Sono tanti i carismatici protagonisti di The Boys che nel corso di queste due prime stagioni ci hanno conquistato: personaggi positivi che però non esitano a sporcarsi le mani per la causa o, al contrario, morbosi e abbietti antagonisti estremamente lucidi nella loro follia. C’è però un personaggio forse sottovalutato ma che potrebbe regalare in futuro delle grandi sorprese: parliamo di The Deep, noto in Italia come Abisso, il supereroe dai poteri acquatici interpretato da Chace Crawford, il Nate Archibald di Gossip Girl.
Mettiamo subito in chiaro una cosa: Abisso non è di certo un personaggio positivo e la terribile violenza che compie durante l’episodio pilota della serie ai danni di Starlight non può essere in nessun modo giustificata o scusata, tuttavia il borioso super che impariamo poi a conoscere si rivela assai più complesso e interessante di quanto sembrerebbe a prima vista.
Se Patriota nasce come la versione deviata di un Superman malvagio e Queen Maeve ricalca volutamente l’idea di una Wonder Woman sfiduciata e in crisi esistenziale, Abisso sembra essere il prototipo di attore belloccio che desidererebbe con tutto se stesso di essere preso sul serio, ma che si rivela invece essere solamente la versione parodistica di Aquaman.
I poteri del re di Atlantide erano già stati al tempo ridicolizzati dal personaggio di Raj in The Big Bang Theory (ricordate la celebre frase “Aquaman è uno s*****o!”?), fatto che forse per reazione aveva portato la Warner a ingaggiare il nerboruto e virile Jason Momoa per interpretare Arthur Curry, ma The Boys con Abisso crea una vera e propria parodia del personaggio che non scade mai nel banale.
Perchè per quanto macchiettistico possa apparire a una prima occhiata, The Deep si rivela un personaggio davvero molto sfaccettato, che dietro la falsa facciata di presunzione e di boria nasconde molto di più. Se anche infatti all’inizio della serie l’uomo si presenta come il braccio destro di Patriota (e usa questo suo presunto potere per abusare sessualmente di Starlight, minacciandola di farla cacciare dalla Vought), ben presto però emerge come la sua sia solo una facciata per presentarsi come più importante di quanto si senta davvero.
Perchè Abisso ha davvero ben poco di eroico ed è in realtà sfruttato dalla multinazionale solo per pubblicizzare parchi a tema e per il suo bell’aspetto: ben presto anche Starlight se ne rende conto.
Mi aizzerai contro una cernia? Ho chiesto in giro, non sei uno importante qui. Sei solo il tizio dei pesci. Tutti pensano che tu sia un bluff, soprattutto io. Non posso credere di aver abboccato alle tue s*******e.
Starlight, 1×02
Così la ragazza trova il coraggio di denunciarlo e, seguendo il suo esempio, una schiera di altre donne si fa avanti, portando la Vought ad allontanarlo dai Sette per liberarsi di lui: da qui ha il via il bizzarro nuovo viaggio dell’uomo alla ricerca del proprio riscatto e di un modo per riemergere.
È da questo momento in avanti che impariamo a conoscere il vero Kevin Moskowitz, un ragazzino che si autodisprezza e che cerca di mascherare le proprie insicurezze dietro un atteggiamento baldanzoso. Abisso, su stessa ammissione di Eric Kripke (autore e sceneggiatore della serie) non è altri che una vittima che finisce per diventare essa stessa carnefice. Il super infatti ha sempre saputo di essere diverso rispetto ai suoi colleghi e si considera un mostro, soprattutto per colpa delle branchie presenti sul suo addome, che sì gli permettono di respirare sott’acqua, ma che di fatto reputa disgustose.
Quando sarà lui a essere personalmente violato da una donna, proprio per mezzo delle branchie che odia tanto, Abisso si sentirà spezzato e perso e forse, per la prima volta, capirà di aver sbagliato.
Saranno le sue stesse branchie che nel mezzo di un assurdo trip procurato da degli allucinogeni somministratigli dalla Chiesa della Collettività lo faranno confrontare con la dura realtà e con il suo terribile comportamento nei confronti delle donne.
Immagini che le donne possano ridere di te e le umili per primo. Tu non sei capace di accettare il tuo corpo, quindi violi il loro.
Le Branchie, 2×02
La scena in cui le sue branchie gli cantano You are so beautiful rappresenta uno dei momenti più alti della seconda stagione di The Boys: grottesca e drammaticamente divertente, a tratti disturbante, a tratti tenera. Una folle sequenza interpretata perfettamente da Chace Crawford che, con uno sguardo scioccato e ai limiti del pianto, riesce perfettamente a restituirci lo stato d’animo del super.
Un primo passo verso l’autoconsapevolezza e l’autoaccettazione del personaggio che segnerà il nuovo e frastagliato arco narrativo di Abisso all’interno della Chiesa della Collettività.
Anche quando più motivato a ritornare in vetta, l’uomo però non si dimostra mai risoluto e non riesce a liberarsi della propria inettitudine, continuando a rimanere in balia degli eventi. Abisso si sforza di dar prova del proprio valore, di lottare per i principi in cui crede, ma la sua intrinseca pateticità non gli permette mai di risultare pienamente eroico, anche qualora sia mosso da buone intenzioni.
Quello dedicato a lui non è infatti un arco narrativo che porta a una vera redenzione, ma riesce comunque a definirlo nettamente per contrasto rispetto agli altri. I suoi fallimentari tentativi di fare ciò che per lui è la cosa giusta, come liberare un delfino dalla sua prigionia in un parco acquatico o tentare di salvare un’aragosta da un supermercato, si ribaltano in grotteschi quanto esilaranti risultati e contribuiscono ad aumentare l’aurea di ridicolaggine, ma anche di pietà e di tenerezza intorno al suo personaggio.
Abisso non è un supercattivo, quanto invece un personaggio senza spina dorsale che si lascia trasportare dalla corrente per cercare di aumentare il suo status, un uomo che cerca disperatamente di far valere le proprie ragioni e di farsi rispettare per i propri poteri, che in realtà paiono alla gente come una barzelletta.
Perciò non ci stupiamo quando lascia che altri decidano per lui e scelgano chi sarà sua moglie e quando non esita a tradire la fiducia di Aquila, la sola persona che aveva genuinamente provato ad aiutarlo, nel momento in cui vede che per lui la situazione gioca a sfavore. Resta quindi una sorpresa vederlo finalmente farsi valere al termine della seconda stagione di The Boys, stanco di farsi sfruttare dagli altri, e guardarlo staccarsi una volta per tutta dalla Chiesa e dalle sue macchinazioni.
Insomma, non potrà certo vantare di avere il carisma di Billy Butcher, il fascino malato di Patriota o la tenerezza di Hughie Campbell, ma quello di Abisso non può certo dirsi un personaggio banale: un individuo meschino, patetico in cerca di un riscatto personale, un comic relief mai fastidioso, ma che anzi ci regala alcune delle scene più memorabili della serie. Senza Abisso The Boys non sarebbe di certo stata la stessa.
Che sarà ora di lui, vi chiederete? Onestamente non ne abbiamo davvero idea, ma di certo non vediamo l’ora di scoprirlo.