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The Boys 2×05 – Troppe domande e nessuna risposta

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Questa nuova puntata di The Boys (qui la recensione dell’episodio precedente) mantiene alto il livello di adrenalina e di aspettative, dandoci però ancora troppi interrogativi e nessuna risposta. L’impressione generale, da ormai due puntate, è quella di un costante climax ascendente, di cui però si fa ancora fatica a vedere la fine.

Abisso si è ormai rassegnato a delle nozze di convenienza e a diventare il rappresentante di punta di una setta religiosa nella speranza di poter essere reintegrato nei Sette. Ma ormai non è il solo che scende a compromessi: anche Queen Maeve e A-Train, malgrado le reticenze iniziali, sono costretti a patteggiare e ad adeguarsi alla volontà della Vought, seppure per motivazioni diverse. Queen Maeve, infatti, abbraccia la campagna di marketing volta a promuovere la sua omosessualità, ma con l’unico scopo di proteggere Elena, la donna che ama, dalle grinfie di Patriota. A questo proposito, il rapporto che lega la Super a Patriota risulta sempre più interessante e complesso. Il capo dei Sette, infatti, benché abbia avuto una relazione con la collega in passato, non sembra ora particolarmente interessato o coinvolto.

Allora perché lo irrita tanto l’idea che lei possa essere legata a qualcun altro?

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Nelle precedenti puntate, Maeve confessa a Elena che una volta Patriota ha brutalmente assassinato un produttore cinematografico che le aveva fatto delle avances davanti a lui. E con Elena sembrerebbe intenzionato a fare lo stesso. Patriota, semplicemente, si vede non solo come il capo dei Sette, ma anche come il loro burattinaio. Gli altri Super, per lui, sono come delle marionette da manovrare a suo piacimento e Maeve, in particolare, essendo quella che conosce da più tempo e che è spesso stata la sua partner di lavoro, è per lui una sua proprietà esclusiva. Non può accettare, dunque, che qualcuno possa “portarla via” o, peggio, che lei gli possa nascondere qualcosa come la sua omosessualità, o una relazione sentimentale.

Patriota sta sentendo che le cose stanno sfuggendo dal suo controllo e non è più in grado di gestirle

Il Super era abituato ad essere l’idolo delle folle e a manovrare chiunque con la sua dialettica. Ciò che lo rendeva veramente inattaccabile non era lo sguardo laser, ma il suo fascino manipolatore. Ora, per la prima volta, lo vediamo vulnerabile e in difficoltà. Quando comincia a circolare un video che rende noto un suo crimine di guerra, molti cittadini indignati si radunano per protestare contro di lui. E a un comizio politico, sorprendentemente, vediamo Patriota che perde il suo potere da imbonitore perché non è in grado di tenere a bada la folla inferocita. In una sequenza scioccante lo guardiamo perdere il controllo e fare una strage, facendo a pezzi gli astanti. Lo spettatore si ritrova dunque davanti a quello che temeva e aspettava da un po’: il crollo finale del villain, l’esplosione della sua follia. Se non fosse che subito dopo la scena si rivela essere una fantasia del supereroe, poco prima di gettare la spugna e abbandonare il campo.

Il dubbio che rimane è: si tratta di una semplice fantasia destinata a rimanere tale, oppure la prefigurazione di ciò che avverrà?

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D’altronde che Patriota sia in difficoltà è evidente.

E lo capiamo perché si rassegna a chiedere l’aiuto della sua rivale Stormfront. La donna, infatti, si offre di dargli una mano con la popolarità e riesce a fargli riacquistare consensi con l’aiuto dei social. Il perché lo faccia non ci è dato saperlo. È evidente che la Super abbia in mente un piano e la sua vera natura comincia ad emergere sempre di più.

