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Il curioso caso dei cognomi in The Big Bang Theory

The Big Bang Theory

Questo gruppo, eterogeneo come pochi altri al mondo, era composto inizialmente da elementi al limite del macchiettistico, abbozzati per mezzo di tratti approssimativi e difficili da affrontare, prima di tutto per se stessi. Poi è arrivato il Big Bang e la teoria che porta con sé: l’evoluzione, a prescindere dai presupposti di partenza, passa attraverso la coltivazione delle amicizie e l’esplosione dell’amore (bang!), mettendo così tutti sullo stesso piano. Questo, in fondo, è il vero punto di forza di The Big Bang Theory: chi è normale lotta per diventare speciale (Penny), chi è speciale lotta per diventare normale (tutti gli altri). Chi ha un cognome affronta una battaglia per renderlo armonico col proprio nome, chi non ce l’ha… non ne ha bisogno. E scoprilo non è più tanto importante. Talvolta si affrontano dei giri immensi in direzioni opposte per poi tagliare lo stesso traguardo: essere se stessi e affermarsi all’interno di una società con le peculiarità di un cognome e la miriade di sfumature che il nostro nome può portarsi dietro, senza etichette. I pregiudizi non devono esistere, se si ha solo un cognome. Non possono esistere, se ad un cognome si accompagna un nome. A noi l’onere di farli convivere. A noi l’onore di pronunciarli a voce alta. Noi, come loro.

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