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Forse non è la Fine – La prima puntata dopo l’ultima puntata di The Big Bang Theory

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Cosa succede dopo l’ultima puntata delle vostre serie tv preferite? “Forse non è la Fine” è la prima puntata (immaginaria) dopo l’ultima puntata delle vostre serie tv preferite. Oggi è il turno di The Big Bang Theory.

Howard: Ascolta! Se stai salendo su quell’aereo perché tu ami Anu e non sopporti l’idea di passare un altro giorno senza di lei, allora va’! Ma se non è così allora resta qui con le persone che ti amano.

Raj: Ma se fosse l’ultima occasione per sposarmi e avere una famiglia?

Howard: Ti posso garantire di no, credimi! C’è una donna che ama i programmi di cucina e i gilet di lana e…Tutte le cose stupide che ami tu.

Raj: Lo credi davvero?

Howard: Sì! E non credo che quella donna ti aspetti in Inghilterra. Se fai una proposta di nozze a qualcuno a Notting Hill, dovrebbe essere qualcuno che sa cos’è quel film.

Raj: Stai dicendo che…”Sei un semplice ragazzo che sta di fronte a un altro ragazzo e gli dice di non andarsene”?

Howard: Mmm…Certo.

Raj: Ti amo Howard!

Howard: Ti amo anch’io…No! No no no no! Non è quello che pensate!

La dichiarazione d’amore più romantica della sua vita continuava a riecheggiare nella mente di Raj, mentre i suoi occhi fissavano il vuoto con aria sognante. Niente avrebbe mai potuto mettersi tra lui e il suo migliore amico: non erano riusciti a separarli il matrimonio di Howard e poi il suo nuovo ruolo di padre, non ce l’hanno fatta nemmeno il suo viaggio nello spazio e l’insopportabile vantarsi di essere un astronauta una volta tornato, il fidanzamento combinato di Raj ma soprattutto i 1300 dollari di biglietto che Howard aveva dovuto sborsare per raggiungere il suo amico in aeroporto, e farlo desistere dall’abbandonare la sua vita a Pasadena per rincorrere il nulla.

The Big Bang Theory
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Perché questo sarebbe stato: accontentarsi di seguire un percorso obbligato, tracciato per lui dalle convenzioni di un continente e di una cultura che non poteva rinnegare ma che si era ormai lasciato alle spalle, solo per una irrazionale e atavica paura di restare solo. O forse per non essere da meno rispetto ai suoi amici, che avevano tutti realizzato i propri sogni.

Improvvisamente un’ombra terrificante avvolta da un mantello nero si insinua nei suoi pensieri, sminuzzando i soavi rimescolamenti di Raj a proposito di Howard con la sua…Spada laser. Letteralmente, perché l’astrofisico sta assistendo incredulo all’apparizione di Darth Fener. «Non posso crederci, sta succedendo davvero! Mi sei apparso in sogno per dirmi che…”TU sei mio padre”?» esclama Raj, in preda all’esaltazione. «Che cosa?! No!» replica colui che un tempo rispondeva al nome di Anakin Skywalker, rabbrividendo alla sola, conturbante idea. «Sono qui per dirti che trovo insopportabile la tua mancanza di fede», continua. «So che sei solo il frutto del mio subconscio ma devo dirtelo, speravo in una rivelazione molto più epica da parte tua», si lamenta Raj. «Tu non ti rendi ancora conto della tua importanza! Hai solo cominciato a scoprire il tuo potere», tuona il temibile Lord. «Se non combatti, allora subirai il tuo destino!».

All’improvviso la figura di Darth Fener inizia inspiegabilmente a emanare un irresistibile profumino di marzapane e poi a rimpicciolirsi sempre di più fino a che Raj non si sveglia di soprassalto dal suo profetico pisolino, richiamato alla realtà dal “driiin” del forno: sono pronti i biscottini a forma di cuore!

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«Un brindisi alla più inquietante coppia di geni che abbia mai vinto il premio Nobel!» esclama Leonard, circondato dagli altri strampalati inquilini dell’iconico condominio di The Big Bang Theory. «Penny, Leonard, vorrei fare un annuncio! Dal momento che sono diventato a tutti gli effetti una celebrità mi sono preso la libertà di stilare una breve lista dei nomi che ritengo più consoni al mio giovane discepolo in arrivo», esordisce Sheldon. «Intendi MIO figlio?!» starnazza Penny. «Ehm, volevi dire NOSTRO figlio! Stephen Hawking Cooper, Beverly Marie Curie o Sheldon Spock Hofstadter?!» trasalisce Leonard, dopo aver strappato di mano a Sheldon il foglietto con su scritto il famigerato elenco.

«Come avrai notato c’è anche un tributo alla tua lodevole madre, qualora nascesse un bambino femmina: L’UNICA E SOLA DONNA QUI in grado di illuminarle il cammino verso la conoscenza» continua Sheldon. «In fondo, io l’ho solo deflorato, sposato e aiutato a vincere un premio Nobel» mugugna rassegnata Amy, mentre Penny alza gli occhi al cielo prima di intervenire: «Sheldon, tesoro, saremo io e Leonard a scegliere il nome di MIO figlio». «Eccolo di nuovo, “MIO“» controbatte Leonard. «Non essere sciocco Leonard, sai che intendevo NOSTRO, NOSTRO figlio» lo rassicura Penny. «Bazinga! Qualunque sarà il nome, sarò felice di avere un nuovo amico poppante a cui trasmettere il mito della mia persona» conclude Sheldon.

