Charlie Sheen – Charlie Harper (Due uomini e mezzo)
Torniamo a una commedia: dopo The Big Bang Theory è la volta di Due uomini e mezzo. Come non partire dai problemi di alcolismo che caratterizzano entrambi i personaggi? Come non continuare citando il ruolo di sciupafemmine che uno ha nelle realtà e uno ha nella finzione? E infine, come non parlare dell’atteggiamento scanzonato e “svaccato” che appartiene in maniera perfetta a entrambi? Oltre a questo, però, c’è molto altro ad accomunare i due Charlie. Il fatto che entrambi siano artisti. Uno creatore di jingle per pubblicità e uno, ovviamente, attore. In entrambi i casi comunque non si tratta di lavori normali, ma di lavori che hanno grossi periodi di concentrazione sull’opera del momento.
Possono però avere anche lunghi ed eventuali periodi di pausa. Questo incide sia sull’ottica di avere maggiori difficoltà nel crearsi un piano di vita lineare e incide anche sul carattere del diretto interessato. A maggior ragione, se il soggetto in questione è Charlie, sia reale che personaggio, che è paurosamente attratto dalla vita sregolata. Il suo lavoro non lo aiuta a darsi una regola precisa da rispettare indiscutibilmente ogni giorno come forma di imprescindibile obbligo. Vien da sé che l’accostamento dei due risulta essere perfetto.