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Concedetemi un po’ di paura: il ritorno di The Big Bang Theory è un’incognita totale (ma è giusto avere fiducia)

the big bang theory
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Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler sul finale di The Big Bang Theory

Sta succedendo, ma in realtà non è ancora successo. La notizia è ufficiosa, dopo esser sembrata ufficiale per diversi mesi, ma la mancanza di chiarezza sulle risposte date a riguardo indica una sola via: il terzo spin-off di The Big Bang Theory è ancora un cantiere apertissimo. Il terzo perché il secondo è, al contrario, fin troppo ufficiale: l’interquel si collegherà fortemente a Young Sheldon e incentrerà il suo racconto sul fratello di Sheldon Cooper, Georgie, e la sua prima moglie Mandy. Prima e forse ultima, come indica il titolo “spoileroso” dello spin-off.

Fin qui, tutto ok: il sequel di Young Sheldon raccoglierà l’eredità di una comedy che ha avuto tanto successo negli ultimi anni, incarnando lo spirito maggiormente collettivo e meno “sheldon-centrico ” che il primo prequel di The Big Bang Theory aveva già accolto nel corso delle ultime stagioni, mostrando di avere le idee chiarissime sul percorso da affrontare.

E il terzo spin-off, invece? Qua il discorso è completamente diverso: non sappiamo ancora niente ma il progetto sembra essere piuttosto operativo. Con una certa diffidenza, sia da parte di chi vi scrive che da parte di Chuck Lorre, l’uomo che invece ha scritto The Big Bang Theory.

Chuck Lorre

Qui, iniziano i problemi. I problemi, ma anche le rassicurazioni. Partiamo da una delle sue ultime dichiarazioni a proposito del terzo spin-off di The Big Bang Theory. Alcuni mesi fa, infatti, lo showrunner aveva spiazzato tutti con una frenata sul progetto che aveva contraddetto, in sostanza, la presunta ufficialità delle settimane precedenti. L’avevamo riportata anche noi: “Prima di tutto non è successo nulla con Max. Non so cosa ti è stato detto. Ma con Max non abbiamo niente in atto. Zero, niente. Nessuno sa nulla, a parte le persone che ci hanno lavorato con me. Quindi non è stato lanciato nulla, non è stato posizionato nulla. Tutto molto prematuro”.

E se il network distributore fosse la CBS, già casa ospitante di The Big Bang Theory e Young Sheldon?

“Oppure nessuno, non so. Non l’abbiamo presentato a nessuno. Non sono un grande fan degli spin-off o cose del genere, a meno che non sembri semplicemente… meraviglioso, fresco. Questo potrebbe essere molto diverso e anche molto divertente. Questo è il motivo per andare avanti, non per continuare a scavare nella stessa miniera alla ricerca degli stessi minerali preziosi. Si tratta di fare qualcosa che valga la pena fare. Altrimenti è solo avidità, e non c’è motivo per fare questo”.

Qualcuno si domanderà, a questo punto, dove potremmo aver visto le rassicurazioni, visto che sono state poste delle gigantesche incognite all’interno del discorso. Chiariamolo, allora: è sufficiente l’ultima frase per essere sicuri del fatto che il legame col prodotto sia tale da non giustificare – in alcun caso – la nascita di un prodotto derivato forzato. L’intenzione di procedere c’è e a quanto pare l’idea di base è già stata sviluppata, ma dovrà essere… “meravigliosa e fresca”.

Abbiamo paura perché il progetto potrebbe andare nelle direzioni più disparate. Non è mai semplice, d’altronde, rimettere in discussione le certezze acquisite da una sit-com che ha scritto la storia della tv per oltre un decennio. Siamo certi, tuttavia, della volontà di tirar fuori qualcosa che abbia effettivamente senso.

Ok, ma cosa potrebbero effettivamente fare? Qual è lo spazio di manovra per uno spin-off del genere? Sulla, carta, immenso.

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Elenchiamo di seguito alcune tra le idee più suggestive che sono state discusse negli ultimi anni, con annesso un voto di gradimento per l’idea.

  • Un sequel con protagonisti Penny e Leonard: in alternativa, uno con la sola Penny. Avrebbe senso: la conclusione dell’avventura di Penny non è stata granché soddisfacente, rappresenta l’unico vero limite del finale di The Big Bang Theory e fu criticato dalla stessa Kaley Cuoco. Uno spin-off concentrato su due dei protagonisti principali (o sulla sola Penny) sarebbe in qualche modo un rischio, se si pensa allo scarso tempo trascorso dalla fine della serie madre, ma potrebbe sistemare le cose e non rappresenterebbe un vero e proprio azzardo: per un Joey che incombe all’orizzonte, c’è un Frasier che si affaccia all’alba. Basterebbe avere le idee chiare. 7/10.

