Molto più vicina ai toni della commedia che del dramma, ma capace di esplorare con una sensibilità mai banale temi attuali ed eticamente dibattuti, The Bold Type è la boccata di aria fresca di cui non ci eravamo accorti di avere bisogno fino alla sua messa in onda.
The Bold Type ha esordito su Freeform nel giugno 2017, in corrispondenza con la fine dell’indimenticabile Pretty Little Liars, la trasmissione di punta del canale da quasi un decennio. Il pubblico di Pretty Little Liars è in gran parte cresciuto insieme alla serie e ormai, da prevalentemente adolescente che era quando è iniziata, si stava affacciando per la prima volta all’età adulta, in un mondo che spesso sembra non riservare grandi possibilità. Per questa ragione e per tante altre che vedremo più avanti, The Bold Type si è rivelato un prodotto vincente, in grado di raccogliere l’eredità dei diversi teen drama che l’hanno preceduto per diventare un vero e proprio manuale di istruzioni per l’entrata dell’età adulta.
Come quasi nessuna altra serie nel panorama televisivo, The Bold Type è in grado di raccontare e trovare soluzioni per le paure dei millennials e dei gen Z, dando voce alle aspettative delle nuove generazioni.
Trovare il proprio posto in un mondo in cui si è costantemente sotto scrutinio, in cui la competizione è feroce e in cui sembra che il minimo errore possa costare tutto è praticamente impossibile.
Lo sanno bene Jane, Kat e Sutton, le protagoniste di The Bold Type.
Le tre giovani donne si conoscono quando iniziano a lavorare per Scarlet, una redazione giornalistica ispirata a quella reale della rivista Cosmopolitan. Pur avendo interessi e ruoli diversi all’interno del posto di lavoro, le tre stringono un legame di amicizia indissolubile, che permetterà loro di avere una rete di supporto tale da spingerle a cercare la propria identità e a far sentire la propria voce. Le protagoniste di The Bold Type sono personaggi realistici, ben caratterizzati, nei quali è impossibile non riconoscersi.
E così ci immedesimiamo nella scrittrice Jane (Katie Stevens) quando per la prima volta deve raccontare pubblicamente le sue paure più profonde e per farlo deve affrontarle. Siamo anche noi Sutton (Meghann Fahy) quando dopo anni di tentennamenti realizza che se vuole inseguire il suo sogno e sfondare nella moda deve mettersi in gioco, mettere a rischio le sue certezze. Infine, quando vediamo Kat (Aisha Dee) lottare per quello in cui crede, mettersi in prima linea per difendere i valori che ritiene fondamentali, non possiamo fare a meno di schierarci al suo fianco.
Jane, Kat e Sutton sperimentano sulla propria pelle quali sono le difficoltà che si incontrano per trovare la propria voce. Ma non si scoraggiano, mai.
Le tre giovani donne non sono semplicemente amiche. Sono l’una il supporto delle altre, le prime a gioire per i successi delle compagne, le prime a correre a confortarle, le prime a prendere le loro difese, le prime a dire loro la verità quando stanno commettendo un errore. L’amicizia di Jane, Kat e Sutton è basata su un rapporto di totale sincerità, su un rispetto reciproco talmente profondo che permette di affrontare divergenze di opinioni e difficoltà apertamente, parlando e confrontandosi.
Questa è una vera boccata di aria fresca nella rappresentazione delle amicizie femminili in televisione, poiché spesso si fa riferimento a relazioni basate sulla competizione e sull’invidia, su un continuo cercare di superarsi, nelle quali qualora vi siano incomprensioni queste vengono trascinate per diversi episodi e ingigantite ai fini di aggiungere tensione alla narrazione (questa dinamica si può trovare persino in alcune delle coppie di amiche più unite delle serie tv). In The Bold Type non c’è traccia di questi escamotage, nell’ipotesi in cui si trovino davanti a un problema Jane, Kat e Sutton si siedono e cercano di parlarne, esprimendo le loro opinioni senza per questo rinnegare il sentimento di profondo affetto e comprensione che le lega.
Ogni episodio di The Bold Type affronta una o più questioni delicate, che spaziano dagli abusi fisici e psicologici sul posto di lavoro alla prevenzione della malattia, dall’esplorazione della sessualità femminile ai compromessi a cui si è disposti a scendere per farsi strada nel mondo. Il punto di forza della serie è che, per esplorare le tematiche nel profondo, fa uso di una pluralità di voci e punti di vista, intavolando discussioni dai risvolti mai scontati e con un approccio fortemente costruttivo.
Le tre amiche e i personaggi che orbitano loro intorno, dalla meravigliosa direttrice di Scarlet e mentore Jacqueline Carlyle (interpretata da Melora Hardin, qui irriconoscibile per chi se la ricorda nei panni di Jan in The Office) ai loro colleghi e vari partner, commettono errori in continuazione, ma sono caratterizzati da una forte volontà di mettervi riparo e far sì che non si ripetano. Mentre in numerose altre serie possiamo prevedere gli sviluppi della trama proprio perché siamo consapevoli che le incomprensioni tra i personaggi e le loro bugie si protrarranno per diversi episodi fino al momento in cui inevitabilmente si giungerà allo svelamento, causandoci come spettatori frustrazione e forse anche noia, questo non accade in The Bold Type. Infatti qui i problemi vengono sezionati, discussi, se non superati – perché nella vita non sempre i problemi si possono superare – almeno vengono affrontati a viso aperto, senza alcun ricorso a banali cliché e sotterfugi.
The Bold Type è capace di far riflettere senza per questo risultare eccessivamente didattica, di divertire mentre aiuta lo spettatore a sviluppare un pensiero critico. E questa è una caratteristica rara in qualsiasi prodotto di intrattenimento.
Il pubblico di riferimento della serie sono i millennials e i gen Z, coloro che si sono dovuti affacciare alla vita adulta nel nuovo millennio. Guardare Jane, Kat e Sutton farsi strada nel mondo è per loro un’esperienza catartica, perché permette di osservare una rappresentazione delle loro difficoltà quotidiane che non le sminuisce né le banalizza. Il mondo è un posto complicato, fare la cosa giusta è difficile anche solo perché spesso non è chiaro nemmeno quale essa sia, alzare la voce e farsi sentire richiede una consapevolezza di sé che a volte sembra del tutto fuori della nostra portata. Ecco perché è così importante vedere rappresentate sul piccolo schermo le vicende di qualcuno che, proprio come il suo pubblico, cerca di trovare se stesso.
The Bold Type è una scuola di vita perché ci obbliga a guardare in faccia le nostre paure e a crescere, perché ci mostra il mondo per quello che è: un luogo spaventoso, ma anche pieno di opportunità che dobbiamo essere pronti a cogliere. Fare il tifo per Jane, Kat e Sutton, ridere con loro, sbagliare con loro e diventare adulti con loro ci ricorda quanto la vita ha da offrirci e, soprattutto, quanto noi abbiamo da offrire alla vita.
E questo non è affatto scontato.