Attenzione: questo articolo può contenere spoiler su The Boys!
Queste sono settimane di fuoco per noi fan di The Boys, incastrati nella cocente attesa dell’appuntamento fisso del venerdì, giorno di rilascio delle nuove puntate della serie (qui potete trovare tutte le date di uscita). Nonostante questa “dilatazione temporale” sia un po’ pesante per i più, bisogna però ammettere che ha anche dei lati positivi: ad esempio, in questo modo abbiamo la possibilità di analizzare ogni episodio in tutta calma, cogliendo le sfumature e dettagli che non avremmo visto in una prima maratona in caso di rilascio unico.
Tra i tratti più interessanti di The Boys (oltre all’essere sempre più politicamente scorretta) vi è l’abilità di prendere uno stereotipo dell’immaginario collettivo e stravolgerlo completamente. I supereroi possono essere meschini come e più degli altri, salvare il mondo può diventare un business estremamente redditizio… E una ragazza semplice e sognatrice non sempre ottiene il lieto fine che si merita. È il caso di Starlight, o Annie, che dir si voglia, il cui personaggio è la chiara rappresentazione del sogno americano, degli ideali puri e incontaminati, del desiderio di essere i protagonisti della propria storia.
Una scintilla di speranza a volte può fare la differenza, ma spesso non è altro che questo: una scintilla.
Uno spiraglio di luce nel sistema corrotto di The Boys
Starlight (interpretata da Erin Moriarty) è la classica ragazza della porta accanto, con la differenza che in questo caso possiede anche dei superpoteri. Idealista fino al midollo e spinta dalla madre a coltivare le sue abilità sovrumane sin da bambina, Starlight vuole sul serio aiutare le persone e rendere il mondo un posto migliore. Nei suoi occhi lampeggia la determinata fiducia di chi non ha mai fallito e crede di essere un ingranaggio fondamentale nel complesso meccanismo di cui fa parte. Per questo, quando entra a far parte dei Sette, i più importanti supereroi alle dipendenze della Vought, Starlight pensa di avere finalmente la possibilità di fare qualcosa di concreto.
Solo quando è troppo tardi si rende conto di cosa si celi dietro all’organizzazione che ha sempre stimato e di cui voleva far parte a tutti i costi: il brutale benvenuto di Abisso non è altro che l’inizio di un deprecabile percorso, in cui Annie viene stuprata fisicamente e mentalmente, iper-sessualizzata con costumi attillati, costretta a scegliere più volte tra giustizia e ambizione, tra senso del dovere e dignità personale. Il bisogno di Starlight di fare del bene supera ogni cosa, persino l’orgoglio, tuttavia la ragazza incomincia lentamente a capire che la sola strada per poter essere una Super è anche quella che più si allontana dai suoi principi.
L’amore dà e l’amore toglie
Come se non bastasse, alla serie di delusioni della vita di Annie si aggiunge anche Hughie. Dolce, comprensivo e un po’ nerd, nessuno potrebbe mai immaginare che questo ragazzo sia in grado di mentire e sfruttare qualcuno, e per la nostra Starlight è facile affezionarsi alla sola persona al mondo che sembra capirla e che riesce ancora a strapparle un sorriso, nonostante tutto il resto sia orribile e corrotto. Eppure, pur presentandosi con le sembianze del salvatore, anche Hughie le nasconde una verità dura da sopportare.
La relazione dei due, infatti, sembra un idillio perfetto, almeno fino a quando Annie non scopre che la sua nuova fiamma intende distruggere i Sette e la Vought, che lei non era altro che un aggancio utile, e che la loro intera storia è incominciata come una farsa. Ancora una volta in Starlight si era accesa la speranza, luminosa e accecante come il suo super potere, solo per spegnersi poco tempo dopo lasciandola svuotata, disillusa, costretta ad affrontare il fatto che ogni valore in cui credeva da bambina e in cui ha deciso di continuare a credere da adulta non è altro che un miraggio. L’altruismo, l’amore, il coraggio: ogni certezza si sgretola.
Per cambiare il mondo bisogna scendere a compromessi
In questa seconda stagione scopriamo una nuova versione di Starlight, apparentemente più forte e sicura di sé, in grado di sostenere il confronto pubblico con Patriota e persino di ricattare A-Train per salvarsi la pelle. La disillusione ha ormai segnato profondamente la supereroina, venuta a patti con gli orrori della società in cui vive e pronta a seguire le regole del gioco per raggiungere i propri scopi. Ingenuità e speranza sono ormai (quasi del tutto) seppellite in profondità, e la luce che prima emanava si è trasformata in un debolissimo barlume. Nell’intimità delle mura di casa la vediamo terrorizzata e pronta a cadere in mille pezzi da un momento all’altro, sopraffatta dal ruolo che ormai ha imparato a interpretare.
Nonostante questo crollo psicologico, però, Starlight non si è mai davvero arresa: è scesa a compromessi, perché ha capito che non può vincere contro dei mostri senza sfoderare gli artigli, ma lo ha fatto per riportare verità e giustizia in un sistema marcio fino alle fondamenta. Annie non ha smesso di lottare, ha solo cambiato strategia. Ha dovuto rinunciare alla sua concezione fiabesca del mondo e all’ottimismo che la contraddistingueva, ma il suo cuore è ancora buono, le sue intenzioni ancora oneste. Ed è per questo che Starlight supera gli stereotipi: perché è la ragazza della porta accanto che ha lottato, ha perso, ha dimenticato cosa significa sperare e che, nonostante tutto questo, continua ad affrontare i suoi demoni ogni giorno.