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Young Sheldon è ancora un vero spin-off di The Big Bang Theory?

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Si, sulla carta Young Sheldon è ancora lo spin-off di The Big Bang Theory: il personaggio più amato della sitcom sui nerd più amata, ha dato vita a un racconto tutto suo che seppur rimanendo in qualche modo sempre legato alla serie madre, riesce nell’impresa, non da poco, di sopravviverle, anche oltre la sua ultima stagione. E come è giusto che sia, se da una parte non dimentica le sue radici, dall’altra riesce a far crescere una storia autonoma e sufficientemente forte da stare in piedi da sola.

Tutto giusto, gli spin-off per definizione sono storie derivate da altre storie, ma il caso di Young Sheldon però sembra essere un po’ particolare. Sheldon Cooper è uno dei protagonisti di The Big Bang Theory e durante le dodici stagioni che compongono questa fortunata sitcom abbiamo imparato a conoscere ogni sua piccola mania, ma anche, cosa ben più importante, a guardare oltre, cogliendo tanti piccoli indizi che ci permettessero di mettere insieme tutta la storia di quest’uomo atipico, che sulla carta sembra essere totalmente respingente, ma che sotto sotto sa farsi amare.

The Big Bang Theory costituisce già di per sé una piccola anomalia: forse è una delle ultimissime sitcom ad aver mantenuto, anche in tempi recenti, la struttura classica del genere, con tanto di risate finte e registrazione in multicamera. Queste caratteristiche, che viste oggi sembrano appartenere a un altro tempo, costringono il racconto ad una certa contemporaneità nella narrazione, un rimanere sempre calati nel contesto presente. È il qui e ora ciò che viene raccontato in The Big Bang Theory e non c’è molto spazio per approfondimenti extra della personalità o della vita dei personaggi. Possono eventualmente esserci dei rimandi, richiami, magari qualche comparsata, ma si limita tutto a una scena momentanea.

Queste caratteristiche che hanno reso celebre e straordinariamente divertente The Big Bang Theory, vengono completamente abbandonate in Young Sheldon che quindi abbraccia uno stile più moderno e di conseguenza anche una narrazione più approfondita a diversi livelli. La struttura classica della sitcom viene abbandonata, sostituita da una comedy in single camera, ambientata in un tempo passato e che mostra punti di vista totalmente diversi da quello che si potrebbe pensare, neanche si fosse messa in testa di voler sembrare oggettiva. Ed è in questo senso che Young Sheldon non sembra nemmeno più lo spin-off di The Big Bang Theory e anzi ci mostra una storia che forse non ci aspettavamo nemmeno.

Young Sheldon
Young Sheldon (640×360)

La voce narrante è quella di Sheldon Cooper, ma è davvero lui che racconta la storia?

Uno dei macro espedienti che lo spin-off usa per rimanere ancorato alla serie originale è quello di inserire la voce di Sheldon fuori campo, come fosse il narratore onnisciente della sua stessa storia. Allo stesso tempo però, la serie si prende anche la libertà di non far parlare lo stesso Sheldon a cui siamo abituati. Le vicende di Young Sheldon appartengono alla prima infanzia del protagonista e sappiamo che ci vengono raccontate immaginando sia trascorso del tempo dalla fine delle avventure di The Big Bang Theory. Piccoli indizi sparsi qua e là, ci suggeriscono un uomo capace di maggior empatia e comprensione verso la propria storia e la propria famiglia, tanto da lasciarsi andare addirittura a qualche commento che potrebbe quasi essere definito sentimentale ( “È stato il viaggio più felice della mia vita” dirà lo Sheldon Cooper fuori campo, ricordando un viaggio a Cape Canaveral con suo padre, viaggio in cui non era nemmeno riuscito a vedere il razzo partire). Non quindi lo Sheldon incapace di decodificare le emozioni che ci siamo abituati a conoscere.

Lo spin-off sembra quasi suggerirci che i tempi sono cambiati, le esperienze successive al periodo in cui era il coinquilino di Leonard lo hanno reso un uomo diverso sotto certi aspetti e forse questo potrebbe anche spiegare come mai Young Sheldon si prenda delle libertà gigantesche nel raccontare la famiglia Cooper, rispetto all’immagine che lo stesso Sheldon ci rimandava al tempo di The Big Bang Theory.

Che lui sia diventato più maturo o che lo spin-off ci racconti una versione meno soggettiva dell’infanzia di Sheldon, la famiglia Cooper non è proprio come ce la siamo immaginata per anni.

Young Sheldon
Young Sheldon (640×360)

A partire dal padre, che ci è stato dipinto come un uomo gretto, alcolista e ignorante, ma che quando ci viene data la possibilità di incontrare calato nel suo contesto di appartenenza, ci sembra più un uomo in difficoltà, con una vita che non lo soddisfa e un figlio che non sa come prendere. Sappiamo che il tradimento arriverà, sappiamo anche che le birre sono più di qualcuna, ma come è stato già detto, abbiamo anche l’impressione che, senza il dolore di un bambino che vede sgretolarsi tutto il suo mondo, forse questa figura paterna sia semplicemente fragile, magari debole, comunque umana.

Se la figura paterna può essere presa come emblema delle differenze che intercorrono fra ciò che Sheldon Cooper racconta di sé in The Big Bang Theory e ciò che abbiamo la possibilità di vedere in Young Sheldon, il resto della famiglia non si salva.

Si dà per scontato che un uomo così in difficoltà nella gestione dei sentimenti umani debba aver avuto un ‘infanzia altrettanto complicata ed è esattamente così che Sheldon la racconta ai suoi amici, ma la realtà mostrata da Young Sheldon è che sebbene sia stato un ragazzino capace di mettere in difficoltà chiunque, era comunque circondato d’affetto. Forse ci si aspettava di più, specialmente da un padre o da una sorella gemella, ma la realtà è che seppur particolarmente criticati in una certa fase della vita di Sheldon, Missy, George e tutta la famiglia Cooper in realtà hanno avuto una forma di complicità con questo ragazzino geniale. Il personaggio di Missy per esempio non viene descritto usando il classico stereotipo sui gemelli quasi simbiotici, ma rimane comunque legata al fratello in maniera complice e affettuosa, sebbene il comportamento di lui delle volte la metta in imbarazzo o le sembri semplicemente incomprensibile. I confronti fra i due gemelli che ancora ragazzini cercano di capire insieme le difficoltà della loro vita prima di addormentarsi, in The Big Bang Theory sembrano non essere mai esistiti e questo può venire spiegato solo con l’insanabile frattura che sappiamo essere avvenuta nella famiglia Cooper.

Quando Young Sheldon fu annunciata eravamo tutti pronti a ridere della pochezza della famiglia Cooper aspettandoci un campionario di povertà di spirito esattamente come Sheldon ci aveva raccontato. Ma lo spin-off ha completamente ribaltato ogni aspettativa, quasi volesse togliere il fango che le sofferenze di Sheldon ci avevano buttato sopra e infatti, se per buona parte del tempo la serie ci fa ridere e riconosciamo quello che elevato in potenza diventerà lo scienziato a cui siamo abituati, dall’altra parte questo spin-off ha un tono vagamente drammatico che lo rende molto diverso dalla serie originale. Questo aspetto è un presupposto imprescindibile per permetterci di comprendere quella fase della vita di Sheldon così dolorosa da portarlo quasi a maturare la volontà di rinnegare le proprie origini. Il dramma è quello strappo necessario per unire due storie che sembrano così distanti da sembrare quasi inconciliabili, ma che dovranno presto dimostrare di appartenere alla stessa persona.