Pasadena, 2007. Due ragazzi intelligenti lavorano all’Università, uno è un fisico teorico, l’altro un fisico sperimentale. Sono patiti di fumetti, fantascienza e videogiochi e molto poco abili nei rapporti umani. Un giorno incontrano la nuova dirimpettaia, una procace bionda allegra e svampita, niente di più lontano dal loro mondo. Sarà il fuocherello che incendierà le loro semplici vite, cambiandole per sempre.
Questo è The Big Bang Theory.
Bastano poche righe per capire che è la descrizione della puntata pilota, in cui abbiamo appena conosciuto i personaggi di Leonard Hofstadter, Sheldon Cooper e Penny (cognome sconosciuto).
La serie è giunta a conclusione (i commenti del cast sulla cancellazione sono davvero toccanti, li abbiamo raccolti). Ci siamo affezionati a tutti i protagonisti, Rajesh Koothrappali, Howard Wolowitz, Bernadette Rostenkowski, Amy Farrah Fowler, a come questi personaggi sono evoluti nel corso delle stagioni. Eppure è così difficile dimenticare come tutto è iniziato.
Ma se vi dicessi che The Big Bang Theory non doveva cominciare così? Mettetevi comodi e leggete un po’ qua.
Siamo nel 2005. Gli sceneggiatori e produttori Chuck Lorre e Bill Prady hanno un’idea: una serie con protagonisti due giovani scienziati tanto intelligenti quanto incapaci di uscire dal mondo fittizio rappresentato dai fumetti e dalla fantascienza. Una serie in cui far fronteggiare a un gruppo di nerd incalliti il mondo reale fatto di ragazze, feste e persone super normali. Decidono di girare un pilot, proposto inizialmente per la stagione televisiva 2006-2007.
The Big Bang Theory: what if…
Nel pilot originale due nostre vecchie conoscenze, Johnny Galecki (Leonard) e Jim Parsons, (Sheldon), incontrano Katie, una ragazza che piange seduta sul marciapiede perché, dopo una brutta litigata col fidanzato, è stata cacciata di casa. Leonard, nonostante le critiche di Sheldon, la invita a cena e a stare momentaneamente nel loro appartamento. Un appartamento che notiamo essere molto più caotico di come ce lo ricordavamo, con una grande lavagna che occupa una parete sopra il camino e scartoffie sparse dappertutto.
A questo punto ci viene presentata l’unica altra protagonista presente nella puntata: Gilda, un’amica nerd di Leonard e Sheldon, innamorata di Leonard e subito gelosa di Katie. La puntata prosegue in modo piuttosto banale e piatto con Katie che, tornando a casa ubriaca, parla con Leonard e cerca di capire con un’equazione fittizia fatta di disegni sulla lavagna che cosa ha fatto di sbagliato nella vita e si fa altre domande esistenziali onestamente inutili in un pilot. La puntata finisce con Katie che decide di fermarsi un po’ a vivere con i ragazzi e porta tutti in discoteca.
Tutta un’altra storia
Ebbene sì, questo avrebbe dovuto essere l’originale pilot di The Big Bang Theory. Penny non esisteva, in questa linea temporale alternativa. Raj e Howard non esistevano. O magari sarebbero stati personaggi introdotti in un secondo momento rispetto a Gilda (Irish Bahr). Il personaggio femminile Katie, interpretata da Amanda Walsh, è una ragazza che ci viene presentata come rude, sexy e tosta, ma con un animo sensibile. Molto diversa dalla Penny sexy, ma dolce e svampita degli inizi. La sigla, per questo pilot, era She Blinded Me with Science di Thomas Dolby.
L’episodio è un disastro, la CBS lo boccia in toto. Non nega però il potenziale dell’idea e concede a Lorre e Prady una seconda possibilità. I produttori riscrivono la sceneggiatura e affidano la regia al veterano della Tv James Burrow (l’ideatore della Sitcom Cheers e regista di oltre cinquanta pilot dagli anni ’70). La puntata è un successo e il 24 settembre 2007 il pubblico entra per la prima volta nell’appartamento “started with the Big Bang”. Siamo nel 2022 e, se ne stiamo parlando, qualcosa vorrà pur dire.
Anche se l’episodio non è mai stato diffuso ufficialmente, Chuck Lorre stesso ha raccontato come si sono svolti i fatti e la storia originale. Non è il massimo da vedere, ma è divertente chiedersi “cosa sarebbe successo se…“