Coerentemente con il personaggio del fumetto da cui The Boys è tratta, Stormfront si scopre essere non solo violenta e sanguinaria, ma anche dichiaratamente nazista. Non solo nelle precedenti puntate l’abbiamo vista uccidere immigrati e persone di colore in particolare, ma le sue idee risultano pressoché chiare in un confronto con A-Train: non solo è evidente il disprezzo nei suoi confronti, ma ammette candidamente che per lei esiste una “razza” geneticamente superiore alle altre.

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Insomma, risulta chiaro che The Boys sta mettendo moltissima carne al fuoco, chiamando sempre più in causa delicate tematiche politiche e sociali che nella prima stagione erano ancora solamente accennate.

Interessante è anche la storyline che vede coinvolti Butch, Hugh e Mother’s Milk. Il rapporto fra Hugh e Butch è sempre più teso e quest’ultimo, dopo il rifiuto di Becca a fuggire con lui, decide di sparire. Ma Hugh, da parte sua, rimane legato all’uomo ed è preoccupato per lui. E così, lui e Mother’s Milk seguono l’amico fino a casa della zia, dove l’uomo si è recato per andare a trovare il suo cane Terrore: un simpatico bulldog inglese che ormai costituisce l’unico legame rimastogli con la moglie.

Ed è qui che emergono nuovi elementi su Butch

Si scopre, infatti, che l’uomo aveva un fratello più piccolo, Lenny, che a detta della zia somiglia molto a Hugh. Non solo Butch era incredibilmente protettivo con lui, ma il fratellino era l’unico in grado di tenere a bada la sua natura irosa. Questo spiegherebbe molte cose, come lo strano rapporto di amore-odio fra Butch e Hugh. È evidente che il capo dei The Boys nutre profondo affetto per il ragazzo, anche se fa molta fatica a dimostrarlo. E da una parte cerca di respingerlo, soprattutto quando Hugh gli urla in faccia delle verità che non è ancora pronto ad accettare. Di certo la storia di Lenny merita più approfondimento, soprattutto perché per ora non ci è dato sapere che fine abbia fatto. A giudicare dalle parole della zia, sembrerebbe morto.

Che sia proprio questa l’origine dei problemi di Butch e la sua rabbia nei confronti del mondo?

Già prima Becca aveva insinuato il fatto che le problematiche del marito avessero un’origine profonda, precedente alla sua scomparsa. E forse ora siamo vicini a scoprire la verità.

Un altro interrogativo che continua a rimanere senza risposta è quello che sta assillando tutti i fan di The Boys da settimane: chi è Black Noir? Per la prima volta vediamo il misterioso supereroe entrare in azione, mettendosi sulle tracce di Butch. Poi, scoperto dove si trova, gli tende un agguato e demolisce la casa della zia, mettendo a tappeto Hugh e Mother’s Milk. Ma dopo che Butch minaccia di diffondere presunte prove dell’esistenza del figlio di Patriota, lo mette in contatto con il capo della Vought, con il quale viene raggiunto un accordo: a lui e ai suoi amici non verrà fatto nulla di male, purché il segreto che coinvolge Becca rimanga tale.

La sequenza, benché tecnicamente eccellente e ad alto tasso di adrenalina, lascia però non poche perplessità: dato il crescendo di tensione, ci si sarebbe aspettata più azione e di certo non una trattativa degna di un ufficio legale. Inoltre, dato che gli unici a conoscenza del segreto della Vought erano lì presenti, che cosa ha impedito a Black Noir di ucciderli tutti immediatamente? Se c’è un motivo per tutto questo, si potrà sapere solo dopo. Quello che finora è emerso, però, è che il supereroe silenzioso è attualmente l’unico ancora interessato a tutelare gli interessi della Vought. Con Patriota ormai fuori controllo, è lui che esegue gli ordini del capo supremo.

Complessivamente questa puntata dà poca soddisfazione e si colloca come un episodio “di passaggio”, che certo getta le basi per dei notevoli plot twist successivi, ma ci lascia, almeno per il momento, con l’amaro in bocca.

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