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5 Serie Tv da vedere se ti è piaciuto il linguaggio dissacrante di The Boys

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Attenzione: evita la lettura se non vuoi imbatterti in spoiler di The Boys e su alcune serie simili, come Gen V, The Umbrella Academy, Banshee, Doom Patrol, Rick and Morty

L’attesa è finita, il 13 giugno 2024 esce finalmente la nuova stagione di The Boys. Arrivato alla quarta stagione, The Boys riesce ancora nell’incredibile impresa di convincere ad ogni puntata di più. Il suo stile scorretto, la sua narrazione verticale e il linguaggio dissacrante sono stati da subito qualcosa di innovativo nel panorama della serialità televisiva. Ma non è la sola. La serie sui supereroi più scorretti del mondo ha dei predecessori ma anche dei simili.

Tra i prodotti più affini a The Boys, ci sono alcune serie che utilizzano lo stesso tipo di linguaggio o lo stesso tipo di narrazione estetica. Impossibile non citare Gen V, che è uno spin-off di The Boys. Ma, oltre a essa, ci sono tantissimo prodotti che possono tranquillamente piacere ad un appassionato di The Boys, a quel tipo di verità, a quel tipo di denuncia sociale, a quell’ironia dissacrante che può far innamorare come anche sbalordire. Alcune ispirate da storie di supereroi alternativi, altre delineate da un linguaggio per così dire diretto. The Boys ha convinto abbastanza da fare scuola, o almeno da accomunare un filone di serie in un genere ben preciso.

1. Gen V

Gen V The Boys

Esce nel 2023, lo spin off di The Boys, anch’essa ovviamente ispirata al fumetto di origine della serie madre. Solo leggendo il titolo, i fan di The Boys potranno già capire quale sarà il focus di Gen V. La Godolkin University School of Crimefighting è il college dove i giovani supereroi della Vought imparano le nozioni base alla loro sopravvivenza. Marie è la protagonista, il suo potere è il controllo del flusso sanguigno. Con lo stile inconfondibile di The Boys, Gen V è una sorta di prequel senza esserlo davvero. Almeno non cronologicamente.

Ma quello che fa Gen V è cercare di spiegare come può nascere un supereroe e come viene formato, sempre sotto l’occhio vigile della Vought. Il linguaggio è lo stesso identico della serie madra, leggermente spostato su un pubblico più adolescente, forse meno maturo. Ma Gen V (qualche aggiornamento sulla seconda stagione imminente) viene facilmente apprezzato anche dai più grandi, i fan di The Boys, perché mantiene una narrazione esteticamente molto in linea e soprattutto un tenore di storie più che coerente con la serie madre.

2. The Umbrella Academy

the umbrella academy The Boys

Reginald Hargreeves, un uomo eccentrico e con un gusto particolare per la morale discutibile, adotta sette neonati, nati tutti nello stesso momento senza alcun preavviso. Il suo intento è quello di creare una squadra di supereroi, piuttosto fuori da comune. Alla morte del milionario irriverente, i sette si riuniranno dopo tanto tempo venendo a scoprire una minaccia per l’umanità a cui forse solo loro potranno mettere fine. The Umbrella Academy non è accomunata a The Boys solo per il tema dei superpoteri, ma piuttosto soprattutto a causa di una forte componente moralistica che la fa da padrone.

Per cominciare, i sette ragazzi protagonisti, non hanno un nome fin dall’inizio. Hargreeves affibbia loro un numero, come a voler dare meno importanza possibile alla loro personalità. Nonostante con il tempo acquisiranno dei nomi propri, ognuno di loro ha dei problemi di identità, legati al passato e alle difficili condizioni in cui sono cresciuti. La dissacrante ironia che The Umbrella Academy (qui per approfondire) porta avanti è un altro punto in comune con The Boys. Entrambe le serie, infatti, giocano molto sull’umorismo nero, quello che non viene colto immediatamente ma che colpisce in molti modi diversi. E che aiuta, molto spesso, anche a stemperare delle situazioni altrimenti troppo complesse.

3. Banshee

banshee

Anthony Starr, e da qui il primo filo rosso con The Boys, interpreta un criminale appena uscito dopo quindici anni di pena. La prima cosa che fa è cercare di rintracciare la sua ex amante, nonché sua complice, che nel frattempo ha cambiato identità e vive a Banshee, una cittadina particolare. La città è di fantasia ma le cose che vi accadono sono fondate su storie di uomini e donne che potrebbero o non potrebbero essere comuni.

La criminalità, infatti, la fa da padrone ma sempre con una certa omertà, da parte di tutti i cittadini. Il nostro criminale prende, anche lui, una falsa identità, da un aspirante sceriffo e fa di tutto per riavvicinarsi alla sua ex compagna. Banshee, che prende il nome da una creatura dalle origini irlandesi famosa per portare sfortuna, è una serie tv che fa dell’ironia grottesca la sua firma. Se vi è piaciuto The Boys, potrete quindi rivedere quel volto poco rassicurante di Patriot, ma anche godervi una serie altrettanto dissacrante e sarcasticamente cruda.

4. Doom Patrol

Doom Patrol The Boys

Ci risiampo, parliamo nuovamente di supereroi. Ma questa volta leggermente più canonici. Doom Patrol, infatti, già spin off di Titans, è un prodotto DC Comics distribuito, in Italia, da Prime Video (qui per leggere la nostra recensione). Anche Doom Patrol, quindi, come The Boys, è tratto da un fumetto, incentrato su quelli che vengono chiamati metaumani. Questi ultimi hanno dei superpoteri ma anche delle particolarità estetiche che li rendono poco appetibili nella società considerata normale. E in qualche modo, quindi, vengono esiliati.

L’unico che tiene davvero a loro è il loro “creatore”, il professor Niels. Anche se siamo su un linguaggio molto meno greve e più ragionato, Doom Patrol affronta delle tematiche simili a quelle di The Boys. Che è più diretta, sicuramente, ma che, in fondo, ha un cuore. Artificiale o no. Doom Patrol è un’ottima serie di recupero, una volta finita The Boys, per rimanere su una linea tematica ma anche estetica simile. Doom Patrol ha un’ironia particolare, forse più ricercata di quella di The Boys, ma sicuramente più in linea con la sua casa di produzione.

5. Rick and Morty

Rick & Morty The Boys

Dalla matita di Justin Roiland e Dan Harmon nasce una delle serie più dissacranti della storia delle serie tv. Con un’ironia a dir poco diretta, un’animazione che non lascia assolutamente nulla all’immaginazione e un linguaggio fervente e sagace, Rick and Morty fa la storia dell’animazione per adulti. Per quei due che non l’avessero ancora vista, Rick and Morty è la narrazione delle avventure di un nonno genialoide e un nipote troppo pauroso. Insieme sono una coppia irresistibile che, attraverso rocambolesche avventure, affrontano il mondo, l’universo e tutto quello che Rick conosce.

L’ironia di Rick and Morty è qualcosa di unico, è sguaiata ma anche ragionata, fuori dalle righe ma anche selettiva. Se non sapeste cosa vedere una volta finito The Boys, Rick and Morty fa al caso vostro, perché potreste ritrovare quel linguaggio diretto e senza filtri che è in grado di farci anche molto ridere. Nasce prima Rick and Morty di The Boys ma è un po’ come quella vecchia storia dell’uovo e della gallina. Anche se Rick Sanchez, ma anche Butcher, ci sputerebbero sopra a quella vecchia leggenda.