Diventata ormai un fenomeno seriale su vasta scala, The Boys (che puoi trovare qui in streaming su Prime Video) nasce come graphic novel, scritta da Garth Ennis e disegnata da Darick Robertson. La storia del fumetto anticonformista scardina gli stereotipi sui supereroi ribaltando totalmente la situazione e trasformando coloro che dovrebbero agire in nome della giustizia e della libertà nei peggiori criminali di sempre. Egoisti, superbi e manipolatori, i supereroi di The Boys hanno di super soltanto i poteri che utilizzano per il proprio tornaconto. I “boys” del titolo, però, sono un’altra faccenda. Si tratta infatti di un gruppo di personaggi molto particolari assoldati dalla CIA per eliminare i non-poi-così-tanto-eroistici-super che seminano distruzione per il mondo.
Il compito dei cinque membri della squadra è quello di controllare, tenere a bada e, in casi di estrema necessità, eliminare i supereroi di questo mondo parallelo, decisamente agli antipodi con quelli descritti nei fumetti Marvel o DC. Ci aveva già pensato Watchmen, d’altronde, a riscrivere una storia supereroistica che si distanziasse notevolmente da quelle più note. Anche nel caso della graphic novel di Alan Moore, gli eroi non sono senza macchia e senza paura ma uomini e donne con grandi difetti e inclini a sbagliare.
Nel caso di The Boys, la situazione è portata ancora più all’estremo.
Se Superman e compagnia bella utilizzano il costume come un alter ego necessario e gravo di responsabilità, i Sup vestono mantelli per nascondere le loro malefatte. Dichiaratamente ispirati ai supereroi del mondo Marvel e DC, i Sette sono personaggi dalla morale discutibilissima che compiono azioni terribili, senza aver alcun rimorso. A capo del gruppo troviamo Il Patriota, emblema stesso di follia e perversione. La psiche disturbata di Patriota, spezzata da un’infanzia infelice e un isolamento forzato da qualsiasi forma di affetto, lo hanno reso un uomo senza scrupoli, senza morale e dalla superbia sfrenata.
Avendo poteri pari quasi a quelli di un dio, Patriota ha finito per credere realmente di esserlo e che, in virtù di questa consapevolezza, nessuna azione gli è preclusa, per quanto moralmente terrificante possa essere. Il male che Il Patriota infligge deriva da una forma di megalomania estrema e della totale assenza di empatia. Alla pari di un adolescente senza freni, anche Patriota si lascia andare ai propri impulsi. Che, data la natura dei suoi poteri, raggiungono dimensioni devastanti. Magistralmente interpretato nello show da Anthony Starr, Patriota è un incubo vivente, dal sorriso inquietante e dalla piega perfetta ma nasconde persino un’anima ferita. Se in pubblico, il villain che doveva essere eroe riesce a indossare perfettamente la maschera che gli è stata assegnata, nella solitudine del suo grattacielo è logorato dalla paranoia e dalla sete di vendetta.
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Nel gruppo dei Sette, la giustizia è spesso influenzata dal potere e dalla fama. Molti membri, infatti, sfruttano il loro status di eroi per ottenere privilegi personali e agire al di sopra della legge, senza mai curarsi delle conseguenze che le loro azioni hanno su chi li circonda.
Una verità dei fatti chiara fin dai primi dieci minuti della serie, quando A-Train riduce a un mucchio di carne e ossa la fidanzata di Stewie senza assumersene alcuna responsabilità e cercando, addirittura, di sbarazzarsi del ragazzo in un secondo momento. Un inizio sanguinoso e con il botto che ci immerge immediatamente nel mondo senza regole di The Boys, in cui una riflessione importante viene riservata alla connessione tra potere e giustizia. La critica non è poi così velata e suggerisce che coloro che dovrebbero essere i difensori della giustizia spesso abusano del loro potere per perseguire i propri interessi. Non è una realtà poi così lontana da quella in cui viviamo.
Un altro aspetto della distorsione della giustizia è la manipolazione dell’opinione pubblica. I membri dei Sette, alcuni più di altri, cercano spesso di nascondere o manipolare la verità per mantenere la loro immagine positiva agli occhi del pubblico. Anche in questo ci viene in mente un esempio lampante: un aereo che precipita mentre Patriota e Queen Meve non fanno nulla per salvare i passeggeri, avendo causato loro stessi il danno all’areoplano. In questo caso come in molti altri, i supereroi rimangono impuniti, protetti dai poteri forti e da quell’aura di perfezione che li avvolge e impedisce alla maggior parte della gente comune di accorgersi della verità. Manipolati e bombardati da continui slogan di propaganda, merchandising e campagne pubblicitarie, la gente non riesce più ad avere un’opinione pura e genuina.
The Boys sfida l’eroismo tradizionale, mostrando supereroi sporchi di sangue e budella.
Un’immagine forte, cruda e violenta, distante anni luce da tutto ciò che ci hanno mostrato da piccoli e dallo stereotipo in voga nel MCU, tra cinema e serie tv. Una visione che cozza con quella più idealizzata dei supereroi come figure incorruttibili che lottano per la giustizia assoluta. The Boys è dunque anche una critica satirica al genere dei supereroi, esplorando i risvolti oscuri e corrotti di un mondo in cui la giustizia è distorta dall’abuso di potere, dall’indifferenza morale e dalla manipolazione dell’opinione pubblica. Patriota e gli altri non si fanno remore a sbarazzarsi di chi gli blocca la strada, siano essi civili o meno.
Utilizzano la violenza e l’inganno, l’omicidio e il ricatto per poi tornare a sorridere felici in camera ammiccando al pubblico da casa. Su tutti, lo abbiamo già detto, si erge Patriota. Se da un lato abbiamo i supereroi tradizionali, definiti da un codice morale chiaro e immutabile (Batman non uccide mai), Patriota risponde a un codice morale assoluto. Le sue azioni sono motivate da desideri personali, infischiandosene del bene comune o delle necessità della società. Ma chi può fermare allora degli individui tanto spregevoli? Ovviamente, degli antieroe non comuni. Impazienti di scoprire di più su The Boys 4? Qui puoi trovare tutto quello che c’è da sapere sull’imminente arrivo della quarta stagione.