The Big Bang Theory è una sitcom statunitense trasmessa per la prima volta in Italia a partire dal 2008. La serie narra di quattro giovani amici di Pasadena: Leonard, Sheldon, Howard e Raj, scienziati che lavorano insieme al California Institute of Technology. I quattro, pur avendo un’intelligenza ben più acuta della norma, sono socialmente inetti; spesso preferiscono passare le proprie giornate in casa, a leggere fumetti e a giocare con videogames e giochi di ruolo, piuttosto che uscire nel “mondo reale”.
È proprio su quest’aspetto che vengono impostati i dialoghi di The Big Bang Theory in lingua originale: ci vengono proposte battute sulla tecnologia, sulla fantascienza e sul mondo del cinema. La serie, per chi non ha una grande conoscenza del mondo un po’ nerd e geek, spesso darebbe vita a delle battute in parte persino insensate. In italiano, invece, i dialoghi sono semplificati in modo da essere compresi da un target più esteso.
Per quanto riguarda quest’analisi mi soffermerò soltanto su alcuni dialoghi erroneamente tradotti nei primi episodi della prima stagione di The Big Bang Theory. C’è da dire, inoltre, che in seguito a varie lamentele a partire dal nono episodio della prima stagione la società di doppiaggio italiana scelse di sostituire traduttore, adattatore e direttore di doppiaggio.
1) Pilot (1×01)
L’episodio pilota di The Big Bang Theory si apre facendoci conoscere due dei protagonisti della serie, Leonard e Sheldon. I due personaggi si trovano in una banca del seme per supergeni in cui si sono recati per fare una donazione, al fine di guadagnare del denaro per aumentare la banda di Internet e poter navigare e scaricare contenuti più velocemente. Il dialogo che ci si presenta è il seguente:
Vorrei iniziare con l’analizzare il termine semi-pro, che in italiano viene tradotto semi-donatore. In realtà Leonard vuole lasciar intendere, scherzosamente, che Sheldon è un “esperto” in materia e che riuscire a donare il proprio sperma non dovrebbe essere un grande problema. Il termine semi-pro, infatti, non vuol dire semi-donatore bensì semiprofessionale.
Tuttavia, la frase il cui doppiaggio italiano di The Big Bang Theory mi ha più sconvolta è senza dubbio quella in cui Sheldon parla di sua sorella. Nella versione originale, infatti, il ragazzo parla di una sorella con il suo stesso DNA, lasciandoci intendere di avere dunque una gemella. In italiano ci viene detto semplicemente che Sheldon ha una sorella, ma non viene fatto nessun riferimento al DNA dei due. Successivamente, in inglese, Sheldon continua dicendo che la sua gemella lavora in una catena di fast food. Nella versione doppiata in italiano, invece, il protagonista fa uno strano giro di parole per poi arrivare ad affermare qualcosa di davvero improbabile: che una bambina inizi a parlare a sei anni e ripeta la stessa classe ben cinque volte, infatti, non penso sia possibile.
Era davvero necessario stravolgere in questo modo delle battute che potevano essere facilmente traducibili? Il personaggio di Sheldon, nella versione originale, utilizza sin dalle sue prime apparizioni un registro linguistico che lo caratterizzerà per tutta la durata della serie, mentre il dialogo italiano ha completamente stravolto anche la tipizzazione del protagonista.
Successivamente, quando i due personaggi tornano a casa, scoprono che nell’appartamento di fronte al loro c’è una nuova dirimpettaia. Qui di seguito riporto il loro dialogo:
Personalmente non mi trovo d’accordo con l’intero doppiaggio del dialogo, ma ho preferito evidenziare soltanto un paio di battute dei due protagonisti. Innanzitutto, nonostante Leonard nella versione originale non si dimostri molto gentile nei confronti della “vecchia vicina”, nel doppiaggio italiano il suo personaggio è stato reso molto meno cortese. La stessa sorte viene riservata anche al personaggio di Sheldon, che passa dal menzionare un trans con un problema alla pelle al nominare un travestito con “la cellulite sulle guance”. Una scelta, a mio parere, completamente infondata e modificata soltanto per offrire al pubblico italiano una risata più immediata e basata, se vogliamo, su di un pizzico di cattiveria in più di quanta ce ne sia nella versione originale.