Comunque vada, e a qualunque costo. Non esistono limiti quando si è mossi dalla vendetta, non può esistere fiducia quando si è nemici di se stessi. Billy Butcher lo ha capito fin da bambino, quando ha conosciuto per la prima volta il lato violento di suo padre. Da quell’uomo burbero ha imparato che, nella vita, o si è cacciatore o si è preda. Billy Butcher ha deciso di diventare un cacciatore, odiando se stesso e la parte di sé più simile a suo padre.
Così simili, eppure così diversi. La rabbia di Butcher ha origine unicamente dalla privazione dell’amore; quello fraterno, della cui dipartita si sente persino responsabile, e quello sentimentale, per il quale continuerà a lottare per sempre, anche a costo di fondare la squadra dei The Boys. Pronto ad uccidere per vendicare la (presunta) morte di sua moglie, pronto a morire pur di fermare chi si è macchiato di quel crimine, Billy Butcher ignora costantemente i confini tra bene e male. È il buono e il cattivo della storia, è la giustizia e il crimine, è uomo e Supereroe.
Billy Butcher è ogni contraddizione esistente nell’universo di The Boys: è tutto ciò che ama, ed è tutto ciò che odia.
Logorato dalla perdita di sua moglie, l’unica persona al mondo ad avergli mostrato il vero volto dell’amore, Billy Butcher (Karl Urban) è più determinato che mai a smascherare l’ipocrisia dei Super. Nel fittizio mondo di The Boys, infatti, i supereroi non sono mossi da alcun nobile ideale, ma eseguono esclusivamente gli ordini della multinazionale Vought. Qui trovate i motivi per cui The Boys è l’esatto opposto della tipica serie degli anni in cui viviamo. Dipinti come “influencer” fondamentali per l’economia del paese, i Super abusano dei propri poteri per scopi personali e per alimentare il mito che da sempre circonda la loro figura. Il più famoso gruppo di Super del paese è quello dei Sette, capitanati dall’eroe americano per eccellenza: Patriota.
È proprio per vendicarsi di quest’ultimo che Billy Butcher mette insieme la squadra dei The Boys, composta dalle vittime collaterali degli eroi più scorretti del piccolo schermo. Anche il giovane Hughie Campbell (Jack Quaid) ha perso la sua fidanzata per mano di un membro dei Sette, e nutre quindi lo stesso risentimento del suo mentore Butcher nei confronti dei Super. Nonostante il tragico destino che li accomuna, Billy e Hughie sono due personalità agli antipodi. Il giovane nerd infatti è privo di quella rabbia cieca che impedisce a Butcher di scindere il bene dal male, e che lo porta ad anteporre i propri bisogni su quelli dei The Boys.
Butcher è un manipolatore senza scrupoli tanto quanto lo è Patriota nei confronti degli altri membri dei Sette.
Una volta scoperta la verità su sua moglie, diventa per lui fondamentale trovarla anche a discapito della sicurezza della sua squadra, di cui ormai non condivide le modalità di azione. La donna infatti è viva e si trova in una comunità segreta strettamente sorvegliata dalla Vought mentre alleva il figlio di Patriota, il quale aveva abusato di lei anni prima. Prendersi cura del piccolo Ryan diventa la nuova missione di Billy Butcher, sebbene il suo obiettivo principale resti quello di fermare Patriota. Per sconfiggere il suo più grande nemico, è persino disposto a diventare come lui. Billy assume il Composto V, acquisendo quindi gli stessi poteri dei disprezzati Super, condividendo nello specifico le stesse abilità di Patriota.
Come spiegato da Erik Kripke, showrunner di The Boys, i poteri della serie tv targata Amazon non sono altro che metafore. Billy Butcher, tradito dal suo ex-protetto Hughie che ha scelto di lavorare per il governo e rimasto da solo proprio quando si trovava a un passo dalla riconciliazione con sua moglie, diventa infatti tutto ciò che ha sempre detestato. Violento ed egoista, proprio come suo padre. Opportunista e senza scrupoli, proprio come Patriota. I suoi poteri non potevano quindi che essere paralleli a quelli di Patriota; gli occhi laser caratteristici del leader dei Sette, però, sono privi del dolore di Butcher, per il quale quei fasci di fuoco diventano un’estensione esterna e visibile della sua rabbia interiore, che nutre tanto verso Patriota quanto verso se stesso.
Il potere di Butcher è autopunitivo, autoflagellante. I numerosi effetti collaterali del Composto V potrebbero infatti persino indurre alla morte; comunque vada, il leader dei The Boys è però disposto a perseguire il proprio obiettivo a qualunque costo.
Sconfiggere Patriota equivale infatti a eliminare la parte peggiore di se stesso, il suo lato violento e senza scrupoli che tanto adora e tanto detesta. Uccidere Patriota equivale a salvare il fratello che ha lasciato morire per mano del padre, e assassinare la parte del genitore che vive ancora nella sua anima sotto forma di rabbia. Billy Butcher non ha nulla da perdere se non la volontà di perdere tutto, di annullare se stesso disintegrando tutto ciò che è diventato, e ciò che non sarebbe mai voluto essere. Billy Butcher è il più grande nemico di se stesso, ed è per questo motivo il peggior nemico di chiunque. È proprio in questa consapevolezza a risiedere però l’unica, enorme differenza tra il leader dei The Boys e quello dei Sette. Billy Butcher, comunque vada, avrà sconfitto il male, fuori e dentro di sé. Qualunque sia il prezzo da pagare per arrivarci.
Il fine, d’altronde, giustifica sempre i mezzi, anche nell’universo rovesciato e contraddittorio di The Boys. (Trovate qui 5 serie tv da non perdere se avete amato il linguaggio dissacrante di The Boys). Billy Butcher potrà sconfiggere il male unicamente tenendo fede alla promessa fatta a sua moglie di prendersi cura di Ryan, dando al bambino ciò che lui non ha mai avuto: un esempio da seguire. L’autodistruzione di Billy Butcher assume da questa prospettiva la forma di una rinascita. La dose di Composto V che lo avvicina a Patriota è allo stesso tempo ciò che più lo allontana dal suo ego-maniaco nemico, che non rinuncerebbe a se stesso neppure per il bene di suo figlio Ryan. Billy Butcher è diventato tutto ciò che ha sempre detestato: un padre, che possa redimere i peccati del suo.