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C’è un motivo se personaggi come Kimiko e Black Noir non hanno bisogno di parlare

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Il seguente articolo contiene SPOILER su The Boys.

I personaggi silenziosi non sono poi così rari nelle serie tv, tanto che potremmo citarne veramente parecchi. In ambito supereroi, The Boys (disponibile su Prime Video) ci ha regalato due personaggi tra i più interessanti in assoluto caratterizzati proprio da questo particolare aspetto. Ma non parliamo di due gregari qualunque, perché Kimiko e Black Noir sono due pedine fondamentali nello scacchiere di The Boys. Si tratta di due personaggi che continuano a lasciare il segno stagione dopo stagione e che, senza questa particolarità, non sarebbero gli stessi. C’è più di un motivo se personaggi come  i due super in questione hanno così tanta popolarità. I gesti, spesso, possono valere più di mille parole, e se si tratta di una costante, come nel loro caso, una personalità così misteriosa acquista maggior valore.

Per Kimiko e Black Noir è la storia a parlare da sé

Black Noir in The Boys

E chi l’ha detto che i supereroi debbano essere tutti carismatici come quelli che siamo abituati a vedere. E se nemmeno la Vought ha bisogno che i Sette siano tutti abili oratori, allora un motivo ci sarà, anzi, più di uno. Personaggi come Kimiko e Black Noir hanno qualcosa di diverso, qualcosa in più rispetto a tutti gli altri. Nel caso del veterano dei Sette, e facciamo ovviamente riferimento alla sua prima versione, è proprio la sua immagine a rispondere per lui. Lo status di combattente silenzioso si addice perfettamente al suo attire. L’armatura che nasconde il viso sfregiato del fu partner di Soldatino ha permesso alla Vought di non rinunciare a uno dei super più forti in circolazione. E si vede che doveva andare proprio così. Black Noir, a dirla tutta, non ha fatto che guadagnare punti. Niente parole, solo fatti

Da un super che più che altro sembra un ninja a tutti gli effetti non ci si aspetterebbe altro, e il risultato è eccellente. Per i fan di The Boys, Black Noir è stato fin da subito uno dei più grandi misteri: il suo silenzio doveva per forza avere una motivazione. Sotto quella maschera c’è, o meglio, c’era un uomo valoroso, fortissimo, che senza quel maledetto incidente sarebbe potuto essere ancora più in alto. Ma nonostante di quell’uomo apparentemente sembri non essere rimasto quasi niente, dopo tre stagioni di The Boys la verità è venuta a galla. È infatti nel terzo capitolo che fa il pubblico scopre la sua vera storia e comincia a familiarizzare con il suo “lato tenero”. L’incidente subito al fronte ai tempi dei Rappresaglia non solo ha portato a un “rallentamento” della sua carriera, ma gli ha anche causato gravi danni al cervello. 

Danni che, come abbiamo visto nella terza stagione di The Boys, hanno portato Black Noir a chiudersi in un mondo tutto suo

Black Noir e i suoi amici immaginari

Un mondo fantastico in cui Noir è circondato da amici immaginari sotto forma di cartoons. Aspetto che ha aperto le porte a una visione molto più introspettiva del suo personaggio. Gli amici immaginari di Black Noir rappresentano infatti il modo in cui questi affronta il trauma subito. Noir si sente diverso dagli altri super, e se superficialmente non lo dà a vedere sfoggiando una aggressività sovrumana, nel privato sogna a occhi aperti un mondo colorato e pacifico. Dopo l’incidente, Noir non ha più potuto esprimersi a parole, ma è stato capace di sfruttare questo suo handicap per dare maggiore profondità al suo stesso personaggio, agli occhi del pubblico della Vought International. Un silenzio che vale più di mille parole, celato nelle azioni, spesso controverse e riprovevoli, di un soldato fedele come pochi. È proprio il mistero l’arma in più di Black Noir.

Dall’altra parte c’è poi Kimiko, sul versante opposto rispetto a Noir, anch’essa condizionata dal suo vissuto. Kimiko, per quanto abbia già affrontato a più riprese coloro che le hanno fatto del male in passato, resta tutt’oggi un bel mistero. A differenza del Black Panther dei Sette, Kimiko ha tutt’altro che l’attire di una super di cui preoccuparsi. Anzi, a dirla tutta non sembra proprio essere una super. Ed è forse proprio questa la sua forza più grande. Già, perché a vederla così minuta e indifesa, con quegli occhioni dolci, ci si casca facilmente. Ma Kimiko è la vera fortuna dei Boys, essendo l’unica super della formazione originale, nonché colei che solitamente toglie le castagne dal fuoco alla squadra di Butcher. Tuttavia, ciò che ha passato nella propria infanzia, l’ha segnata profondamente. Gli orrori delle torture e tutta la cattiveria vissuta in prima persona fanno parte di lei.

Ma quello sguardo sovrasta il silenzio, perché Kimiko comunica i suoi sentimenti attraverso lo stesso dolore

Kimiko, interpretata da Karen Fukuhara

Il suo rapporto con Frenchie, personaggio caratterizzato da una sensibilità unica, è una delle sotto trame più intense di The Boys. Tra i due è stato praticamente amore a prima vista, nonostante l’amore inteso come tale stia dando i suoi frutti solo ora. Kimiko e Frenchie si capiscono con uno sguardo, nonostante comunichino nella lingua dei segni, ed è proprio il francese ad aver permesso alla super di crescere e di aprirsi al mondo esterno. La paura, la sfiducia nell’umanità e la repulsione per la violenza sono ora un ricordo passato. The Boys ci ha raccontato e continua a raccontarci un percorso, quello di Kimiko, di incredibile crescita personale. Analogamente a Black Noir, anche lei è riuscita a trovare un modo per sopperire al suo handicap, che ora fa parte di lei più che mai. 

Nella versione a fumetti di The Boys, Kimiko e Frenchie sono La femmina e Il francese, e la storia della prima è piuttosto diversa. La femmina appare fin dal primo numero della serie, come materializzandosi dal nulla, e fin da subito sembra viene vista dai Boys come una specie di arma segreta. Nei fumetti essere un super dalla nascita conta molto meno rispetto alla serie tv, perché il composto V è già reperibile e i Boys possono usufruirne a piacere. Ma il suo ruolo, marcato dal suo soprannome, assume le stesse fattezze che l’hanno resa così centrale nella trama. Kimiko è speciale perché, in un mondo di violenza, arrivismo e eccessi, è l’unica che per natura non ha mai desiderato altro se non la pace. Certo, è un controsenso se si pensa a ciò di cui è capace, ma la forza del suo personaggio sta proprio nello stupire costantemente il pubblico e i propri compagni di squadra.