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Storie di personaggi finiti nel dimenticatoio – The Big Bang Theory: il professor Proton, la coscienza di Sheldon

The Big Bang Theory
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Ci sono personaggi che restano presenti sulla scena per poco tempo ma che riescono a lasciare un segno indelebile in tutti coloro che li hanno amati e hanno amato la serie che li ha ospitati. Oggi parliamo di un personaggio comparso in soli sei episodi di quella serie immensa che è The Big Bang Theory, ma che ha saputo conquistarsi l’affetto del fan: Arthur Jeffries, meglio conosciuto come Professor Proton.

Un personaggio splendidamente interpretato dal comico Bob Newhart, che ci teneva moltissimo a comparire nella serie e che si è aggiudicato un Emmy per la sua performance nel 2013.

Prendi i tuoi occhiali, mettiti il ​​camice da laboratorio, ecco che arriva il Professor Proton!

Sheldon è cresciuto con questa sigla: la trasmissione di Arthur Jeffries, un reale scienziato che, in tv, conduceva un programma di divulgazione per bambini in cui mostrava degli esperimenti scientifici condotti con strumenti e oggetti di uso quotidiano. Un vero idolo, per il piccolo fisico in erba, che in quella trasmissione televisiva vedeva non solo una compagnia, ma un’ancora di salvezza: l’unico momento della giornata in cui un bambino incompreso e geniale (ma anche difficile e scontroso) si sentiva capito e valorizzato.

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Per Sheldon, i pomeriggi trascorsi in compagnia del Professor Proton sono qualcosa di più di un semplice passatempo: sono una vera e propria palestra di scienza, un esercizio quotidiano che allena la sua fertile mente scientifica e lo fa sognare di poter anche lui, un giorno, realizzare incredibili esperimenti e raggiungere risultati impensabili nel campo della ricerca.

Il Professor Proton, per il piccolo Sheldon, è la dimostrazione che qualcun altro come lui esiste, che non è solo al mondo e che verrà il giorno in cui non si sentirà più incompreso ed emarginato per la sua intelligenza e le sue passioni.

Uno dei temi che trascendono l’aspetto della comedy, in The Big Bang Theory, è proprio l’accettazione dell’altro nonostante le differenze apparentemente incolmabili.

Sheldon riceverà una grande lezione di vita dalla sua amicizia con Penny, una persona a prima vista incompatibile con lui. Il programma televisivo di Arthur Jeffries è una prima palestra di accettazione per il giovane, facendogli desiderare e sperare di poter incontrare persone come lui, un giorno.

Il Professor Proton fa la sua prima apparizione in The Big Bang Theory durante la puntata 6×22, La rinascita del protone. Sheldon e Leonard, cresciuti con il suo show, decidono di invitare a casa loro Arthur Jeffries perché si esibisca nel numero che tanto gli ha tenuto compagnia durante l’infanzia: gli esperimenti con il camice, gli occhiali, la patata con la quale alimentare un orologio e, soprattutto, Gino il neutrino, il pupazzo blu mascotte della trasmissione. Il povero professore, però, non è più l’affermato uomo di spettacolo di vent’anni prima: anziano e acciaccato, rischia quasi di morire dopo essersi dovuto avventurare per le scale a piedi, a causa dell’ascensore rotto.

Giunto all’appartamento di Sheldon e Leonard, lo sbigottimento del professore raggiunge il massimo quando realizza che non si trova di fronte a una marea di bambini da intrattenere in occasione di una festa di compleanno, ma che davanti a lui ci sono due adulti con lauree e specializzazioni, con gli occhi a cuore, che aspettano solo che lui faccia il suo show.

Una situazione tragicomica, resa ancora più esilarante dalla reazione di Leonard e soprattutto Sheldon, letteralmente in estasi davanti al suo idolo. I due nerd vorrebbero conoscere tutto del Professor Proton, aspettandosi magari un resoconto di una vita successi professionali e personali, ma la realtà è ben più amara. Arthur Jeffries è uno showman sul viale del tramonto, uno scienziato che, proprio a causa del suo passato in televisione come intrattenitore e divulgatore per bambini, non è stato mai pienamente accettato dalla comunità scientifica. Ciò lo ha portato a dedicarsi, per sopravvivere, alle feste di compleanno dei bambini, dove si esibisce circondato da mocciosi che, probabilmente, non hanno alcun vero interesse per la scienza.

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Una parabola davvero amara, per l’idolo d’infanzia di Sheldon Cooper.

Arthur racconta a Leonard e Sheldon la triste verità: una carriera mai decollata come scienziato, una stroncata come artista televisivo e divulgatore. Persino Gino il neutrino, il pupazzo blu mascotte del programma, nasconde un triste retroscena: il burattinaio che lo ha costruito è andato a letto con la moglie di Arthur e, da allora, lo scienziato odia cordialmente lui e il pupazzo.

