quasi una frase fatta, che dovrebbe avere un significato razionale ma anche onirico. Ogni secondo conta, in una cucina. Ma a trasformarla e a renderla alla mercè di tutti sarà proprio Carmen, lo stesso che la importa da quel ristorante stellato che tanto lo ha fatto penare. Veniamo a sapere, solo nella seconda stagione, che è la sua mentore ad averlo appesa nel suo ristorante (mentore interpretata da una splendida Olivia Colman).

Ma Carmen, nel suo nuovo locale, gli cambia il significato, rende quel motto uno stile di vita più che un’incitazione. Ogni secondo conta, in cucina ma anche nella vita. E un motto ispirazionale diventa, così, un monito a non scordarsi mai di vivere. Carmen, meglio di chiunque altro, sa quanto sia importante trovare un equilibrio tra lavoro e salute mentale e utilizzare la stessa frase che lo ha ossessionato, capovolgendola e ridandole nuovo significato, è un atto di coraggio. Coraggio che davvero ispira tutta la sua squadra.

Avevamo affrontato il tema in un articolo specifico intitolato, per l’appunto, Every Second Counts.

8. “You’re Watching The Fire And You’re Thinking, ‘If I Don’t Do Anything, This Place Will Burn Down And All My Anxiety Will Go Away With It.” – “Stai guardando il fuoco e pensi: ‘Se non faccio nulla, questo posto brucerà e tutta la mia ansia se ne andrà con esso’.” (Carmen)

Il pensiero autodistruttivo che definisce Carmen è un motivo che ritorna spesso in The Bear e che delinea molto spesso l’intera serie tv. Nella seconda stagione, per la precisione nella sesta puntata, scopriamo, o almeno cominciamo davvero a capire, da dove viene quel tipo di atteggiamento o cosa abbia contribuito a crearlo. La famiglia di Carmen, la madre ossessionata, lo zio troppo severo, la zia troppo lasciva, il fratello con problemi di depressione poco evidenti.

Carmen esce fuori da questo meccanismo ma lo fa solo fisicamente, mai psicologicamente. La sua tendenza all’autodistruzione e alla caduta in un baratro sconosciuto è qualcosa che racconta la sua infanzia ma anche la sua età adulta. È qualcosa contro cui combattere ogni giorno, contro cui sbattere la testa anche nei momenti più inaspettati, anche nei momenti più felici. Il fuoco è un elemento molto presento in The Bear, la voglia di ardere, di mandare tutto in fumo, le cose che effettivamente ci vanno in fumo, perché siamo pur sempre in una cucina. E Carmen sembra non conoscere altri elementi, sembra considerare solo la soluzione del fuoco per scacciare via la sua ansia.

Ma il fuoco che si accende sotto i fornelli non distrugge, bensì crea. E da lì cerca di ripartire sempre Carmy.

9. “One bite of doughnut brings much joy. Two bites bring sadness”- “Un morso di ciambella ti porta gioia. Due morsi ti portano tristezza” ( Ebraheim)

The Bear

Ebraheim è un personaggio di The Bear che potremmo definire secondario, lavora in cucina con la massimo discrezione, non si lamenta mai, è affezionato al suo locale e all’amico Michael, che ne è il fondatore. È un personaggio silenzioso, quasi non si nota inizialmente, ma nasconde (come tutti) una grande personalità. È un uomo affezionato al suo lavoro ma anche alla sua cultura e, dalla morte di Michael, è ancora più taciturno del solito. Dichiara più volte di non aver mai capito Michael fino in fondo ma di volergli comunque un gran bene, a prescindere da tutto.

The Bear è per lui una casa, dove ha delle anime affini con cui confrontarsi e un lavoro che lo appaga. Tanto da essere piuttosto reticente al cambiamento, come vedremo nel corso della seconda stagione. Ebraheim è un uomo semplice, che ama le sue abitudini e che fatica a mettersi in gioco con la stessa facilità della sua collega e amica Tina. Eppure, a Ebraheim bastano poche parole, come quelle che stiamo prendendo in considerazione al momento, per svelare la sua identità dolce e malinconica, rude ma anche bonaria. Sembra quasi che Ebraheim incarni il vero spirito di The Bear.

10. “How’s your life been, Berzatto?” (Claire) “I have no idea” (Carmen) – “Come va la vita, Berzatto? (Claire) “Non ne ho idea” (Carmen)

Claire è un personaggio che ci viene introdotto solo nella seconda stagione, senza alcun tipo di accenno, di getto. E infatti rimaniamo spiazzati, almeno inizialmente, dalla sua prorompenza. La scena in cui per la prima volta si rincontrano Claire e Carmen è una delle scene più belle in assoluto di tutta la serie The Bear e anche una delle scene che più ci rimangono impresse. Claire è una vecchia amica di Carmy, già da ragazzini c’era del tenero tra loro, si conoscono molto bene e conoscono le rispettive famiglie. Ma quando Claire incontra Carmen al supermercato, tutto cambia.

Non sono più il Carmen e la Claire di un tempo, non sono più bambini e soprattutto non sono più disillusi come un tempo. Non dipendono più dalle loro famiglie, per quanto possano entrambi sembrarne uno specchio. Sono Carmen, lo chef che sta per aprire un locale tutto suo, e Claire, la specializzanda in medicina con lo sguardo penetrante. Eppure, nonostante gli anni che sono passati, Claire sembra conoscere meglio di chiunque altro Carmen, al solo sguardo. Bastano due o tre domande fatte bene per disarmarlo completamente. Da lì vediamo, finalmente, la vera personalità di Carmen che incarna perfettamente il mood di tutta la serie The Bear: la calma, la dolcezza, l’ingenuità. “Come va la vita? Non ne ho idea”, ogni secondo conta e questo è l’unica cosa che ci occorre sapere.