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Every Second Counts: non perdere il tuo tempo, Richie

The Bear
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ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler sulla seconda stagione di The Bear

La seconda stagione di The Bear, uscita ad agosto su Disney+, è riuscita nella complessa e decisamente non scontata missione di eguagliare, se non addirittura, secondo il giudizio di molti, superare, la spettacolare prima stagione, che era stata un vero e proprio fulmine a ciel sereno. La serie di FX ha continuato la sua traiettoria, mettendo in scena i complessi e difficoltosi preparativi per l’apertura del nuovo ristorante, utilizzando, come al solito, la cucina come grande metafora esistenziale. Ogni episodio di The Bear ha una sua densità impressionante e tra le puntate più interessanti e di maggiore impatto di questa seconda stagione c’è, sicuramente, la settima, dal titolo “Forks”, dedicata a Richie e al suo stage presso il ristorante stellato dove aveva lavorato Carmy.

Il “cugino” viene mandato lì per fare una preziosa esperienza lavorativa, anche se, come al suo solito, Richie prende inizialmente male la nuova avventura, vedendola come una punizione inflittagli da Carmy più che come un’occasione di crescita. Presto, però, si rende conto di quanto quell’esperienza possa aiutarlo e calandosi nella parte il protagonista di The Bear affina le sue capacità, sperimentando una vera e propria catarsi professionale e personale. Al termine di quello stage, e dell’illuminante colloquio con la chef del ristorante (impersonata da una sempre splendida Olivia Colman), Richie si sente più ricco e sereno, pronto a cambiare vita e a imprimere, finalmente aggiungeremmo, una svolta al suo lavoro. Il tutto grazie all’introiezione di una delle massime più ripetute in The Bear: “Every Second Counts”, che nella puntata 2×07 si arricchisce del suo significato definito.

Ebon Moss-Bachrach e Olivia Colman (640×360)

“Every Second Counts”: il vero significato della massima di The Bear

La seconda stagione di The Bear si è permessa di approfondire alcuni personaggi secondari regalandogli intere puntate e la 2×07 è completamente incentrata su Richie e sul suo stage al ristorante stellato. Al centro dell’episodio, però, c’è proprio questa massima, “Every Second Counts”, che abbiamo sentito a più riprese visto che Carmy l’ha fatta sua dalla precedente esperienza lavorativa e che ritroviamo affissa lì nel ristorante. A primo impatto, ogni secondo conta si rifà essenzialmente al lavoro in cucina, dove la velocità e il tempismo sono tutto e ogni minimo dettaglio può fare la differenza tra un grande fallimento e un perfetto successo. Chiaramente, in pieno stile The Bear, dietro la prima impressione c’è molto altro.

Grazie a questa puntata capiamo davvero, tramite gli occhi di Richie, il significato intrinseco e risolutivo, di “Every Second Counts”. Il senso della frase si articola intorno a una doppia valenza: quella della cucina, del punto di vista dello chef, che è il primo significato, ma poi c’è il piano personale, per non dire esistenziale, di cui la cucina è mera metafora e che rappresenta il sostrato culminante della massima. Ogni secondo conta, ai fornelli come nella vita reale, insomma, e non solo nella contingenza. Sotto questa accezione, la frase indica che non importa quanto tempo si è perso, perché è sempre, comunque, possibile raggiungere la propria realizzazione, nella vita come nel lavoro, dal momento che ogni secondo, anche tutti quelli che verranno, conta.

Non importa, dunque, quanti secondi della nostra vita abbiamo perso, perché ci sono ancora tutti i secondi a disposizione da vivere e ognuno di questi ha un suo peso immenso, tale da far dimenticare ciò che si è bruciato. Richie lo realizza in quella cucina, dove non c’è nemmeno un secondo da perdere, e noi insieme a lui veniamo travolti dall’onda emotiva di questa consapevolezza. Come suo solito, tra urla e passaggi sincopati, The Bear ci offre, in un lampo, uno di quei profondi insegnamenti esistenziali capaci davvero di offrire una nuova prospettiva di vita. Richie nella 2×07 della serie presente su Disney+ è il tramite con cui tutti noi sperimentiamo questa presa di consapevolezza.