E se tornasse Rajesh?

  • Uno spin-off con protagonista Rajesh, di ritorno in India. Magari con un lavoro al di sotto delle sue potenzialità. Anche la storyline di Rajesh ha avuto dei problemi nella fase finale di The Big Bang Theory (e non solo): perché non azzerare tutto e ripartire in un nuovo universo narrativo con un personaggio che garantirebbe un indubbio carisma?

Tutto molto bello, ma Kunal Nayyar, interprete di Raj, sembra essere scettico sul potenziale ritorno al personaggio. A proposito dell’annuncio dello spin-off, disse: “Ad essere onesti, non ho sentito nulla a riguardo oltre a quello che i media hanno raccontato. Non sono del tutto sicuro di cosa si tratti”, ha detto a TVLine. E sull’idea globale:Sembra un po’ troppo presto. Puoi mai fare un revival solo quattro anni dopo la fine dello show originale? A quel punto non è una reunion. È solo un’altra stagione stagione”. Una chiusura totale? Quasi, ma con un ma: “Se lo spin-off dovesse diventare realtà vedremo cosa dice l’universo”.

Noi, comunque, apprezzeremmo un’idea del genere. 8/10.

  • La vita coniugale di Sheldon ad Amy? Oppure quella di Bernadette e Howard, per assistere allo sviluppo delle rispettive vite da genitori? Sarebbe indubbiamente suggestivo, ma si avvicinerebbe troppo al pericolo paventato da Nayyar: a meno che non si introduca un reale elemento di rottura nella narrativa portata a termine da The Big Bang Theory, si rischierebbe di ricreare le dinamiche della serie madre. E di farlo troppo presto, soprattutto se venissero coinvolte entrambe le coppie. Anche in questo caso, oltretutto, l’attore che avrebbe la parte da protagonista ha mostrato un certo scetticismo a riguardo. A proposito della possibilità di interpretare ancora Sheldon Cooper, Jim Parsons ha recentemente detto: “Nella prossima vita. Mai dire mai a niente. La vita è lunga, se Dio vuole, ma non credo“. Parola abbastanza chiare, e le incognite sarebbero superiori alle opportunità. 6/10.

Per fortuna, però, le idee sono tantissime.

  • Un sequel incentrato sulla figura di Beverly Hofstadter. Subito, immediatamente. 9/10.
  • Un midquel nel quale si ripercorrerebbero alcune situazioni di The Big Bang Theory che sono state raccontate, esposte ma non sviluppate a sufficienza. Giusto per fare due esempi: l’esperienza al Polo Nord dei protagonisti, oppure l’avventura nello spazio di Howard. Interessanti, ma la necessità di dover coinvolgere l’intero cast creerebbe non pochi problemi nel primo caso (5/10), mentre per il secondo ci sarebbe maggiore spazio d’azione (7/10).
  • Un altro prequel, stavolta concentrato su un altro dei grandi protagonisti di The Big Bang Theory. Ognuno dei personaggi presenta un background intrigante e presupposti suggestivi per una rivisitazione sui generis dell’infanzia o dell’adolescenza. Il successo di Young Sheldon dimostra, inoltre, che potrebbe esserci spazio per operazioni del genere. Ci intrigherebbe, in particolare, un prequel con protagonista Howard: la sua storia avrebbe tutto per dar vita a una dramedy molto ben equilibrata, offrirebbe la possibilità di rivisitare il personaggio con una chiave innovativa e permetterebbe di conoscere meglio la sua memorabile madre. Stavolta, però, sarebbe impossibile udirne la voce senza poterla vedere e, soprattutto, dovrebbe cambiare la sua interprete. Ci mancherebbe l’attrice che l’aveva valorizzata per anni, ma è una serie che vorremmo vedere. 9/10.

Potremmo andare avanti a lungo (e magari torneremo sull’argomento nei prossimi mesi), ma una cosa è ormai certa: ci sono i presupposti per dar vita a uno spin-off solido, senza ancorarsi a una sterile ricerca della nostalgia senza vere basi.

Le esitazioni di Chuck Lorre, unite all’enorme successo precedente con cui dovrebbe confrontarsi un prodotto del genere, creano più di una paura. Allo stesso tempo, però, c’è la consapevolezza di avere l’opportunità di esplorare ancora questa straordinaria avventura seriale con spunti innovativi. E con una freschezza che darebbe una nuova spinta al panorama delle comedy contemporanee, da tempo in difficoltà. Concedeteci la paura, senza che sfori nel blocco o in rifiuti aprioristici. Si può fare. Un terzo spin-off di The Big Bang Theory si può fare. Non sappiamo ancora come, ma si può fare. E vogliamo crederci: un autore del calibro di Chuck Lorre non sbaglia quasi mai, e con ogni probabilità non lo farà manco stavolta.

Antonio Casu