***Con la precisione che mi contraddistingue vi informo che nella presente missiva indirizzata al mio caro amico Leonard potrebbero esserci informazioni su avvenimenti recenti che voi ancora non conoscete. Attenti agli spoiler!***
Caro Leonard,
questa lettera sentimentale ti stupirà. Sei abituato a ricevere ben altro tipo di documenti da parte mia, lo so, ma non temere. Tra poco dovresti trovare in cucina una delle liste che ami tanto su cosa fare in vista del matrimonio, sono solo dodici pagine perché non ho avuto il tempo di essere dettagliato. Ma mi fido di te, so che farai un buon lavoro. Non posso rischiare che ci siano intoppi di alcun genere, sai che sono sensibile a queste cose. Tra l’altro Amy mi affliggerebbe: inizierebbe a mettere il muso, potrebbe anche piangere, e sai che quella donna è diventato il mio punto debole.
Leonard, l’avresti mai detto che questo giorno sarebbe arrivato?
Io, Sheldon Lee Cooper, che lascio la vita di bagordi del fisico teorico per accasarmi e diventare un padre di famiglia. Alcune cose cambieranno: per prima cosa dimentica gli infiniti tornei di scacchi tridimensionali che ti appassionano tanto. Non posso passare tutta la notte a casa tua, mia moglie protesterebbe. Non siamo mica come te e Penny, che pur essendo sposati vi comportate come due ragazzini! E poi devo iniziare a lavorare ai quindici figli che ho in piano, di certo non si faranno da soli! Questa vita da sposati si prospetta faticosa.
Da quando è arrivata Amy la mia vita è cambiata, piano piano, in modo poco traumatico. D’altronde, Amy è sempre stata brava a seguire le regole del Contratto tra fidanzati, non posso lamentarmi (anche se è una delle cose che so fare meglio), ma con il tempo ha fatto delle forzature e l’ha avuta vinta lei, come una goccia che scava la roccia. È proprio vero che le donne ti cambiano!
Ma in realtà la mia vita è iniziata a trasformarsi il giorno in cui ci siamo conosciuti. Subito hai capito qual era il tuo posto e di cosa io avessi bisogno. Anche se hai provato a ribellarti, ancora oggi ci provi (che tenerezza!), hai capito che protestare era inutile. Niente batte la mia testardaggine, avresti dovuto vedermi da bambino! Sei sempre stato il migliore amico che potessi avere. Accomodante, disponibile e sottomesso al punto giusto, come è d’uso tra un capitano e il suo braccio destro.
È incredibile come si capisca il valore di una cosa quando la si perde. L’ho vissuto con Amy e adesso anche con te.
So che non ti ho perso, non abbiamo discusso e non ci siamo allontanati (nemmeno fisicamente, sei sempre a distanza di tre bussate). Ammetto, però, che è già stato difficile andare a vivere con Amy e lasciarti al di là del pianerottolo, con il mio divano. Compiere questo passo così definitivo mi terrorizza. Sei l’unico con cui posso parlare di queste cose, quindi apprezza la mia onestà e giura di non prendermi in giro. Mia madre mi direbbe di andare in chiesa a pregare e tua madre mi ha già detto che sto facendo una follia (soprattutto riguardo i numerosi figli), quindi preferisco non rivolgermi nuovamente a Beverly.
Mi sei stato a fianco per così tanti anni che ormai ti considero parte della mia famiglia a tutti gli effetti. Anzi, anche più di Georgie e Missy ora che ci penso. Loro non hanno saputo apprezzarmi quando mi avevano costantemente con loro. Tu, invece, mi hai sempre fatto sentire importante. Per anni mi hai portato in giro con la macchina, a lavoro o in fumetteria, e in realtà ovunque avessi bisogno di andare. Poi è scattato il primo campanello d’allarme quando Penny si è trasferita nel nostro palazzo. Nonostante il sarcasmo con cui ti inondavo (soprattutto riguardo al fatto che non l’avresti mai conquistata), in fondo temevo che mi sostituissi con lei. Io e te c’eravamo sempre l’uno per l’altro. Ora c’era un’incognita, che per la prima volta non sapevo collocare.
Sono stato molto fortunato a esserti amico, Leonard, perché sei stato in grado di non farmi mai sentire di troppo.
Certo non è stato molto carino scoprire che il club super esclusivo della Caltech non era poi così esclusivo e che mi avevi mentito solo per avere occasione di avere un posto tutto per te e Penny. Però lo capisco. Non deve essere bello vivere costantemente nella mia ombra. In questo modo, però, ti sei guadagnato il privilegio di essere il mio testimone di nozze e non è poco, no?
Non ti sei mai stancato di me, anche se ci sei arrivato vicino. Ti ho davvero fatto impazzire, certe volte. Però ora sono tranquillo, Penny mi ha confessato che anche tu hai temuto che il nostro rapporto cambiasse con l’arrivo di Amy. Avevi bisogno di essere necessario a qualcuno. Sapevi che io contavo su di te per tutto e non volevi che qualcuno ti sfilasse il ruolo dalle mani. Scommetto che ti manca massaggiarmi il petto mentre mi canti Soffice Kitty (e anche a Penny), non serve a niente negarlo.
Hai visto il peggio di me, l’hai sopportato per anni, ma non mi hai mai voltato le spalle.
Se con Amy non andasse così? Non sono più il ragazzo di cui si è innamorata, sono cambiato. Cosa succederebbe se si stancasse di me? Non voglio essere melodrammatico ma non credo potrei riprendermi.
Per colpa sua, tua e di Penny, e anche dei nostri altri amici, non solo ho imparato a distinguere le emozioni, ma anche a provarle! Tutte! E sono così tante… a quelle belle ci si abitua, quelle brutte invece non vorresti provarle mai. Tu che sai come tenermi a bada cerca di non distrarti troppo! Non ci crederai, ma per queste cose sentimentali tu sei un po’ la mia bussola morale, il mio punto di riferimento.
Ti ho chiesto molte cose in questa mia lettera, ti ho chiesto di fare molte promesse, ma ci sei abituato. Questa volta ti offro anche io qualcosa in cambio: la mia gratitudine. Leonard, sei il miglior amico della persona più insopportabile, ossessiva ed egocentrica della California (e del Texas). Sei quasi un martire. Dovresti avere il Nobel per la pazienza… aspetta non esageriamo, qui si capisce che sto mentendo: il Nobel è una mia prerogativa.
Essere tuo amico è un grandissimo regalo che ho imparato ad apprezzare nonostante tu sia bassino, soffra di meteorismo e sia un fisico sperimentale. Vedi che progressi ho fatto? Non avrei mai scritto cose del genere fino a qualche anno fa. Sii fiero di me, io lo sono!
Ora ti lascio, devo raggiungere Amy alla lezione di danza per prepararci al primo ballo da sposati. Non potevamo fare un valzer?
Tra poco busserò alla tua porta perché devi accompagnarmi a lezione, come potrei andarci, dato che lei è già lì? Ho deciso che sarà in questa occasione che ti darò la lettera, così potrai leggerla con calma e non mostrarmi i tuoi occhi lucidi dall’emozione. Vorrei risparmiarmi questi sentimentalismi.
Ciao Leonard, a tra poco,
Dr Sheldon Lee Cooper.