Nel corso delle apparizioni successive del Professor Proton in The Big Bang Theory abbiamo modo di apprezzare meglio la sua ironia dolceamara e i suoi modi di fare da vero gentleman, anche quando diventa furioso al veder comparire nel laboratorio di Leonard il suo rivale, Bill Nye, accompagnato da Sheldon. Un doppio smacco per lui perché non solo Sheldon lo ha “rimpiazzato” con un modello più giovane ma quel “modello” è una delle ragioni che hanno portato al fallimento del suo programma. Nonostante i modi di fare insofferenti nei confronti di Sheldon (che, come suo solito, si comporta in maniera davvero opprimente con lui, alternando ossessione, idolatria e strani slanci figliali nei confronti del suo idolo di bambino), abbiamo l’impressione che Arthur cominci ad affezionarsi davvero a quello strano scienziato spilungone. Non a caso, infatti, in The Big Bang Theory il Professor Proton comparirà più in veste di coscienza di Sheldon Cooper che nei panni di se stesso.

Quando il povero Arthur Jeffries muore, nella puntata 7×22, La trasmutazione di Proton, Sheldon reagisce alla notizia in pieno stile Sheldon Cooper: sembra stranamente indifferente alla morte del suo idolo d’infanzia. Ciò accade perché in quella giornata il quartetto di nerd si dedica alle celebrazioni in occasione dello Star Wars Day e Sheldon non vuole perdersi nessuna delle iniziative in programma. Ma, in realtà, sta soffrendo molto per la morte del suo mito: ed è proprio in questa puntata che il Professor Proton assume definitivamente il ruolo di coscienza di Sheldon, comparendogli in sogno nella esilarante veste di maestro Jedi, per consigliarlo e guidarlo.

Un po’ come se Piero Angela ci comparisse in sogno per consigliarci e indicarci la via: sarebbe bello, no?

Le sue apparizioni successive, in The Big Bang Theory, saranno tutte nel ruolo di maestro Jedi, un impacciato e inconsapevole Obi-Wan Kenobi che non ha bene idea del motivo per cui si trovi lì e sembra anche riluttante a comparire, tanto da ammettere con Sheldon di rappresentare solo una proiezione del suo inconscio.

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E, per quanto sappiamo anche noi che ha ragione, che il Professor Proton non può essere davvero lì, ci piace pensare che, per una volta, le regole della scienza vadano a farsi benedire e che ci sia davvero una presenza benevola che consola Sheldon e lo guida in alcuni momenti di The Big Bang Theory.

I consigli che Arthur dispensa a Sheldon nel corso delle sue successive apparizioni in sogno sono teneramente semplici, quasi scontati, eppure significheranno molto per il nostro eroe. Amare le persone che ci stanno intorno, apprezzarle prima che sia troppo tardi, com’è stato per lui, non vedere sempre gli stessi film, mettere la propria ragazza al primo posto, per una volta, e persino fare un accordo prematrimoniale. Le parole di Arthur a Sheldon, inconscio o meno, saranno preziose per lui e lo porteranno a compiere uno dei passi più importanti della sua vita: entrare finalmente in intimità con Amy.

Anche l’ultima apparizione di Proton in The Big Bang Theory sarà per dispensare un consiglio apparentemente semplice ma di vitale importanza per un personaggio anemico di convenzioni sociali come Sheldon: uno, non andare mai a letto arrabbiato, due, se non riconosci le scarpe sotto il letto, non sono le tue. Un consiglio che si rivelerà azzeccato per risolvere un litigio con Amy: la biologa, ora moglie di Sheldon, teme di venire schiacciata professionalmente dall’ego del marito, che la rassicura e, prima di addormentarsi dopo aver fatto pace, controlla se sotto il letto compaiono scarpe sospette.

Se la tua coscienza ti dice di fare qualcosa, meglio dargli retta. Anche se a pensarlo è Sheldon Cooper, un super-uomo che non ha certo bisogno di una coscienza; questo, almeno, è ciò che lui crede. Ma il ruolo di questo ometto timido e gentile, Arthur Jeffries, non è solo quello di aver incarnato, nei primi anni di vita del nostro eroe, un faro di speranza. Il suo scopo nella serie e nella vita di Sheldon era anche quello di rivestire i panni di una improbabile coscienza, che facesse connettere il super scienziato con l’uomo, col marito, con l’amico.

Oltre a ricoprire il ruolo di mentore di Sheldon Cooper, questo personaggio lancia un messaggio importante attraverso The Big Bang Theory: non è vero che i bambini non possono interessarsi alla scienza, lo faranno eccome se troveranno eroi disposti a guidarli con passione, garbo ed entusiasmo in questo pianeta sconosciuto.

Giulia Vanda Zennaro