L’evoluzione di Richie

All’interno di questa cornice concettuale, dunque, si cala il personaggio di Richie, uno dei più complessi di tutta la serie, particolarmente caratterizzato nella seconda stagione. Nella sua vita, il personaggio interpretato da Ebon Moss-Bachrach ne ha persi tanti di secondi, troppi, e lui stesso lo sa, anche se non vuole ammetterlo a se stesso. L’impasse che vive, però, è, in fondo, proprio figlia di questa consapevolezza, dell’ineluttabile sensazione di aver sprecato troppo tempo e tante occasioni, sia sul lavoro che sulla vita privata, e di conseguenza di quella fastidiosa certezza che ormai il celebre treno è andato e che le grandi occasioni, nella vita, non arriveranno più.

Tutto cambia, però, quando Richie si rende conto che invece si sbagliava, che quel treno e quelle occasioni ancora possono arrivare. Richie fa sua la massima “Every Second Counts” e la interpreta nella sua vera essenza, realizzando che quei secondi sono tutti quelli che verranno non solo in cucina, ma anche nella sua vita, e allora, illuminato, comprende che la sua esistenza ha ancora un senso e soprattutto degli obiettivi e da qui il suo approccio lavorativo, ma anche personale, cambia completamente.

L’evoluzione di Richie è una delle più entusiasmanti e sorprendenti dell’intera seconda stagione di The Bear, una serie che brilla assolutamente per scrittura, regalando dei picchi immensi. Questo straordinario cambiamento, che si vede poi su come Richie gestisce la sala e le ordinazioni all’apertura del ristorante, parte proprio da questa straordinaria consapevolezza della settima puntata, una delle più belle, secondo il parere di chi scrive, dell’intera serie.

The Bear
Richie in azione in The Bear (640×360)

The Bear tra filosofia e cucina

Questa puntata 2×07, illuminante come lo sono state tante altre, conferma questa splendida tendenza di The Bear di nascondere delle massime filosofiche dietro il tratteggiamento della vita in cucina. Un enorme pregio della serie sta proprio nelle modalità in cui queste massime vengono presentate: in maniera fulminea, coerentemente col tono del racconto e senza rallentarne il ritmo frenetico. Non è semplice restituire, in pochi istanti, la potenza di determinati concetti e la ricezione di queste massime è un vero e proprio capolavoro di scrittura di The Bear.

Come accade praticamente dalla primissima puntata, nella 2×07 la cucina si fa, ancora una volta, metafora della vita e non incide solo su Richie, ma su tutti gli spettatori. L’evoluzione del personaggio non è fine a se stessa, non è mera narrazione, ma è pedagogia. Tutti noi che abbiamo visto la puntata ci siamo proiettati in Richie quando lui, insieme a noi, ha compreso la vera essenza di “Every Second Counts”. Anche noi ci siamo ritrovati a ragionare sul tempo perduto, ma abbiamo trovato conforto pensando a tutto quello che invece è a disposizione. Il consiglio che la serie da a Richie, dunque, di non perdere il suo tempo, è lo stesso che arriva a tutti noi: approfittiamo di ogni singolo, dannato e bellissimo secondo che la vita ci regala.

La straordinaria potenza di The Bear sta nella sua capacità di entrare così a fondo nella mente e nel cuore degli spettatori. D’altronde la serie stessa, come le massime che disperde, ha una sua doppia valenza: al centro del racconto c’è la cucina, ovviamente, ma a ben vedere, se aguzziamo lo sguardo, vediamo che il vero tema di The Bear, in fondo, è nient’altro che la semplice e pura vita.