Poi si estranea per qualche secondo dalle risate e dal trambusto del salotto in cui ha trascorso i suoi ultimi, incredibili anni, colto all’improvviso da un’insolita riflessione. Il suo sogno di vincere il premio Nobel si era appena avverato e tutti i suoi sforzi per arrivare a scrivere la sua pagina nella storia della scienza erano stati ricompensati, eppure ciò che lo rende veramente felice nella bonaccia di questo pomeriggio festoso è rendersi conto di non essersi mai sentito più amato di così in tutta la sua vita: solo in questo momento Sheldon realizza che forse meritare il calore di quella che è diventata ormai la sua famiglia è stata la vera impresa. Si solleva dal divano e sorride guardando Penny occupare il suo posto, poi prende la mano di Amy prima di salutare i suoi più cari compagni di avventure per tornare a casa.

«In cambio ti sollevo da tutti i debiti per le cene al ristorante cinese eeeee…Ti regalo cinque marshmellow!» sussurra di nascosto Sheldon a Penny, sull’uscio della porta. «Shhh tanto il nome l’ho già scelto: si chiamerà Joe, come Joe Manganiello!».

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Howard raggiunge l’appartamento di Raj con passo pimpante: finalmente trasmetteranno al cinema l’intera maratona della saga sugli Avengers ed è tutto elettrizzato all’idea di trascorrere le successive dodici ore a trangugiare pop corn con il suo migliore amico e i più fighi supereroi Marvel al completo. I suoi sogni di gloria tuttavia vengono sgretolati dalla visione di Raj intento a tracannare vino piangendo a dirotto. Profondamente scosso dal suo incubo infatti, Raj farfuglia che Darth Fener aveva ragione: se nel suo ricordo più romantico di sempre è insieme ad Howard, allora è davvero spacciato.

Non troverà mai l’amore della sua vita, proprio lui, che trasuda dolcezza, desiderio di famiglia e ossessivo attaccamento morboso da tutti i pori!

«Sembravi felice a Stoccolma, durante la premiazione di Sheldon e Amy» lo incoraggia Howard. «Certo, ero seduto accanto a Buffy l’ammazzavampiri, chi aveva tempo di pensare all’anima gemella!» replica Raj, inconsolabile. «Non verrò al cinema con te, Howard. Resterò qui a mangiare questi biscottini così potranno frantumarsi sotto i miei denti proprio come il mio cuore infranto!». «Ma…Al cinema potremo guardare Scarlett Johansson in 3D!» incalza Howard. «Preferisco guardare “La casa sul lago del tempo”, in cui Sandra Bullock ama Keanu Reeves anche se si trovano in spazi temporali diversi!». A questo punto, ad Howard non rimane che tentare il tutto per tutto: «ci fermeremo a comprare lo zucchero filato rosa lungo la strada». Raj spalanca finalmente un sorriso: «A che ora è lo spettacolo? Dobbiamo sbrigarci!».

Dopo essere riuscito nell'”ardua” impresa di convincere il suo amico depresso a uscire, in coda davanti al cinema, Howard sente squillare il cellulare. «Howieeeeee! Torna subito a casa, Stuart ha portato i bambini al parco e ho preparato una cenetta romantica» urla autoritaria Bernadette, con la sua inconfondibile vocetta stridula. «Va’ da lei, Howard. Sei un uomo fortunato. Darei qualunque cosa per essere aggredito al telefono in quel modo!», lo incoraggia Raj. Howard lo abbraccia di slancio. «Non preoccuparti amico, starò bene», lo rincuora Raj.

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Rimasto da solo, Raj si sofferma a guardare la locandina di The Avengers. Lo commuove e al tempo stesso lo inorgoglisce sentirsi un po’ come uno dei Vendicatori: un combattente solitario i cui compagni di viaggio finiscono per diventare la sua famiglia. La vera amicizia del resto non è meno rara del vero amore, e anche lui è un uomo fortunato. In balìa delle sue elucubrazioni, non si era accorto che una ragazza di fianco a lui gli sta sorridendo: ha degli occhi grandi e frizzanti, lunghi capelli scuri e uno sguardo curioso e gentile. Si porta un ciuffo dietro l’orecchio, prima di parlargli. «Sai chi avrebbe dovuto interpretare Vedova Nera al posto di Scarlett Johansson, secondo me? Sandra Bullock!».

Raj ha trascorso tutta la sua vita di astrofisico e di ragazzo desideroso d’affetto con gli occhi puntati al cielo, sopravvivendo a innumerevoli, fallaci meteore. Ma stasera, in piedi davanti alla locandina dell’ennesimo film per nerd incalliti, vede finalmente luccicare la stella più brillante del firmamento.

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